Stampa digitale vs Stampa Offset: le 4 differenze

ePDF sfogliabile: una soluzione 2.0 per la tua azienda

Il web 2.0 sta ormai monopolizzando il modo di fare comunicazione per le aziende in Italia e nel mondo. Nonostante questo, esistono alcuni strumenti aziendali come cataloghi, brochure e presentazioni istituzionali che mantengono ancora una certa importanza nella loro declinazione cartacea sempre in grado di risaltare i colori e mantenere salda la concentrazione rispetto alla rapidità di un monitor.

Uno degli aspetti più concreti e veritieri sull’ormai eterna lotta tra carta stampata e contenuti digitali è quello della ricercatezza di un connubio tra le due categorie.

In un certo senso ciò che è davvero importante per passare da un contenuto cartaceo (che nel proprio mondo aziendale detiene una certa importanza) a un contenuto digitale è riuscire a non perdere, almeno in parte, le sensazioni, la semplicità e l’effetto del materiale cartaceo.

Uno dei trend più diffusi dell’ultimo periodo è quello della realizzazione di PDF sfogliabili.

Quali sono i vantaggi di realizzare uno strumento come un ePDF?

1. Economicità

La realizzazione dell’ePDF per uno dei vostri materiali cartacei non richiederà eccessivi investimenti.

2. Veicolazione

Eliminerete immediatamente il problema dell’invio di file pdf pesanti come nel caso dei cataloghi prodotto. La nuova versione digitale sarà veicolabile tramite l’apposito URL. Sarà addirittura possibile inviare il link relativo a una determinata pagina.

3. Branding

Oltre a presentarsi meglio di un qualsiasi file PDF, lo sfogliabile trasmetterà un’immagine più professionale e in qualche modo più 2.0 alla tua azienda anche grazie alla possibilità della personalizzazione del layout.

4. Sharing

Dall’ePDF sarà possibile effettuare una normale stampa, inoltrarlo via e-mail o condividerlo sui principali social-network.

Se non siete ancora convinti… incuriositevi sfogliando degli esempi realizzati da NeroBold:

www.nerobold.com/epdf/

www.besanamoquette.com/catalogo-besana-new-dreams

www.besanamoquette.com/catalogo-besana-space-art

www.sireonline.com/epdf/unita-ventilanti/

www.sireonline.com/epdf/catalogo_barriere

Realizza e personalizza un ePDF per la tua azienda con noi!

Lo potrai fare anche se hai già un catalogo

A Carnevale… Ogni ape vale!

Partecipa al nostro contest fotografico, “BOLD IN MASCHERA – l’ape in uno scatto”:

1) Scarica, stampa e ritaglia la nostra ape.
2) Scatta una o più foto, in una festa in maschera in un locale o all’aperto, dove più vi pare.
3) La foto può essere un selfie, una foto di gruppo e tutto ciò che descriva la voglia di divertirsi.
4) Pubblica la tua foto sulla nostra pagina Facebook con l’hashtag #boldizzati.
5) Un gadget NeroBold a tutti i partecipanti vi aspetta!

Siete pronti? Cheese!

VocalBoldario: stampa

Consultate il nostro VocaBoldario e la stampa non avrà più segreti!

ABBONDANZA

Margine di almeno 3 mm.di debordo che viene lasciato su ogni lato dell’immagine di stampa, che viene successivamente tagliato in legatoria con la taglierina.

ABOVE THE LINE

La pubblicità tradizionale rivolta ai media: campagna stampa, spot TV, radio comunicato, affissione. Tutto quello che non rientra nell’ABOVE, viene definito below the line.

AL VIVO

Termine tecnico significante che un’immagine, o un colore, si estende fino al bordo di un foglio stampato, senza interspazi bianchi.

BELOW THE LINE

La pubblicità composta di depliant, brochure, cataloghi, flyers, packaging e tutte le azioni non rivolte ai media tradizionali.

BIANCA E VOLTA

Comunemente il “Fronte” e il “Retro” della carta che viene stampata.

BOLD

Termine tipografico usato per definire un carattere nero, con aste pesanti.

