Storytelling: un’arte antica a servizio del marketing moderno

Sono i brand a creare storie o sono le storie a creare i brand?
Difficile rispondere, ci si trova davanti al classico dilemma dell’uovo e della gallina.
Parliamo di storytelling, provando ad affrontare l’argomento con un approccio “soft” ma che sia in grado di focalizzare il nocciolo della questione.
Intanto è bene precisare che l’arte dello storytelling è molto antica e viene adottata in diversi ambiti differenti dal branding, per esempio nello studio di antiche culture, nella creazione di filmati e nella scrittura narrativa.
Nonostante questo, mai come oggi il tema è “caldo” e attuale.

I motivi principali possono essere riscontrati nel passaparola, condivisione sociale, percezione del brand e più in generale nell’essenza stessa del marketing.
Fare storytelling significa molto più di raccontare attraverso il marketing storie delle imprese e delle aziende.
L’arte dello storytelling sta diventando uno dei pilastri essenziali del marketing moderno, Evian l’ha capito e ha creato una serie di simpatiche campagne.

 

Fiducia

Le persone che ascoltano la storia hanno fiducia nel narratore? Hanno fiducia in te? Conoscono il tuo brand? Questo aspetto è fondamentale per garantire la buona riuscita della tua azione di storytelling.

Emozioni

Le storie hanno bisogno di uno sviluppo che tocchi le emozioni. Grandi narrazioni si basano su grandi emozioni, e tu non puoi farne a meno: usa conflitti, soluzioni, tensioni, misteri e rivelazioni.

Relazione

Il pubblico deve identificarsi nel racconto. Questo passaggio ti permetterà di creare un rapporto speciale: identificarsi con il personaggio di una storia vuol dire lasciarsi trasportare nella narrazione.

Semplicità

Una storia semplice è una storia forte. Togli tutto ciò che non serve alla narrazione: taglia eventi meno importanti , unisci due personaggi minori in uno, riduci al minimo menzioni ad altri luoghi.

Personale

Il destinatario vuole dare un significato personale alla storia. Tu puoi indicare la struttura, puoi suggerire dei riferimenti, ma devi lasciare spazio alle persone di applicare una propria morale della favola.

Profondità

A volte il pubblico si immerge completamente in una storia, vive le esperienze raccontate in prima persona e diventa il personaggio principale.

Non si diventa storyteller dall’oggi al domani.

Come si può creare un contenuto che non sia noioso?

La narrazione deve riporre una forte attenzione su ciò che le persone vogliono sentire e condividere.
Non bisogna trasmettere un messaggio nel metodo tradizionale.
Ciò che è necessario è rendere parte i destinatari della storia come se essi stessi fossero i protagonisti, dare la possibilità di condividere, vivere e a volte modificare la storia stessa fino all’episodio successivo.

Fare storytelling significa creare un ampio sistema di narrazioni che possano intersecarsi tra loro senza escludersi a vicenda, è a quel punto che il brand può sfruttare le storie per veicolare i propri valori.

Prima di creare una storia quindi bisogna indagare sul proprio target facendo delle domande: cosa pensa e cosa prova; cosa conta davvero per il tuo lettore e quali sono le sue aspirazioni; chi sono i suoi amici e cosa dicono, chi sono gli influencer, ecc.

È facile rendersi conto che passare dalla teoria alla pratica è molto difficile ed è impensabile poter rispondere a ogni domanda. Bisogna però convogliare il massimo sforzo nella comprensione dei propri clienti, raggiungere questo obbiettivo semplifica di molto il resto del lavoro.

Quali sono i corretti ingredienti di uno Storytelling efficace?

Fiducia

Hacker: prevenire è meglio che curare

Un requisito fondamentale per un sito web è la sicurezza. La diffusione dei CMS ha reso il tema della vulnerabilità dei siti web estremamente importante. Piattaforme come Joomla, WordPress e Drupal, sono sempre più spesso soggette ad attacchi da parte di hacker, che utilizzano eventuali falle per danneggiare aziende o, peggio, per praticare azioni illegali come lo spamming.

