Creatività e nuove strategie, ecco i trend per il 2019

Vi capita mai di sfogliare vecchie riviste, anche solo di qualche anno fa? Basta soffermarsi sulle pagine pubblicitarie dei marchi più noti per rendersi conto della grande differenza tra quel modo di comunicare e ciò che ci viene proposto ora.

Dal tipo di carattere tipografico utilizzato alla qualità delle immagini, c’è un mondo – a volte un intero universo – che separa le vecchie campagne pubblicitarie dalle strategie comunicative messe in atto oggi. Non è soltanto una questione di trend: sono mutate radicalmente le modalità con le quali il potenziale cliente recepisce un messaggio, scritto e visivo. E tali cambiamenti avvengono in modo molto più rapido di quanto siamo portati a credere.

Grafici, web designer, creativi e art director sono costantemente al lavoro, ispirati da nuove tendenze e linguaggi in ambito artistico, cinematografico e fotografico, per aggiornare e rendere la comunicazione sempre più efficace e contemporanea. Sia attraverso i canali tradizionali – campagne adv sulla stampa periodica, cataloghi, brochure -, sia sfruttando le infinite possibilità che il web mette a disposizione.

Grafica: 3D, maxi caratteri e colori metalizzati

3D

Le nuove tecnologie mettono nelle mani dei graphic designer nuovi e sempre più affilati strumenti per catturare l’attenzione del pubblico e rendere più seducente la comunicazione: il 3D, ad esempio, è oggi in grado di creare mondi fantastici, rendendo possibile ciò che fino a qualche tempo fa era inimmaginabile. Prepariamoci dunque, perché sarà un anno decisamente tridimensionale.

Illustrazioni, infografiche e interfacce piatte sono arricchite con elementi che conferiscono profondità, come sfumature, ombre e, appunto, effetti 3D. E il trattamento non risparmierà neppure i caratteri tipografici.

A proposito di font, per il 2019 i caratteri diventano maxi, assumendo il ruolo di assoluti protagonisti: avremo testi giganti che occupano tutto lo spazio disponibile, per un layout aggressivo e al tempo stesso minimalista.

I loghi continuano a utilizzare il rigore di font bold e bastoni, in grande spolvero già le scorse stagioni sia per i nuovi soggetti, sia per il restyling di vecchi brand. È un trend che dura da parecchio e, proprio per questa ragione, non si esclude del tutto un ritorno per reazione a caratteri più morbidi e serif. Magari già nei prossimi mesi.

Nel settore del packaging, i colori si fanno sempre più vivaci, metallici e iridescenti, capaci di conferire alle confezioni un senso di lusso ed esclusività. La combinazione classica rimane il nome del prodotto o il logo in metalizzato su fondo bianco e nero, ma nel 2019 vedremo un sacco di colori dai riflessi preziosi anche in soluzioni più audaci.

E se vi interessa sapere quale colore Pantone ha scelto per il 2019, sappiate che è il Living Coral, una tonalità di rosso corallo molto energica con un sottotono dorato.

Pantoni

Velocità e usabilità, le sfide nel web per il 2019

I web designer stanno sempre più prestando attenzione all’usabilità dei siti, così permettere all’utente di accedere in modo sempre più rapido a tutti i contenuti. Questi dovranno essere ottimizzati per essere visionati su ogni dispositivo nell’ambito del responsive design.

Un’elevata velocità di caricamento è la caratterista necessaria per offrire al visitatore la migliore “user experience” possibile. La soluzione “long scrolling”, cioè il posizionare di tutte le informazioni necessarie su un’unica pagina a scorrimento, permette all’utente di accedere ai contenuti scorrendo invece di cliccare. Esattamente quello che succede con Facebook, Instagram e gli altri social network.

Nel 2019 vedremo anche un massiccio uso di immagini, grafiche e video dinamici come sfondo delle pagine. Sono elementi che consentono di comunicare le informazioni in modo più veloce e preciso rispetto agli elementi di testo statici, coinvolgendo il visitatore anche sul piano emozionale.

Web trend 2019

Nuove strategie in rete: Inbound Marketing e User Generated Content

Il web marketing si sta orientando verso una comunicazione visiva indirizzata al singolo individuo anziché a un’intera categoria: un obbiettivo che si può raggiungere grazie a un insieme di strategie digitali dette di inbound marketing, che possano aiutare il potenziale cliente a trovare l’azienda attraverso parole chiave utilizzate durante la ricerca di informazioni e approfondimenti.

Per ottenere questo risultato è fondamentale la creazione di contenuti informativi rilevanti – blog, post sui social media, video e infografiche – utili all’utente; grazie alla sua visita al sito web o alla pagina social e, soprattutto, alle interazioni che si verranno a creare, l’azienda ha la possibilità di ampliare il database dei potenziali clienti.

Utenti e consumatori vengono stimolati all’azione e coinvolti nella creazione di contenuti – user generated content – che possono essere pubblicati su siti, pagine social e blog. Il visitatore – entrato in contatto con l’azienda alla ricerca di un prodotto, di un servizio o, più in generale, di una soluzione a un problema – diventa prima un prezioso contatto, poi un cliente e infine, grazie ai suoi interventi, testimonial del marchio.

Brand identity: siamo quello che comunichiamo

L’immagine è, per ogni azienda, un bene prezioso. Un’immagine appropriata, solida e seducente permette di conquistare e fidelizzare la clientela e di fare crescere la fiducia in partner e investitori. Viene veicolata al pubblico attraverso la comunicazione, che si esprime in molti modi: dalla confezione nella quale sono venduti prodotti al materiale pubblicitario, dalla pagina web aziendale alle sponsorizzazioni.