BROSSURA

Detta anche “rilegatura alla rustica”. E’ il tipo di rilegatura più economica per un libro in cui le segnature, dopo essere state accavallate le une nelle altre, vengono cucite a filo di refe o fresate sul dorso e quindi incollate a una copertina di cartoncino.

CIANOGRAFICA (CIANO)

Bozza, prova che viene usata per il controllo della posizione del testo e delle immagini; il posizionamento delle pagine per la piegatura prima dell’impianto di stampa.

CMYK (ciano, magenta, giallo, nero)

I quattro colori di base della stampa a colori, da cui il termine “quadricromia”. La combinazione CMY rende possibile la ricostituzione della maggioranza dei colori visibili, compreso il nero.

COLORE SPECIALE

Inchiostri di stampa che non sono inclusi nei quattro colori della quadricromia: Cyan, Magenta, Giallo e Nero (CMYK). Sono considerati colori speciali anche gli inchiostri con pigmenti metallici o fluorescenti.

COLORI PIATTI

Colori speciali definiti singolarmente che vengono stampati usando un solo inchiostro, invece che usando gli inchiostri standard CMYK.

CORDONATURA

Operazione che consiste nel creare, su una copertina, delle scanalature in corrispondenza delle quali la rigidità della stessa risulta fortemente ridotta, sarà quindi possibile aprire un libro più facilmente.

CROMALIN

Prova colore adatta per la valutazione reale dei colori di stampa. Si tratta di un procedimento chimico, molto diffuso, per produrre prove colore che simulano il risultato della macchina da stampa. Non si tratta, ovviamente, di una prova valida per dare un giudizio definitivo e sicuro sulla qualità del lavoro, ma serve comunque per una prima immediata stima della selezione e degli eventuali interventi cromatici da effettuare.

CROWNER

Cartello sagomato esposto vicino al prodotto sul punto vendita.

CUCITURA FILO REFE

Tipo di confezione di una pubblicazione con cucitura a filo.

FUORI REGISTRO

Imperfetta sovrapposizione dei colori su uno stampato.

FUSTELLA

Lama sagomata per tagli particolari di carta.

LEAFLET

Termine che può essere usato in senso generico per descrivere qualsiasi foglietto pubblicitario. Nel dettaglio si riferisce ad un pieghevole che illustra e reclamizza servizi o prodotti.

MOCKUP

Fac-simile (campione) di un prodotto e del suo confezionamento realizzato a mano, il più vicino possibile alla sua realizzazione meccanica finale, per la presentazione al cliente o per riprese fotografiche e cinematografiche.

Offset

Termine inglese che letteralmente vuol dire trasferire. Con questo termine internazionale si definisce la stampa litografica che consiste appunto in un sistema di stampa indiretta planografica in cui l’immagine è trasferita alla carta da un cilindro rivestito di caucciù, che a sua volta riceve l’inchiostro da una matrice metallica incisa, denominata lastra. Oggi rappresenta il procedimento più diffuso nel mercato della stampa commerciale.

PANTONE

Marchio registrato della ditta Pantone Inc. Si tratta del più noto sistema di catalogazione dei colori. In questo sistema, i toni di colore vengono definiti numericamente e vengono classificati più di 1000 colori, ottenuti tutti dalla miscelazione fisica di 6/8 colori base. Diffuso a livello mondiale, il sistema Pantone è diventato praticamente uno strumento indispensabile ed insostituibile nel settore delle arti grafiche.

PATINATA

Tipo di carta con una particolare finitura superficiale, costituita da gesso, caolino ed altre sostanze chimiche, che ne accentua la levigatezza e la lucentezza.

PAY-OFF

Frase di chiusura del messaggio pubblicitario, riassuntiva e conclusiva, caratterizzante del prodotto e dell’intera azienda. Il Pay-off è utilizzato per dare continuità ad una campagna stampa con annunci diversi e per comunicare l’idea chiave del prodotto.

PUNTO METALLICO (a Sella -Piatto)

Tipo di punto usato in legatoria per unire più pagine di un opuscolo.