La soluzione agli attacchi è sempre la stessa: mantenere le password e i dati sensibili in sicurezza e tenere il CMS sempre aggiornato con l’ultima release! Un CMS non aggiornato è molto vulnerabile.
Le cause dell’attacco possono essere attribuite ad un malware presente su un server o su un PC privo di protezioni, ma anche da plugin obsoleti e da vecchie versioni della piattaforma CMS.

I malware hanno come scopo principale la raccolta di vari tipi di credenziali di accesso ed altri dati sensibili quali ad esempio: i numeri di carte di credito, conto corrente online e account vari.
I malware vengono generalmente diffusi tramite siti web compromessi e tramite email di spam, offrendo quindi la possibilità di essere cambiati molto spesso e di non dover includere la capacità di auto-replicarsi e diffondersi, rendendoli meno riconoscibili e individuabili.
Vengono installati principalmente per usare la popolarità del sito e di conseguenza per diffondere pagine o prodotti (esempio: viagra, siti per adulti, casinò).
Solitamente l’attacco si manifesta con l’inserimento di un codice maligno su alcune pagine del sito.

Cosa occorre fare, quindi?

Provvedere al più presto nel “fare pulizia” perché Google lo potrebbe notificare come sito rischioso e facendoli perdendere punti nel ranking nel motore di ricerca.

È quindi possibile tutelarsi e mettere “al sicuro il proprio sito”?

Esistono delle precauzioni che possono ridurre la possibilità di attacchi, anche se può essere impossibile eliminare completamente i rischi di sicurezza connessi a terze parti, si può fare un buon lavoro per contenerli attraverso una pianificazione prudente, indipendentemente dal budget e dalla dimensione dell’azienda. La prevenzione è la politica più efficace.

Ecco i consigli di NeroBold:

Backup

Eseguite un backup periodico del sito e del database (meglio se vengono salvati su differenti supporti).

Antivirus

Se un computer dell’azienda è infetto da virus o malware, l’hacker potrebbe recuperare gli accessi ai vostri servizi con pochi sforzi rendendo inutili le precauzioni fatte al sito.
Quindi è fondamentale installare i software e gli antivirus più affidabili e fare attenzione a non aprire email sospette.

Password e rete sicura

Evitate password banali riconducibili alla vostra attività o interessi, ma createne con almeno 12 caratteri alfanumerici e simboli, cambiando la password con regolarità o almeno ogni 3 mesi.
La rete su cui navigate deve essere protetta! Attenzione alle reti wirelless free!
È consigliabile connettersi al server tramite SFTP per cifrare i dati durante la trasmissione in modo che la password non venga intercettata.

Hosting protetto

Scegliete un fornitore valido a cui affidare il proprio sito web. È fondamentale investire su un servizio di livello alto perché vi evita brutte sorprese in futuro. Anche se molti preferiscono non “sprecare” tempo, soldi e risorse nell’attività di prevenzione delle minacce online, quando avverrà una violazione, si farà di tutto per recuperare i propri dati, spesso senza risultato. La spesa per il recupero dei dati è molto superiore a quella connessa all’educazione alla prevenzione.

Risorse gratuite

Evitate l’utilizzo di temi e plugin gratuiti trovati in rete perché spesso non danno il supporto e gli aggiornamenti necessari per proteggere il sito.
Affidatevi, invece, a temi a pagamento o comunque quelli disponibili sui siti ufficiali.

Utenti

Evitate di usare come utente di amministrazione del sito “admin”, ma create un nuovo utente con una password forte e una user che non sia l’indirizzo email.

Aggiornamenti

Tenete sempre aggiornata l’ultima versione del CMS, dei temi e dei plugin utilizzati così riducendo la probabilità che il vostro sito possa venire “bucato”.

Gli attacchi a cui sono soggetti i vostri siti, difficilmente provengono da un hacker specializzato che tenta in tutti modi di violare i sistemi di sicurezza del server. Sicuramente esistono questi casi, ma gli obiettivi sono siti importanti multinazionali o enti.
 Per i siti più comuni, è più verosimile che l’attacco venga svolto da BOT, ovvero software che fanno scan continui di internet alla ricerca di siti vulnerabili da violare in modo automatico senza l’intervento di un hacker in carne ed ossa.
Per questo fanno leva su bug già presenti e riconosciuti all’interno degli applicativi, magari anche bug vecchi, forti del fatto che sicuramente vi saranno siti non aggiornati.