Parole, immagini e colori

Fondamentale è che ci sia in questa comunicazione un filo conduttore chiaro, definito e coerente: è importante scegliere con attenzione quelle parole, quelle immagini e persino quei colori ritenuti più adatti a mettere in rilievo i punti di forza dell’azienda. Attraverso la combinazione di elementi scritti e visuali, il cliente viene a conoscenza della qualità dei prodotti e dei servizi offerti, la storia dell’azienda, i suoi principi e i suoi valori, la professionalità e persino i legami che lega il marchio al territorio in cui opera.

Dal naming al payoff

L’unione degli elementi che creano nella mente di consumatori e potenziali partner la percezione e la reputazione di un’azienda, si chiama brand identity, l’immagine coordinata aziendale. È un fattore di importanza assoluta per un marchio, perché può determinare il gradimento o meno del mercato e, di conseguenza, il suo successo.

Quali sono i principali elementi che costituiscono la brand identity di un’azienda?

  • Il nome: è il primo, fondamentale, elemento. Senza non esiste l’azienda: il nome deve emozionare, sedurre e, soprattutto, riflettere quelli che sono i suoi valori e la sua identità.
  • Il logo: può essere un simbolo grafico (pittogramma) o il nome stesso realizzato combinando in modo creativo font e colori (logotipo); il logo rappresenta l’azienda e deve essere calzante, semplice, memorabile e versatile, in modo da potere essere riprodotto su ogni genere di supporto, fisico e digitale.
  • Corporate payoff: è lo slogan associato al logo, l’elemento verbale che completa la sua composizione. Un payoff particolarmente felice può diventare virale tanto entrare a far parte del gergo comune, contribuendo alla popolarità del marchio.

Stabiliti nome, logo e payoff, essi diventano i tratti distintivi dell’azienda, elementi che clienti, utenti e partner metteranno in relazione ai prodotti e ai servizi offerti. Li ritroveremo – in dimensioni, combinazioni e forme differenti – su un’infinità di supporti:

  • carta intestata
  • biglietti da visita
  • folder e brochure
  • veicoli della flotta aziendale
  • divise del personale
  • materiale promozionale
  • sito web
  • pagine social
  • comunicazioni posta elettronica
  • confezioni e imballaggi

Quando è il momento di un restyling del sito web?

Comunicare online è un’attività fondamentale per ogni azienda. Attraverso le pagine del sito web, potenziali clienti e partner entrano in contatto con la nostra attività, ricevono informazioni, acquistano beni e servizi. Un sito deve poter fornire ogni dato in modo preciso e veloce, essere capace di sedurre e coinvolgere e, allo stesso tempo, permettere una navigazione facile e intuitiva.

Il vostro sito web risponde a queste esigenze?

Se la risposta è “no” – o anche solo “ni” – è forse giunto il momento di pensare al suo restyling.

Indirizzare un potenziale cliente su una pagina in rete che offre una tecnologia obsoleta, tempi di caricamento lunghi, immagini di scarsa qualità, una grafica superata e testi poco incisivi, provoca più o meno lo stesso effetto del porgergli un biglietto da visita spiegazzato o una brochure con la copertina strappata. In poche parole: è uno strumento che non è nelle condizioni di supportare in nessun modo il vostro business. È un sito realizzato probabilmente tempo fa, al quale sono mancati gli indispensabili upgrade tecnici, di stile e di contenuto.

Rinnovare o rifare tutto da capo?

In qualche caso, è sufficiente un serio lavoro di manutenzione per riportare il sito a una funzionalità utile alla strategia comunicativa aziendale. Se però la società è nel frattempo cresciuta, magari cambiando logo, se ha deciso di ampliare le sue ambizioni sul mercato – nazionale ed estero – modificato la tipologia dei prodotti offerti o se c’è stato un rinnovamento strutturale, con un cambio di sede o di team, è arrivato forse il momento di ripensare alla pagina web in modo più radicale.

Ecco cosa deve garantire un sito al proprio pubblico:
  1. un’immagine online perfettamente in linea con quella dell’azienda
  2. informazioni costantemente aggiornate
  3. buona usabilità
  4. una tecnologia responsive che permetta la navigazione anche su smartphone e tablet
  5. un’ottimizzazione in ottica SEO per essere rintracciabili sui principali motori di ricerca.

Il nuovo sito deve offrire un layout piacevole in linea con le più recenti tendenze del web design, testi autorevoli, immagini e video in grado di catturare l’attenzione.
Si potrà valutare la creazione di un blog, attraverso il quale comunicare in modo dinamico con il pubblico su diversi temi inerenti ai prodotti e ai servizi offerti; lo scopo è quello di offrire una user experience ottimale che coinvolga il potenziale cliente, lo trattenga più a lungo sul sito e infine lo porti ad entrare in contatto con l’azienda attraverso link diretti o ad acquistare direttamente online i prodotti offerti.

NeroBold è un’agenzia di comunicazione che ha realizzato molti siti, progettati su misura ascoltando con attenzione le esigenze del cliente e offrendo un supporto professionale a ogni livello, dal layout della pagina alla realizzazione di servizi fotografici e video aziendali, fino alla stesura di testi da parte di copywriter professionisti.

Chiamateci per una consulenza e un preventivo: NeroBold, vi offre creatività ed esperienza per fare crescere il vostro business. Online e non solo.

Tra stelle, fili e spirali: la rilegatura, un mondo da scoprire

Scegliere la rilegatura più adatta è un momento fondamentale nella realizzazione di un prodotto stampato, che deve rispondere a precisi requisiti estetici, ma anche essere solido e facilmente consultabile.