PUNTO OMEGA

Sistema di rilegatura con aghi metallici. In questa lavorazione il metallo non aderisce alla costa dello stampato ma forma un occhiello “omega” che permette l’inserimento in un raccoglitore ad anelli.

QUARTINO

Pubblicazione stampata a 4 facciate. Serie di quattro facciate ottenute piegando un foglio in due.

REGISTRO

Perfetta sovrapposizione di due o più elementi stampanti.

RGB

(Red, Green, Blue) I colori fondamentali dei normali tubi catodici che combinati tra di loro formano i vari colori.

RISGUARDO

Nella confezione cartonata di un libro, si definisce in tal modo il foglio di carta pesante di formato doppio rispetto alla pagina, incollato sull’interno della copertina e lungo il bordo interno delle pagine di apertura e di chiusura del libro stesso.

SPIRALE

Sistema di rilegatura con filo (di metallo o plastica) avvolto a spirale e infilato nella foratura dei fogli (singoli) che compongono lo stampato.

STAMPA A CALDO

Procedimento di stampa tipografico che utilizza un nastro di colore termotrasferibile per trasferire il grafismo dalla forma al supporto: la forma è riscaldata da resistenze elettriche.

STAMPA A RILIEVO (SECCO)

Metodo di nobilizzazione di uno stampato con cui si ottiene un rilievo sul foglio applicando una pressione al supporto posto sopra una forma di tipo rilievografica non inchiostrata.

STAMPA DIGITALE

Procedimento di stampa diretta tra computer e stampante (laser, inkjet).

USO MANO

Carta “naturale”, non patinata.

VERNICE UV SERIGRAFICA

Metodo di nobilitazione di uno stampato che permette di stendere un velo di vernice che dona un particolare effetto di brillantezza e tattile, tramite un procedimento di stampa quale la serigrafia, permettendoci di avere anche delle forme non regolari, ma sagomate.

VETTORIALE

Un’immagine vettoriale è formata da funzioni matematiche e primitive geometriche che descrivono la posizione dei punti che formano le immagini e il tipo di linee che uniscono tali punti. Questo formato ha il vantaggio di creare file dalle dimensioni contenute e la possibilità di ridimensionamento senza subire distorsioni.

VISTO SI STAMPI

Termine che indica l’ultima prova prima della stampa necessaria prima dell’entrata in produzione. La bozza per il “visto si stampi” viene firmata per accettazione dal cliente ed è utilizzata come prova legale di paragone in caso di controversie.

 

WordPress, Joomla, Magento, Drupal: quattro CMS di successo

Quando si parla di siti web, blog o altre applicazioni online è facile imbattersi in discussioni sul migliore CMS da utilizzare.
Se vi siete persi la spiegazione del nostro “Vocaboldario” cogliamo l’occasione di riassumere brevemente cosa si intende per CMS:

Il CMS, Content Management System, in italiano, sistema di gestione dei contenuti è un software installato su server web e viene utilizzato nella realizzazione di siti internet dinamici. È usato per gestire e controllare una grande raccolta dinamica di materiale web (documenti HTML e le loro immagini associati). Un CMS facilita la creazione e il controllo dei contenuti, l’editing e molte funzioni essenziali di manutenzione web.

Se si parla di scelta è perché sono diversi i CMS da poter utilizzare e ognuno presenta particolarità specifiche che lo connotano su una determinata esigenza.
In questo articolo vi presenteremo quattro tra i più famosi CMS utilizzati al giorno d’oggi: WordPress, Joomla, Magento e Drupal.

Wordpress


WordPress
è la piattaforma di Web-publishing all’avanguardia per quanto riguarda estetica, usabilità e aderenza agli standard del Web. È sicuramente il CMS più utilizzato per la pubblicazione di Blog ma, grazie a una foltissima comunità di sostenitori ed al numero straordinario di estensioni possedute, le ultime versioni hanno fatto di questo CMS un valido strumento anche per usi più complessi come lo sviluppo di siti web.
Alcuni siti internet che hanno utilizzato WordPress: E-Bay, MTV, Playstation, Yahoo!