La tua sicurezza per noi è importante!

Contattaci per sapere come puoi tenere lontani gli hacker dal tuo sito!

Super Victor e le mascotte degli Europei di Calcio

In attesa della cerimonia d’apertura degli Europei di Francia, ne abbiamo approfittato per andare alla ricerca delle mascotte che hanno fatto la storia di questa manifestazione nata proprio nella patria di Platini e Zidane nel 1960.

La prima edizione dove compare una mascotte però è quella italiana del 1980, con il Pinocchio dal naso tricolore, fino ad arrivare ai giorni nostri con Super Victor, il simbolo degli Europei di Francia 2016, presentata al Mondo il 18 novembre 2014 prima della gara tra Francia e Svezia.

Il nome è stato scelto con una votazione aperta al pubblico a cui hanno partecipato 107.790 partecipanti con questi risultati: Super Victor 48%, Driblou 25% e Goalix 27%.

Super Victor era un bambino come tutti gli altri che ha sempre amato giocare a calcio con i suoi amici, ma un giorno trovò un vecchio scrigno magico in mezzo a un prato con dentro tre oggetti: un mantello rosso, un paio di bellissimi scarpini nuovi e un pallone di UEFA EURO 2016 capaci di fare cose incredibili: il mantello rosso gli consente di volare alto nel cielo e di viaggiare in tutto il mondo a velocità supersonica, gli scarpini gli danno una grande abilità tecnica e gli permettono di inventare trucchi sempre nuovi e il pallone gli permette di radunare un sacco di gente per organizzare delle partite.

Sul sito dell’Uefa è possibile scaricarsi il disegno della mascotte e personalizzarlo come più vi piace.

Bold Europeo!

Quanto è social la tua azienda?

I social network rappresentano per l’azienda un canale di comunicazione da cui non si può prescindere per poter attuare una strategia efficace.

Gli utenti di queste piattaforme aumentano giorno dopo giorno e ormai sembrano evidenti da parte delle aziende l’accettazione e la comprensione dell’importanza di far sentire la propria presenza attraverso questi nuovi mezzi offerti dal web 2.0. Oltre a tutto ciò bisogna aggiungere l’influenza che ha avuto l’introduzione sul mercato di dispositivi, come smartphone e tablet, i quali rendono l’utilizzo dei social ancora più semplice ed immediato.

Se lo scoglio della comprensione sembra essere superato, il tema non può che spostarsi sull’uso e sulla qualità delle interazioni social che le aziende adottano per sviluppare il proprio business.

La funzione principale dei social network è la comunicazione.

Ragion per cui se un’azienda attiva le proprie piattaforme social con il solo scopo di incrementare le vendite l’imprenditore di turno resterà certamente deluso.

Brandig, Customer Satisfaction e Customer Care sono solo alcune delle declinazioni possibili.

Se aprirsi un profilo su un qualsiasi social network può rivelarsi semplice, gestirlo con l’obiettivo di ottenere precisi risultati lo è un po’ meno.

A monte deve essere fatta un’analisi dettagliata di tutto ciò che riguarda la comunicazione legata all’azienda, la quale possa permettere di realizzare una strategia che prenda in considerazione anche i social network come canali per veicolare il messaggio. Quando però tutto questo diventa difficile da gestire, sia per mancanza di competenze sia per mancanza di strumenti adeguati, è meglio prendere in considerazione la scelta di affidarsi a dei professionisti esterni che possano dare la giusta qualità alla comunicazione nel suo complesso.

L’ultima tendenza vede l’utilizzo dei social anche per la comunicazione interna e quindi diretta ai dipendenti.

Come è ovvio intuire, certi aspetti fondamentali in questo caso vengono meno e il social assume più il ruolo delle ormai vecchie, ma ancora oggi usate, Intranet aziendali. Rappresentano, piuttosto, uno strumento user-friendly con il quale il dipendente può essere più invogliato all’interazione.

La quantità sui social è importante. Dare frequenza di contenuti permette una più alta visibilità. La qualità però è fondamentale.