Punto metallico, una stella molto versatile

Il punto metallico – o “punto stella” – è un tipo di rilegatura rapida e poco impegnativa dal punto di vista economico, che si realizza sovrapponendo i fogli stampati fronte retro insieme alla copertina e applicando sulla piegatura due graffette. La rilegatura punto metallico è adatta a pubblicazioni di poche pagine, da un minimo di 8 facciate ad un massimo di 80, per un numero complessivo di circa 48 pagine. Con il punto metallico si può tranquillamente utilizzare una carta molto leggera, ma non si esclude la scelta di grammature più importanti.

Il punto metallico è la rilegatura più adatta per:

  • riviste
  • cataloghi
  • report aziendali
  • piccole brochure
  • pubblicazioni promozionali
  • manuali tecnici
  • libretti d’istruzioni
  • opuscoli per CD e DVD
  • schede descrittive

Punto Metallico

Brossura grecata: per i libri, ma non solo

La brossura grecata – anche detta “brossura fresata” o “brossura a colla” – è una rilegatura adatta a pubblicazioni con un numero di pagine più elevato rispetto ai prodotti confezionati con punto metallico. È il metodo più utilizzato nella confezione dei libri, seppure nell’ambito delle rilegature economiche e veloci. La brossura si realizza incollando sul dorso dei fogli una copertina di cartoncino; prima dell’incollaggio, le segnature – ovvero i fogli della pubblicazione piegati in quarti, ottavi, sedicesimi, trentaduesimi – sono tagliati con la fresa o “grecati” sul lato della piega. Queste lavorazioni facilitano la penetrazione della colla nel materiale e permettono alla rilegatura di resistere più a lungo

La brossura grecata è la rilegatura più adatta per:

  • libri
  • riviste
  • brochure di medie e grandi dimensioni
  • testi scolastici
  • cataloghi

Brossura Fresata

Spirale metallica, la praticità incontra la personalità

Pratico e veloci, il metodo di rilegatura con spirale metallica offre al prodotto stampato una personalità vivace e dinamica. La spirale permette infatti di aprire la pubblicazione anche a 360 gradi, utilizzando fogli con grammature importanti, fino ad arrivare al cartoncino. La rilegatura si realizza sovrapponendo i fogli per poi forarli al margine, dove è applicata una spirale metallica a sezione cilindrica che li unisce.

La spirale metallica è la rilegatura più adatta per:

  • calendari
  • libri contabili
  • cataloghi
  • spartiti musicali
  • agende di medio e grande formato
  • schede prodotto

Spirale metallica

Brossura cucita filo refe, qualità artigianale

È la tecnica indicata per i prodotti stampati durevoli e di fattura pregiata. Come per la brossura grecata e fresata, i fogli uniti in segnature vengono incollati alla copertina, ma sono prima cuciti tra loro con un filo di cotone, canapa, lino o materiale sintetico. Questo procedimento garantisce una migliore tenuta nel tempo e una maggiore resistenza all’usura rispetto alla brossura fresata. È il tipo di rilegatura più professionale tra quelli descritti fino a ora, dedicato a lettori o clienti capaci di apprezzare un prodotto di qualità

La brossura cucita è la rilegatura più adatta a:

  • cataloghi aziendali
  • libri illustrati
  • graphic novel
  • pubblicazioni commemorative

Brossura cucita filo refe

Che scegliate di seguire un lungo filo di canapa o di orientarvi verso la stella, siamo certi troverete la soluzione più adatta alle vostre esigenze.

Perchè conviene investire (ora) sulla pubblicità

Un credito di imposta pari al 75% sugli investimenti pubblicitari, per imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali.

Se investi in pubblicità per far crescere la tua azienda, sai che ottenere un buon ritorno sull’investimento pubblicitario sta diventando sempre più difficile.
Il bonus pubblicità è la nuova agevolazione fiscale introdotta dalla Manovra Correttiva che prevede la possibilità per imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali, di poter fruire, a partire dal prossimo anno, di un nuovo credito di imposta per gli investimenti pubblicitari.
In particolare il bonus pubblicità a incrementare spetta alle campagne pubblicitarie effettuate su: giornali, quotidiani, periodici, tv e radio analogiche e online.

DECRETO

Con l’articolo 57-bis del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, è stata introdotta una importante agevolazione di natura fiscale, nella forma del credito d’imposta, sugli investimenti pubblicitari incrementali programmati ed effettuati sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali, anche on-line) e sulle emittenti radiotelevisive a diffusione locale.

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare del credito d’imposta i soggetti titolari di reddito d’impresa o di lavoro autonomo e gli enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, il cui valore complessivo superi di almeno l’1 per cento gli investimenti effettuati nell’anno precedente sulla stessa tipologia di mezzi di informazione.

Misura del beneficio

Il credito d’imposta è pari al 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati.
Si attende che la Commissione Europea si pronunci sulla compatibilità con le normative europee sugli aiuti di Stato per elevare al 90 per cento il credito d’imposta nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start-up innovative.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, tramite il modello F24.

Investimenti ammissibili

Sono ammissibili al credito d’imposta gli investimenti riferiti all’acquisto di spazi pubblicitari e inserzioni commerciali su giornali quotidiani e periodici, nazionali e locali, anche on-line, ovvero nell’ambito della programmazione di emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, effettuati durante l’anno.
Esclusivamente per il periodo d’imposta 2017, il beneficio è applicabile agli investimenti effettuati dal 24 giugno al 31 dicembre 2017, sempre con la stessa soglia incrementale riferita all’anno
precedente, però solamente per investimenti effettuati sulla stampa, anche on-line.
In ogni caso, gli investimenti pubblicitari devono essere effettuati su giornali ed emittenti editi da imprese titolari di testata giornalistica iscritta presso il competente Tribunale.
Le spese per l’acquisto di pubblicità sono ammissibili al netto delle spese accessorie, dei costi di intermediazione e di ogni altra spesa diversa dall’acquisto dello spazio pubblicitario, anche se ad
esso funzionale o connesso.