JoomlaJoomla  è uno dei CMS che si piazza costantemente nei primi tre posti in tutti gli studi comparativi. Consente di costruire siti  internet e potenti applicazioni online. Molti aspetti, compresa la sua facilità di uso ed estensibilità, hanno fatto di Joomla il software di costruzione di siti web più popolare della Rete. Come WordPress, anche Joomla è una soluzione open source disponibile gratuitamente per tutti e quindi modificabile.
Alcuni siti internet che hanno utilizzato Joomla: Toshiba, Burger King, Kellogg’s, Porsche, Nikon

MagentoMagento è una piattaforma e-commerce Open Source con caratteristiche evolute che offre la possibilità di avviare una attività online di commercio elettronico con una flessibilità (nella grafica, nelle funzionalità e nei contenuti) senza precedenti.
L’interfaccia di amministrazione intuitiva fornisce potenti strumenti di marketing, SEO e gestione del catalogo, in modo da offrire ai commercianti la possibilità di creare siti a misura delle proprie esigenze di business. Progettato per essere completamente scalabile e per essere ripristinato facilmente, Magento offre alle aziende la migliore soluzione per l’e-commerce.
Alcuni portali di commercio che hanno utilizzato Magento: Swatch, Ford, The North Face, Samsung.

DrupalDrupal è un pacchetto software gratuito che consente a singoli o a community di utenti di pubblicare, gestire ed organizzare facilmente una vasta varietà di contenuti su un sito Web. Decine di migliaia di persone ed organizzazioni usano Drupal per la sua capacità di essere potente e flessibile allo stesso tempo. Rispetto a Joomla e WordPress, Drupal richiede un maggiore tempo di apprendimento per raggiungere il suo utilizzo ottimale. Ecco perchè, nonostante sia giudicato dagli esperti come il migliore in circolazione, è ancora meno usato rispetto ai suoi due diretti avversari.
Alcuni siti internet che hanno utilizzato Drupal: Moby, Appeal Nasa, Ubuntu.

È chiaro quindi che un CMS non vale l’altro. La scelta deve essere effettuata in base alla natura del prodotto da realizzare (sito internet base, e-commerce, blog, altre app).

I CMS rappresentano il giusto compromesso per chi vuole mettere mano al proprio sito per aggiornarlo e modificarne aspetto o contenuti. Le interfacce user-friendly permettono di velocizzare il processo di apprendimento e di conseguenza aumentare l’efficacia nell’utilizzo dell’utente. Ovviamente un CMS non può sopperire a tutte le esigenze o le problematiche che un sito web può presentare e per le quali è necessario rivolgersi ai professionisti del settore.

7 gadget assurdi da regalare a Natale

Chissà che non vi possano tornare utili per qualche amico!
Alla fine come si dice? Quello che conta è il pensiero!

Ma non fermarti qui e guarda anche la nostra bacheca di Pinterest

Landing page: dove atterrano i clienti?

Ancora una volta parliamo di web e digital!
Non vorremmo diventare banali, ma è impensabile non toccare certe tematiche quando il marketing digitale arriva a offrire, così come ai giorni nostri, una vasta gamma di opportunità e scelte per aiutare le imprese nel proprio business.

Landing Page! Questa è la parola chiave di oggi! Di cosa si tratta?

Il mercato oggi, a prescindere dalle specifiche di settore, si presenta dinamico, moderno e concentrato. Il cliente è sempre più in grado, grazie alla rete, di reperire le informazioni che necessita per effettuare le scelte d’acquisto e lo strumento più utilizzato per questa ricerca non può essere che la rete, mezzo facile e quasi saturo di indicazioni su ogni fronte.
Allo stesso tempo le aziende, per fare fronte ad un alto tasso di competitività, aumentano costantemente la propria offerta cercando di formulare proposte e combinazioni utili per agganciare e fidelizzare il cliente. La landing page può diventare un valido strumento di supporto per l’attivazione di azioni di marketing mirate e/o per aumentare le vendite.

Una landing page (letteralmente “pagina di atterraggio”), nel web marketing, è una pagina web specificamente strutturata che il visitatore raggiunge dopo aver cliccato un link o una pubblicità. Questa pagina è appositamente sviluppata per trattare specifici argomenti: mostra contenuti che sono un’estensione del link o della pubblicità ed è ottimizzata per una specifica parola chiave o frase, per “attrarre” i motori di ricerca.