Essere in sintonia con il proprio bacino di utenza o i propri follower utilizzando il giusto vocabolario e i giusti contenuti è la chiave vincente nell’utilizzo dei social. Tanti contenuti ma di scarsa qualità non produrranno alcun effetto. Come si dice in questi casi: “Meglio pochi ma buoni!

Ecco che allora è certamente importante chiedersi: “Quanto è social la mia azienda?”.  Quel “Quanto” però deve poter andare oltre un dato statistico numerico legato alla sola quantità.

Nella domanda specifica il “Quanto” deve significare: quantità, qualità, sinergia, empatia, emozione, trasparenza.

Solo un’interpretazione in questo senso può giustificare una risposta alla domanda.

Rivolgersi a dei professionisti del settore è sicuramente il modo migliore per rispondere a questa domanda. Se i dati di insight forniti dalle varie piattaforme possono essere di facile interpretazione e utili a capire l’andamento delle attività, bisogna anche essere coscienti della presenza di una miriade di dati e feedback che solo degli esperti sono in grado di ricavare ma soprattutto di interpretare al meglio.

Nel frattempo fai questo “giochino”, rispondi alle 5 domande di seguito e trova il social network più adatto alla tua attività:

A) Quali sono le tue aspettative da un social network?

1. Acquisire nuovi clienti
2. Diventare il migliore
3. Aumentare la propria reputazione
4. Diffusione del proprio brand


B) Qual è il tempo che puoi dedicare ai social network?

1. Una manciata di minuti a settimana
2. Un’ora a settimana
3. Poco o niente
4. Qualche ora alla settimana


C) In che settore si colloca la tua attività?

1. Servizi
2. Abbigliamento
3. Turismo e ristorazione
4. Attività commerciali


D) Quali delle attività è più vicina alla comunicazione del tuo settore?

1. Presentazione del brand
2. Immagini di prodotti
3. Una promozione
4. Un gioco


E) Quanti utenti speri di raggiungere?

1. Professionisti
2. Utenti alla attenti alle mode
3. Solo possibili clienti
4. Più persone possibili


RISULTATI

Se la maggioranza di risposte è stata “A”, il social più adatto alla tua attività è: LINKEDIN.
La tua attività è principalmente B2B e questo social ti permette di selezionare un’utenza di professionisti e operatori del settore che potrebbero interagire con la tua azienda.

Se la maggioranza di risposte è stata “B”, il social più adatto alla tua attività è: INSTAGRAM o PINTEREST.
Istagram e Pinterest sono i social per eccellenza per lavorare e condividere immagini e fotografie, grazie ad un’utenza giovane e attenta alle nuove tendenze.

Se la maggioranza di risposte è stata “C”, il social più adatto alla tua attività è: TRIPADVISOR o THE FORK.
Due social network perfetti per chi ha delle attività di ristorazioni o alberghiere. Il consiglio è comunque quello di utilizzarli entrambi insieme alla pagina Facebook che in questi settori non deve mai mancare.

Se la maggioranza di risposte è stata “D”, il social più adatto alla tua attività è: FACEBOOK.
Il social network indicato a chi è in cerca di papabili nuovi clienti e per promuovere il proprio brand e i propri prodotti con campagne mirate.

Insomma… i social non sono un gioco!
Tante aziende l’hanno capito! E la tua?

VocalBoldario: web

Consultate il nostro VocaBoldario e il web non avrà più segreti!

BANNER

Un’immagine che corrisponde ad una vera e propria inserzione pubblicitaria.

CACHE

Parte della memoria del computer, nella quale vengono temporaneamente registrati dei dati.

CMS

Sistema di gestione dei contenuti. Si tratta di un software installato su server web per la realizzazione di siti internet “dinamici”.

COOKIE

Piccolo file che un sito internet invia all’utente, per registrare dati e impostazioni di personalizzazione relativi al servizio che il sito offre.

DOMINIO

E’ l’ultima parte di un indirizzo internet, cioè la parte che segue il www. Negli indirizzi di posta è la parte a destra della @.

FTP

Una sigla che identifica un protocollo di rete. Si trova quando si ha la necessità di dovere caricare sul web (siti internet, server ecc….) file provenienti dal proprio computer.

HASHTAG (#)

Un’etichetta associata ad un contenuto relativo ad un particolare argomento. Viene spesso usato nei social network per rendere più facilmente rintracciabile l’argomento di cui stai parlando.