Domanda di ammissione al beneficio

I soggetti interessati presentano la domanda di fruizione del beneficio, usufruendo di una “finestra temporale” di trenta giorni, su apposita piattaforma dell’Agenzia delle Entrate.

Per l’anno in corso, la finestra per la prenotazione si chiude il 22 ottobre.

Come usare il configuratore e lavorare felici

Fingiamo di essere interessati a comprare una sedia per il nostro ufficio.
Cerchiamo online qualche opzione, ognuna ha una caratteristica diversa che ci piace ma nessuna le ha tutte. Quel colore è meglio, ma quell’altro modello è più comodo, questi braccioli sono troppo ingombranti, in quest’altra lo schienale non è reclinabile… questo può succedere se i nostri gusti sono difficili o se semplicemente le nostre aspettative non si rispecchiano nelle offerte presenti sul web.

C’è un modo molto semplice di ovviare a questo inconveniente: il configuratore online.
Il configuratore di prodotto (ormai diventato punto di forza di molte aziende, sia B2B che B2C) permette appunto al cliente di modellare sulla base di alcune linee guida delle soluzioni personalizzate, in modo da soddisfare le sue esigenze in pieno.

Le aziende insomma hanno capito che per catturare l’attenzione del cliente il modo migliore è porlo al centro del processo di produzione, almeno virtualmente.
Il prodotto standard non va più di moda, a chi compra qualcosa online ora piace l’idea di avere qualcosa di unico e costruito a partire dai propri bisogni. I configuratori online offrono proprio questa esperienza ad personam, e consentono di vedere in tempo reale come cambia in base ai nostri parametri l’oggetto che stiamo comprando. Non dobbiamo più immaginare come potrebbe essere la nostra sedia per l’ufficio se fosse rossa o con un diverso schienale, il configuratore 3D ce lo mostra direttamente sull’e-commerce e ci dice anche quanto dobbiamo spendere per personalizzarla. Con un click possiamo infatti cambiare caratteristiche come i materiali, le dimensioni, i tipi di lavorazione, i colori, ecc. e allo stesso tempo sapere come varia il prezzo in base ad esse. Tutto questo con un’interfaccia semplice e intuitiva, attraverso cui possiamo progettare anche prodotti e servizi di carattere industriale o B2B.
Avere un configuratore significa offrire un’esperienza diversa al proprio cliente, basata sul concetto di gamification. Con questo termine si intende il far leva sull’interattività e quindi sul divertimento: praticamente rendere l’acquisto una specie di gioco. Senza dimenticare che, grazie alla customizzazione del proprio oggetto, il cliente ha l’impressione di comprare qualcosa di unico e inimitabile, che solo lui possederà.

Esempio di configuratore di sedie 3D

Ma tutto questo quali benefici porta all’azienda?
In primis, indurre a comportamenti attivi i propri utenti porta un aumento dell’engagement. Ad essere rafforzata è anche la nostra credibilità, come azienda che riesce a soddisfare a pieno i propri clienti.
Risultato? Le vendite crescono; e infatti per sfruttare a pieno le potenzialità di un configuratore online la cosa migliore è abbinarlo ad un e-commerce vero e proprio.

I vantaggi non si esauriscono qui però.
Un configuratore online permette innanzitutto di essere attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, una comodità non sempre scontata per i nostri clienti.
Sarà poi notevole il risparmio di tempo (e quindi di soldi) nella preparazione dei preventivi individuali, che verranno elaborati direttamente dal software; va da sé che diminuiranno gli errori “umani” e anche le incomprensioni con i clienti, che saranno comunque guidati da noi nelle scelte, secondo le possibilità che gli andremo a fornire.

Configuratore tappeti Besana Moquette

Un punto da non sottovalutare è poi la possibilità di “analizzare” i gusti dei nostri potenziali clienti, per poi anticiparli nelle richieste.
Grazie al configuratore potremo infatti creare di fatto una banca dati, in modo da sfruttarla per conoscere quello che i nostri utenti vogliono e poi realizzare proposte che vadano incontro alle loro aspettative.
Se poi decidessimo di creare un login per chi utilizza il configuratore potremo anche creare un database di contatti, da sfruttare per le nostre esigenze.

In questo senso il configuratore diventa il mezzo per la “co-creazione” di un prodotto, in una collaborazione che vede da una parte l’azienda e dall’altra il cliente; e mentre quest’ultimo è soddisfatto, l’azienda può fare tesoro di una visione a 360° dei gusti dei suoi utenti.

I 10 comandamenti della comunicazione B2B

Comunicare nel mondo B2B è importante tanto quanto nel B2C, anche se con delle differenze. Creare una strategia di comunicazione efficace non è semplice, ma ci sono 10 regole che puoi seguire per farti un’idea di quello che ti serve per la tua comunicazione aziendale.

1. Crea un’immagine aziendale ad hoc

brand identity

Per comunicare, occorre innanzitutto avere qualcosa di concreto da dire. Nel caso del marketing aziendale la questione è seria. Quello che stai vendendo sono i tuoi prodotti e i tuoi servizi, ad altri professionisti. Prima ancora di contenuti veri e propri hai bisogno di un’immagine da veicolare: che sia più istituzionale o meno l’importante è che sia solida. La tua identità andrà veicolata attraverso la grafica e le tue pubbliche relazioni. Dietro è necessario uno studio, in modo da determinare il modo migliore per mostrarti ai tuoi futuri clienti. Essere riconosciuti aumenta il valore dell’azienda e accelera i tempi di lancio e affermazione dei nuovi prodotti. Brand identity, ecco l’obiettivo: il tuo posizionamento aziendale non deve essere confuso.