L’utilizzo classico è nell’ambito di programmi di promozione come il noto Google AdWords.
La pagina che l’utente raggiungerà sarà quella promossa negli annunci pubblicitari, è quindi spesso personalizzata per campagne pay per click, in modo che il suo contenuto sia il più possibile prossimo a quanto cercato sul motore di ricerca.

Esistono due tipi di landing page, chiamate:

Landing Page di consultazione (Reference): hanno lo scopo di comunicare informazioni importanti per il visitatore; queste pagine possono anche includere testi o elementi particolari.

Landing Page transazionali (Transactional): spingono invece il navigatore a completare una certa attività (normalmente riempire un modulo sul web). Questo tipo di landing page è utilizzata per vendere prodotti, servizi o contenuti.

L’obiettivo di una landing page transazionale è fare in modo che quanti più navigatori arrivino sulla pagina e seguano l’invito di una “call to action” (come, ad esempio, il click su un’email, la compilazione di un modulo di richiesta, il click su un link).
Queste tipologie di pagine sono tra le più utilizzate oggi perché permettono alle aziende di misurare e toccare con mano il ROI (return on investement) dell’operazione, tradotto in richieste ricevute, transazioni concluse, contatti raccolti, partecipazioni acquisite e così via.

A prescindere dalla tipologia di pagina è bene sfatare sin da subito alcuni luoghi comuni:

“Le landing page servono solo per gli e-commerce!”

Niente di più falso! Sicuramente si prestano in maniera fantastica al retail online, così come la maggior parte delle azioni web/digital. Restano però uno strumento valido per qualsiasi azienda che voglia fare atterrare il cliente nel proprio business. Per esempio, una azienda può scegliere di dedicare una landing page solo ad uno tra i diversi servizi che offre, pubblicizzandolo quindi attraverso il web dedicando altre forme di comunicazione ai servizi restanti. Un altro caso può riguardare le aziende che offrono prodotti che sono caratterizzati da una forte stagionalità. L’azienda può, in questo caso e a seconda della stagione, creare la pagina di atterraggio che possa permettere di comunicare il prodotto nel periodo corretto.
Ultimi esempi! Questo strumento può offrire anche la possibilità di raccogliere adesioni nel caso di organizzazione eventi, potendo quindi monitorare costantemente gli utenti, infine può essere utile anche alla semplice raccolta contatti per poi attivare sugli stessi mirate campagne di marketing e comunicazione.

“Ho già il sito internet, non voglio farne un altro!”

Sicuramente la landing page al primo impatto si presenta come un sito web, ma non lo è!
Come abbiamo già accennato si tratta di un’unica pagina in grado di contenere tutti gli elementi coordinati con la tipologia di obbiettivo. In questo caso rischiamo di essere ripetitivi, ma provate a immagine un’azienda multi servizio o con un’offerta ampia (gamme, linee, collezioni). L’azienda può decidere di dedicare la singola pagina per spingere la collezione con il maggior successo o al contrario promuovere i prodotti meno venduti cercandone un rilancio.

“Si ma poi i miei clienti si confondono!”

Un cliente che vi conosce sa già come trovarvi, cosa offrite e a che prezzo.
Una landing page serve a trovare nuovi clienti e nuovi contatti!
Se ben strutturata, difficilmente potrà creare confusione.

“Quelle robe lì non servono a niente!”

Beh… Vi abbiamo già detto tutto o quasi!

L’utilizzo delle landing page sta aumentando a vista d’occhio!
Basta fare attenzione e riconoscerle quando ci si muove nella rete.

Ovviamente come spesso precisiamo questo strumento non rappresenta la soluzione ai problemi dei vari business o si propone come unico strumento di marketing.
La landing page deve essere studiata e coordinata con il resto della comunicazione per diventare un forte plus aziendale.

Quando si pensa alla realizzazione è davvero semplice il passo iniziale: il cliente “parte”, ma dove vuole “atterrare? La risposta deve essere solo una: nel vostro business! Che come un aeroporto deve presentarsi pronto dinamico e accogliente!