HOSTING

Dall’inglese “To Host”: ospitare. è un servizio che ospita dei file affinché siano accessibili attraverso internet e raggiungibili con un URL.

KEYWORDS (Parole chiave)

E’ una parola o insieme di esse, utilizzata dagli utenti tramite i motori di ricerca per ricercare determinati prodotti o oggetti di loro interesse.

LANDING PAGE (Pagina di atteraggio)

E’ la pagina web che l’utente raggiunge dopo aver cliccato su una pubblicità o su un link specifico. Generalmente vengono costruite ed ottimizzate affinché chi vi atterra esegua un’azione precisa.

PIXEL

Abbreviazione di “picture element” (elemento d’immagine). Il più piccolo elemento quadrato che compone un’immagine Bitmap. Maggiore è il numero di pixel, più definita sarà l’immagine.

REDIRECT

Procedura con la quale è possibile deviare un sito verso destinazioni che sono diverse da quelle predefinite.

SEO (Search Engine Optimization)

E’ il processo per spingere un sito web tra i primi risultati dei motori di ricerca, in modo che sia visto da un numero più ampio di persone.

TAGS

Parole o frasi utilizzate per categorizzare i contenuti di un blog. Un corretto utilizzo dei Tags è di aiuto per la SEO.

URL

Dall’inglese “Uniform Resource Locator” non è altro che una sequenza di caratteri che inseriti nella barra degli indirizzi del tuo browser di navigazione, conducono ad un indirizzo web appartenente ad una risorsa online che potrebbe per esempio essere un sito internet. Un esempio di URL: http://www.nerobold.com

Stampa digitale vs Stampa Offset: le 4 differenze

ePDF sfogliabile: una soluzione 2.0 per la tua azienda

Il web 2.0 sta ormai monopolizzando il modo di fare comunicazione per le aziende in Italia e nel mondo. Nonostante questo, esistono alcuni strumenti aziendali come cataloghi, brochure e presentazioni istituzionali che mantengono ancora una certa importanza nella loro declinazione cartacea sempre in grado di risaltare i colori e mantenere salda la concentrazione rispetto alla rapidità di un monitor.

Uno degli aspetti più concreti e veritieri sull’ormai eterna lotta tra carta stampata e contenuti digitali è quello della ricercatezza di un connubio tra le due categorie.

In un certo senso ciò che è davvero importante per passare da un contenuto cartaceo (che nel proprio mondo aziendale detiene una certa importanza) a un contenuto digitale è riuscire a non perdere, almeno in parte, le sensazioni, la semplicità e l’effetto del materiale cartaceo.

Uno dei trend più diffusi dell’ultimo periodo è quello della realizzazione di PDF sfogliabili.

Quali sono i vantaggi di realizzare uno strumento come un ePDF?

1. Economicità

La realizzazione dell’ePDF per uno dei vostri materiali cartacei non richiederà eccessivi investimenti.

2. Veicolazione

Eliminerete immediatamente il problema dell’invio di file pdf pesanti come nel caso dei cataloghi prodotto. La nuova versione digitale sarà veicolabile tramite l’apposito URL. Sarà addirittura possibile inviare il link relativo a una determinata pagina.

3. Branding

Oltre a presentarsi meglio di un qualsiasi file PDF, lo sfogliabile trasmetterà un’immagine più professionale e in qualche modo più 2.0 alla tua azienda anche grazie alla possibilità della personalizzazione del layout.

4. Sharing

Dall’ePDF sarà possibile effettuare una normale stampa, inoltrarlo via e-mail o condividerlo sui principali social-network.

Se non siete ancora convinti… incuriositevi sfogliando degli esempi realizzati da NeroBold:

www.nerobold.com/epdf/

www.besanamoquette.com/catalogo-besana-new-dreams

www.besanamoquette.com/catalogo-besana-space-art

www.sireonline.com/epdf/unita-ventilanti/

www.sireonline.com/epdf/catalogo_barriere

Realizza e personalizza un ePDF per la tua azienda con noi!

Lo potrai fare anche se hai già un catalogo

A Carnevale… Ogni ape vale!