2. Sii rilevante e chiaro offrendo un valore aggiunto

Messaggio chiaro

Perché qualcuno dovrebbe scegliere la tua azienda rispetto a una miriade di competitor? Per il tuo valore aggiunto. Tocca a te determinare come e perché tu sia la scelta migliore sul mercato.
Nella vendita B2B l’acquisto è un processo razionale che coinvolge più persone: questo significa che il tuo prodotto dovrà essere apprezzato da più professionisti con competenze diverse. Dovrai quindi comunicare i tuoi plus e i tuoi punti di forza rispetto ai tuoi competitor, senza troppi fronzoli. Le parole d’ordine sono razionalità e informatività: gli slogan ad effetto senza un vero e proprio contenuto valido qui non funzionano. Dovrai essere pragmatico e proporre soluzioni concrete, non filosofie. Nessuna azienda ti ascolterà se non offri qualcosa di utile o vantaggioso.

3. Scegli il tuo target in modo preciso

target

Nella comunicazione B2B va fatta selezione. Ciò che vendiamo non è funzionale a tutti, quindi è inutile allargare il proprio target a settori che non portano un ritorno economico reale. È importante quindi individuare un range di clienti a cui rivolgere la tua offerta, per strutturarla nel modo giusto. Infatti una volta individuato un target e le sue relative aspettative, sarà più facile per te soddisfarle.

4. Condividi contenuti utili

Condivisione contenuti

Se hai deciso di puntare anche sul content markenting, ricordati di puntare a contenuti utili per chi ti legge. Al giorno d’oggi internet è pieno di articoli di ogni genere, quindi è ancora più importante pensare bene a cosa scrivere. Focalizzati sulla stesura di articoli che mostrano come risolvere problemi che i tuoi clienti potrebbero trovarsi davanti, oppure offri consigli utili a proposito di determinati argomenti che la tua azienda conosce bene. In questo modo sarà più facile generare delle condivisioni e quindi dei nuovi lead.

5. Scrivi bene

Scrivere bene

Può forse non sembrarti una priorità, ma scrivere bene è importante. Le tue parole saranno tra le prime cose che il tuo cliente vedrà, di conseguenza è opportuno fare una buona impressione. Rendile professionali e snelle. Non è possibile fare comunicazione in modo efficace senza scrivere in modo corretto e piacevole. Inoltre lo span di attenzione di chi legge i tuoi contenuti è probabilmente molto breve, quindi è meglio evitare i giri di parole e arrivare dritti al punto.

6. Mantieni una coerenza

Coerenza

Scontato? Sì, ma non sempre. Con “mantenere una coerenza” si intende il mantenerla a tutti i livelli, che siano gli articoli del tuo blog, il tuo catalogo, le tue mail, ecc.
Qual è il centro della tua comunicazione? Individualo, mantienilo e condividilo il più possibile.
La coerenza può applicarsi anche alla frequenza delle tue comunicazioni, un aspetto da non sottovalutare. Se decidi di mandare la tua newsletter ogni lunedì, ogni lunedì questa dovrà trovarsi nella casella di posta elettronica dei tuoi clienti, altrimenti passerà l’idea che non porti a termine quello che inizi (e non va bene).

7. Creati una buona reputazione

Brand reputation

Quella che in gergo viene definita “company reputation” è un elemento determinante per il B2B. Visto che vi relazionate con altri professionisti, è fondamentale che quel che si dice “in giro” di voi sia positivo. Essere affidabili e puntuali non è qualcosa di poco conto. Quando fate comunicazione è molto vantaggioso poter puntare su questo bene intangibile, perché è un aspetto che spesso vi precederà.

8. Presenta un catalogo aziendale ben costruito

Catalogo aziendale

Il tuo catalogo aziendale espone i tuoi servizi e prodotti, oltre che dare informazioni su di te. È chiaro che sarà quindi anche uno strumento di comunicazione a tutti gli effetti e per questo andrà composto con attenzione. In primis dovrà essere coerente con la tua immagine aziendale. È indispensabile curare la qualità delle immagini che utilizzerai (la prima cosa che verrà notata), oltre che ai testi. Quest’ultimi dovranno essere precisi e professionali, perché il catalogo deve essere professionale e veicolare contenuti “istituzionali”. Non dimenticare di essere (per quanto possibile) semplice però, perché per comprare un tuo prodotto/servizio il cliente deve prima capire cosa vendi.

9. Sfrutta i social media

Social media

Viviamo in un’era dove i social media sono parte integrante delle nostre vite, quindi va da sé che utilizzarli per il nostro business non può che essere un vantaggio. Non c’è bisogno di sfruttarli in modo massiccio come avviene nella comunicazione B2C, però rappresentano pur sempre un modo per farsi pubblicità gratuitamente e per avere un feedback istantaneo. Visto che parliamo di comunicazione B2B, il miglior social network attraverso cui relazionarsi ai propri clienti è LinkedIn, dove dobbiamo optare necessariamente per un’immagine istituzionale. Ad affiancare il profilo aziendale LinkedIn, possono esserci un profilo Facebook e un profilo Instagram, dove veicolare contenuti più friendly e meno orientati al business vero e proprio.