La storia del Gran Premio d’Italia in 66 poster ufficiali

Il Gran Premio automobilistico d’Italia è una delle gare classiche del Campionato mondiale di Formula 1. Si disputa a settembre sulla pista dell’Autodromo Nazionale di Monza.
Solo in 5 occasioni il gran premio si è disputato in altre città: Montichiari (1921) Livorno (1937), Milano (1947), Torino (1948) ed Imola (1980).

A pochi giorni dall’edizione 2015 abbiamo raccolto per voi tutti i poster storici attraverso i quali si comunicava la tanto attesa gara annuale.
È importante soffermarsi a pensare come questa tipologia di comunicazione, attraverso affissioni e pubblicazioni sui principali quotidiani nazionali, ricopriva un ruolo fondamentale e molto più incisivo in passato.
Pensiamo, per esempio, ai primi anni ’90 senza tutto il rumore comunicativo generato dal boom di Internet dei giorni nostri.

Vediamo dunque qualche spunto e qualche riflessione sull’impostazione visual dal 1921 ad oggi, cercando di individuare caratteristiche grafiche, stilistiche o cromatiche comuni;

  • il colore verde sembra essere un colore dominante in quasi tutti i visual che abbiamo raccolto, più di due terzi degli stessi infatti presentano una forte presenza di questo colore, spesso utilizzato per comporre la bandiera italiana con diversi giochi cromatici
  • la macchina da corsa è un altro elemento presente in quasi tutte le soluzioni grafiche e spesso è la mitica Ferrari, simbolo affermato di eccellenza e italianità
  • dal 1998, elemento costante è il logo del campionato mondiale di Formula 1
  • è possibile individuare tre periodi coerenti tra loro dal punto di vista grafico e comunicativo, spiegazione di questa coerenza è probabilmente la riconferma, per più anni, della stessa agenzia che si occupava dell’ideazione grafica. Per avere conferma attraverso i vostri occhi i periodi in questione sono: 1958-1969, 1983-1986, 2002-2009
  • il visual più “outside the box” è certamente quello del 2002 che presenta un primo piano di uno dei tanti tecnici che si occupano della gestione dell’autovettura in situazione di pit stop. Elemento di rottura visto che generalmente pilota e autovettura (in parte presente in questa soluzione) dominano nelle scelte stilistiche e grafiche.

BOLD GRAN PREMIO!

NeroGOAL! Evoluzione grafica di alcuni loghi della Serie A

La nuova stagione Serie A 2015/2016 è ormai alle porte!

NeroBold ne ha approfittato per dare un’occhiata all’evoluzione storica e grafica dei loghi di alcune tra le principali squadre che prendono parte regolarmente al campionato italiano.

Spesso ci dimentichiamo che anche le società di calcio sono aziende a tutti gli effetti.

Di fatto una delle strategie più vincenti per un club è la crescita del brand attraverso l’internazionalizzazione dello stesso. Si tratta di un’operazione lunga che se ben svolta può permettere di implementare le attività di marketing nella vendita di merchandising anche nei paesi stranieri. Per questo motivo è molto importante godere, come qualsiasi azienda, di una forte e consolidata visual identity.

Non abbiamo riportato tutti i loghi che sono stati realizzati. Alcuni perché non riconosciuti a livello di federazione, altri perché presentavano differenze quasi impercettibili dai precedenti.

Abbiamo selezionato i principali loghi (storici e attuali) di Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina. Non ce ne vogliano i tifosi di altre squadre che non abbiamo proposto!
Abbiamo fatto una sola eccezione… Monza Calcio!
Dovevamo! È casa nostra e soffriamo ancora per i fatti più recenti legati alla società.

BOLD CAMPIONATO!

Fiorentina

Inter

Juventus

Lazio

Milan

Napoli

Roma

Monza

L’APParenza inganna: 5 APP assurde secondo NeroBold

Se conoscete app ancora più assurde segnalatecele e scriveteci!
Su quelle presentate lasciamo a voi la scelta.
Ora scusate.. si è fatto tardi… abbiamo un uovo da rompere!

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