10. Alimenta la fiducia nei tuoi nuovi clienti

Fiducia clienti

Per fare in modo che un cliente vi scelga nel panorama dei vostri competitor dovrete ispirargli anche fiducia. Il modo più semplice per farlo non è essere simpatici (può aiutare però), ma mostrare concretamente le vostre abilità; quindi sì a portfolio e case history sul vostro sito, in modo che chi vi cerca possa vedere come lavorate e i vostri vecchi progetti. Questo comunicherà solidità e esperienza e apparirete più autorevoli agli occhi di chi vi guarda.

B2B e B2C: comunicazione a confronto

Secondo il guru del marketing Seth Godin, “Il B2B non è altro che vendere a qualcuno che ha alle spalle un’azienda che pagherà per i suoi acquisti”.
È vero? Nì. Se è vero che sono mondi simili, tra i due ci sono alcune differenze da tenere in considerazione.

Ma partiamo dalle basi.

Cosa significano le sigle B2B e B2C?

B2B sta per Business to Business, ovvero azienda che vende qualcosa ad un’altra azienda: non abbiamo singoli consumatori, ma professionisti. Questo vuol dire che l’omino in giacca e cravatta incaricato di comprare quel qualcosa agirà in ottica aziendale. Per quanto riguarda la comunicazione bastano due parole: marketing industriale.
B2C sta invece per Business to Consumer ed è il settore che si occupa di vendere alla massa dei consumatori; cioè a me e a te in quanto singoli interessati ad un giubbotto o a un nuovo cellulare.
I canali che sfruttano sono gli stessi, cambiano però la sostanza, gli obiettivi e quindi anche la comunicazione.

Brochure

Esempio di cominucazione B2B: catalogo di prodotto per fiera

Round 1: Informazione vs Persuasione

Nella vendita B2B a gestire l’acquisto sono più persone. La decisione di comprare o meno non dipende dal singolo dipendente e quindi l’attenzione si concentrerà sulle specifiche del prodotto. Le “emozioni” non possono essere coinvolte in toto nello scegliere un prodotto piuttosto che un altro: all’azienda importa che l’acquisto funzioni, non che sia più bello o abbia più follower su Instagram. Quindi cosa dobbiamo dare al nostro futuro cliente? Informazioni chiare e precise che lo convincano ad acquistare il nostro prodotto o servizio perché è oggettivamente meglio degli altri (noi già sappiamo di essere i migliori, però dobbiamo convincere anche lui…).

La vendita B2C punta invece a soddisfare un bisogno immediato del singolo consumatore. Il mercato però è ampissimo, come lo convinciamo a scegliere noi? Ecco che cambiano le dinamiche: la comunicazione deve far leva sullo status quo di un determinato brand o più in generale sui benefici che porta. Un esempio pratico: cerco un giubbotto per l’inverno? Ok, posso puntare a un prodotto che mi tenga più caldo o ad uno firmato. Con quello più caldo non mi ammalerò, però con quello firmato sai quanto saranno invidiosi i miei amici? La mia scelta dipenderà dalle mie priorità e da quanto mi convinceranno (anche emotivamente) le strategie di comunicazione delle mie opzioni. Si tratta di una scelta più spicciola rispetto a quella che deve fare un’azienda, ecco perché è più facile persuadere i consumatori di massa, a cui interessano poco le caratteristiche tecniche.

Farmacia Giardini Guala

Esempio di comunicazione B2C: il volantino

Round 2: Necessario vs Superfluo

Di solito, nella vendita B2B abbiamo clienti che hanno un bisogno oggettivo del nostro servizio. Per esempio, la determinata azienda A ha bisogno di un finanziamento. Inizia quindi a guardare le offerte delle varie banche. La banca B può puntare a farsi scegliere per la sua affidabilità o per il prestigio dei clienti passati, ma dietro rimane un’esigenza reale: prima o poi l’azienda A dovrà scegliere da chi prendere questo finanziamento.
Nel B2C questo non succede sempre, perché magari il signor Rossi ha bisogno di un paio di scarpe nuove ma è più facile che voglia solo comprare uno degli ultimi modelli. Il signor Rossi è probabile abbia delle altre scarpe da usare, l’azienda A invece non può procedere senza il prestito.

È qui che sta la differenza di fondo tra i due tipi di comunicazione nel mercato. La comunicazione nel mercato B2B punterà a mostrare il proprio prodotto/servizio come più prestigioso, conveniente e affidabile. Gli strumenti della comunicazione B2C punteranno invece a convincere il consumatore che il prodotto è più bello, è più nuovo e più famoso degli altri. Il suo bisogno è reale? Non importa, tanto lo può creare direttamente il brand!

 

Besana Moquette tool

Strumenti per la comunicazione B2B: il configuratore online

Round 3: Targettizzato vs Generico

Nel comunicare, il B2B ha il suo target già ben individuato. Se vendo server, non mi rivolgerò certo al panettiere sotto casa. Da un certo punto di vista il lavoro è semplificato perché conosco il mio pubblico, dall’altro questo significa produrre contenuti mirati e più specifici. Nel B2C invece la comunicazione si rivolge alla massa quasi indistinta dei papabili consumatori. La maggior parte delle volte non c’è un target specifico, quindi la comunicazione deve essere di ampio respiro e deve cercare di convincere anche utenti diversi.

PuraBrace ADV

Esempio di comunicazione B2C: pubblicità cartacea

Round 4: Fidelizzare vs Coinvolgere

Come abbiamo detto, i clienti dei due tipi di business sono diversi. Da una parte l’azienda, dall’altra il singolo. Cambiano quindi anche le dinamiche del rapporto venditore-consumatore.
Nel B2B l’azienda che vende punta a stringere dei rapporti con i clienti duraturi nel tempo perché è molto più conveniente trovare qualcuno che ci dia lavoro sul lungo termine. E come arrivare a questa entrata fissa? Con una comunicazione precisa e settoriale, che mostri i vantaggi reali del nostro prodotto, usando anche report e statistiche.

Nel B2C un discorso del genere è più complicato, perché l’offerta presente sul mercato è enorme. Ecco che quindi l’importante diventa coinvolgere sul momento il cliente, per catturare la sua attenzione mentre scorre il dito sul telefono e trasformarla in profitto (nostro). Video, foto e pubblicità accattivanti sono lo strumento giusto per creare engagement. Servono le parole giuste, semplici ma efficaci.

 

Perché hai bisogno di una strategia di marketing

Ti è mai capitato di metterti in macchina e non sapere dove stai andando?

Sicuramente è molto divertente: cartina sul cofano dell’auto, magari con la fidanzata, “Andiamo qui?” indicando un luogo a caso, e via che si parte. Nessuna idea di cosa vedremo, poche idee di quanto tempo ci vorrà e budget fuori controllo. Vedi un mucchio di cose e ti diverti, ma una notte arrivi in un paesino e scopri che c’è la festa del patrono, nessun albergo libero per chilometri e ti tocca dormire in macchina. E, alla fine di un viaggio divertente ma disorganizzato, ti ritrovi con la schiena e la macchina scassata, scopri che ti sei perso dei posti bellissimi e hai finito i soldi.

Questa premessa vacanziera per cominciare a discutere della necessità di una strategia anche nel marketing:
Dove vuoi essere tra un anno?
Come vuoi che ti vedano i clienti?
Sei sicuro di arrivarci senza finire la benzina in mezzo al tragitto?

Viaggiatore

Avere una mappa per guidare la tua impresa verso la tua meta, pianificando tutti i passaggi e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi, adattandosi ai cambiamenti e sconsigliando i viaggi pericolosi ma senza perdersi le cose più belle e importanti oggi è la chiave di un business di successo reale.

Insomma, perché ho bisogno di una strategia di marketing?
Perché così puoi andare al mare tranquillo… una volta decisa la rotta e pianificato il viaggio, i dettagli delle attività tattiche ed eventuali correttivi verranno da sé. Un bel viaggio, divertente e sicuro, vero?

Vediamo ora come impostare una strategia di marketing di successo

Per farla semplice: butta fuori una cosa sensata, falla vedere a molta gente, controlla, impara e migliora!

Non si parla di fare una campagna sconti a fine mese ma di “leggere”, prevedere e guidare i comportamenti dei tuoi potenziali clienti nel futuro.
Oggi condividiamo con te alcune considerazioni su quello che è il processo più performante per creare una strategia di successo!

1. Definisci i tuoi obiettivi, tra sogno e realtà

Strategia

Una strategia ha senso solo se hai obiettivi precisi. Senza obiettivi ben chiari e numericamente definiti la tua idea è solo un sogno.
Devi sapere con certezza quanto riuscirai a dare al mercato, di quali risorse disponi. Inutile cercare di fatturare il triplo in un anno se non hai le risorse per farlo. Puoi anche delineare tutto quello che vuoi ottenere, ma scrivi su un pezzo di carta cosa ti serve per poterlo fare: vuoi fatturare il doppio?
Bene, di cosa hai bisogno per riuscirci? Hai bisogno di più persone, di maggiori competenze, di macchinari migliori? Solo tu puoi saperlo, basta una semplice “lista della spesa” per prevedere e guidare il tuo futuro, anche se ancora non hai tutto in mano. Insomma, vola col pensiero ma tieni i piedi ben saldi sul terreno.
E se ancora non hai degli obiettivi? Trova il modo di definirli. Ad esempio, puoi calcolare quanti clienti hai, quanto rendono, fare una stima di quanti clienti puoi prendere in un mese e valutare quindi di quanto puoi crescere.

2. Strategia e posizionamento

Posizionamento

La variabile più importante della strategia è la mente del tuo cliente, senza questa tutti i tuoi piani sono solo teoria. Disegna un’area geografica ben definita e conta i clienti potenziali in quell’area. Cosa pensano di te? Sanno che esisti? Quanto costa andare a prenderli? Se dovessero incontrarti (online o nella vita reale) cosa penserebbero di te? Quanto spazio ti lascia la concorrenza nella loro testa?
Come sei posizionato nella mente del tuo potenziale cliente? Cosa vuoi che pensino prima di incontrarti? Come puoi preparare il terreno per fare in modo che siano ben predisposti ad acquistare i tuoi prodotti senza fare storie sui prezzi e con le giuste aspettative?
Sicuramente avere una buona proposta di valore fa la differenza.

3. Automatizza le attività tattiche

Appunti

Ora che hai descritto il tuo obiettivo e la tua prima strategia devi darti da fare per mettere in piedi delle attività efficaci e automatiche. Ad esempio, non ha senso che lavori per mesi ad un messaggio perfetto su Google Adwords, i tuoi clienti ti stanno cercando ora: pubblica SUBITO alcuni messaggi sensati e guarda come performano nel tempo. Ricorda che veloce è meglio che perfetto, e che perfetto non esiste.
Fai molti test inizialmente, metti in competizione messaggi differenti e verifica quali siano più performanti, metti in pausa quelli che non vanno e investi su ciò che funziona.
Impara da tutto e prendi appunti, se non hai idee piuttosto copia le strategie dai concorrenti adattandole alla tua impresa e vedi se funzionano.

4. Controllo e ridefinizione

test

A questo punto inizia il processo di raffinamento dei risultati. Innanzitutto non disperare se i primi risultati non sono quelli che ti aspetti, perché nel marketing può capitare: il periodo di lancio sbagliato, il messaggio non corretto o altre variabili esterne possono farti buttare via del denaro. Ricorda che dovresti conoscere alcune metriche standard per il tuo settore: se fai riparazioni idrauliche di emergenza chiamarti davvero in tanti già al primo giorno, ma se vendi consulenza per l’ottimizzazione dei processi di laboratorio, forse arriva qualche click al mese.

5. Impara

Impara

Quanto importante è formarsi costantemente? Impara leggendo libri, frequentando corsi di sala, ascoltando altri imprenditori sia in italiano sia in inglese (e i grandi trend arrivano spesso da mercati internazionali).
Dedica del tempo fisso, ad esempio uno o due giorni al mese, alla formazione – se hai poco budget trovi tantissimo materiale gratuito sul web – ma ricorda che la tua formazione nel marketing è l’investimento più importante che puoi fare, perché grazie alla corretta strategia puoi arrivare a guidare il mercato, invece che subirlo.

Grafica e web: le tendenze del 2018

A cavallo tra l’anno 2017 e il 2018 iniziamo a fare le prime previsioni sulle tendenze grafiche che caratterizzeranno il nuovo anno in arrivo. Nella grafica e nel digitale, come nel design in generale, tutto passa in fretta, le tendenze si consumano in breve tempo e pochi sono davvero in grado di sperimentare ed innovare.
Vediamo insieme le tendenze che caratterizzeranno il nuovo anno:

Effetto “Glitch”

L’immagine corrotta, ovvero l’effetto glitch, è stata una delle tendenze più popolari nel mondo digitale. Apparentemente, quello che una volta era fastidioso per lo spettatore ora è stato trasformato in un effetto ricercato. Il 2018 è l’anno in cui le immagini corrotte prendono il sopravvento sul mondo del graphic design.

Effetto Glitch

Effetto “rovinato”

Nel 2018 tutto ciò che include spruzzi, graffi, strappi, rotture o qualsiasi altra forma per “rovinare” l’estetica sarà considerato moderno.

Effeto rovinato

Doppia esposizione

“Sto vedendo doppio” non sarà più un effetto post-liquore. Due tonalità a doppia esposizione viene ottenuto raddoppiando l’immagine o utilizzando due diverse immagini sovrapposte a colori monocromatici.

Doppia Esposizione

Double Light

Un altro grande “doppio” tra le tendenze del design grafico 2018 è la luce a doppio colore, un effetto che può essere ottenuto con due effettive fonti di luce o la divisione del canale del colore.

Double Light

Tipografia creativa

La tipografia creativa è tra i leader per le tendenze del design grafico 2018, infatti è da diversi anni che viene utilizzata da molti brand.

Typography

Tipografia ritagliata

Già molto in voga in questo 2017, l’arte delle lettere ritagliate continuerà ad impegnare creativi nel realizzare piccoli capolavori di grafica.

Cropped Typography

Tipografia nella vita reale

Una tendenza moderna del graphic design è la tipografia che interagisce strettamente con altri elementi della composizione. L’effetto ottenuto è: lettere trasformate in oggetti della vita reale.

Tipografia vita reale

Illustrazioni

Le illustrazioni disegnate a mano sono sempre sull’onda della popolarità e non passeranno mai di moda. Nel 2018 verranno presentate in combinazione con altre tendenze del design come le immagini in negativo, il 3d e altro ancora.

Illustrazioni

Colori brillanti e 3D

Colori brillanti abbinati al 3D saranno tra le soluzioni vincenti del prossimo anno, soprattutto tonalità vivaci saranno in cima alle classifiche di preferenza dei designer.

3D

Forme geometriche e pattern

Soprattutto nel mondo digitale continuerà a diffondersi questa tendenza, dove le forme geometriche e i pattern la fanno da padrone. Il flat design e il material design, infatti funzionano meglio se combinati con elementi decorativi semplici e minimali.

Forme geometriche

Animazioni

Nel web le animazioni hanno sempre più un ruolo predominante, soprattutto sui dispositivi mobili. Oggi le animazioni sono già un trend nel web, le vediamo ovunque: loghi, icone, transizioni nella pagine web e anche nell’email marketing. I video e le GIF offrono un vero e proprio piacere visivo, suscitano emozioni positive e attirano l’attenzione dei visitatori per un periodo di tempo sicuramente più longevo.

anumation

SVG

PNG, JPG, GIF appartengono al passato: nel web design di oggi è fondamentale avere immagini di alta qualità e facilmente accessibili. L’SVG sarà il formato di tendenza del 2018 nel web perché ha un grande vantaggio: può essere ingrandito e rimpicciolito senza che la qualità venga compromessa.

Responsive logo

Loghi reattivi

Sono passati 10 anni da quando il responsive design ha iniziato a rivoluzionare il web e da allora è diventato lo standard del settore. Designer e sviluppatori hanno iniziato a sperimentare vari modi per adattare i progetti al dispositivo dell’utente come soluzione adatta a un solo sito web. Ciò ha gettato le basi per quello che sarebbe diventato noto come “design reattivo”. L’idea di alterare loghi per soddisfare le stesse richieste degli utenti è rimasta in gran parte impensabile… fino ad ora. Le aziende hanno rinfrescato i loro loghi in versioni moderne e semplificate negli ultimi anni e il design del logo reattivo è il logico passo successivo nel soddisfare le esigenze di oggi.

In conclusione possiamo dire che il 2018 sarà un anno ipnotico e vivace, proprio come diceva Ernest Beckerla strada per la creatività passa molto vicino al manicomio e alcune volte devia o finisce proprio lì.

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