Partecipa al nostro contest fotografico, “BOLD IN MASCHERA – l’ape in uno scatto”:

1) Scarica, stampa e ritaglia la nostra ape.
2) Scatta una o più foto, in una festa in maschera in un locale o all’aperto, dove più vi pare.
3) La foto può essere un selfie, una foto di gruppo e tutto ciò che descriva la voglia di divertirsi.
4) Pubblica la tua foto sulla nostra pagina Facebook con l’hashtag #boldizzati.
5) Un gadget NeroBold a tutti i partecipanti vi aspetta!

Siete pronti? Cheese!

VocalBoldario: stampa

Consultate il nostro VocaBoldario e la stampa non avrà più segreti!

ABBONDANZA

Margine di almeno 3 mm.di debordo che viene lasciato su ogni lato dell’immagine di stampa, che viene successivamente tagliato in legatoria con la taglierina.

ABOVE THE LINE

La pubblicità tradizionale rivolta ai media: campagna stampa, spot TV, radio comunicato, affissione. Tutto quello che non rientra nell’ABOVE, viene definito below the line.

AL VIVO

Termine tecnico significante che un’immagine, o un colore, si estende fino al bordo di un foglio stampato, senza interspazi bianchi.

BELOW THE LINE

La pubblicità composta di depliant, brochure, cataloghi, flyers, packaging e tutte le azioni non rivolte ai media tradizionali.

BIANCA E VOLTA

Comunemente il “Fronte” e il “Retro” della carta che viene stampata.

BOLD

Termine tipografico usato per definire un carattere nero, con aste pesanti.

BROSSURA

Detta anche “rilegatura alla rustica”. E’ il tipo di rilegatura più economica per un libro in cui le segnature, dopo essere state accavallate le une nelle altre, vengono cucite a filo di refe o fresate sul dorso e quindi incollate a una copertina di cartoncino.

CIANOGRAFICA (CIANO)

Bozza, prova che viene usata per il controllo della posizione del testo e delle immagini; il posizionamento delle pagine per la piegatura prima dell’impianto di stampa.

CMYK (ciano, magenta, giallo, nero)

I quattro colori di base della stampa a colori, da cui il termine “quadricromia”. La combinazione CMY rende possibile la ricostituzione della maggioranza dei colori visibili, compreso il nero.

COLORE SPECIALE

Inchiostri di stampa che non sono inclusi nei quattro colori della quadricromia: Cyan, Magenta, Giallo e Nero (CMYK). Sono considerati colori speciali anche gli inchiostri con pigmenti metallici o fluorescenti.

COLORI PIATTI

Colori speciali definiti singolarmente che vengono stampati usando un solo inchiostro, invece che usando gli inchiostri standard CMYK.

CORDONATURA

Operazione che consiste nel creare, su una copertina, delle scanalature in corrispondenza delle quali la rigidità della stessa risulta fortemente ridotta, sarà quindi possibile aprire un libro più facilmente.

CROMALIN

Prova colore adatta per la valutazione reale dei colori di stampa. Si tratta di un procedimento chimico, molto diffuso, per produrre prove colore che simulano il risultato della macchina da stampa. Non si tratta, ovviamente, di una prova valida per dare un giudizio definitivo e sicuro sulla qualità del lavoro, ma serve comunque per una prima immediata stima della selezione e degli eventuali interventi cromatici da effettuare.

CROWNER

Cartello sagomato esposto vicino al prodotto sul punto vendita.

CUCITURA FILO REFE

Tipo di confezione di una pubblicazione con cucitura a filo.

FUORI REGISTRO

Imperfetta sovrapposizione dei colori su uno stampato.

FUSTELLA

Lama sagomata per tagli particolari di carta.

LEAFLET

Termine che può essere usato in senso generico per descrivere qualsiasi foglietto pubblicitario. Nel dettaglio si riferisce ad un pieghevole che illustra e reclamizza servizi o prodotti.

MOCKUP

Fac-simile (campione) di un prodotto e del suo confezionamento realizzato a mano, il più vicino possibile alla sua realizzazione meccanica finale, per la presentazione al cliente o per riprese fotografiche e cinematografiche.

Offset

Termine inglese che letteralmente vuol dire trasferire. Con questo termine internazionale si definisce la stampa litografica che consiste appunto in un sistema di stampa indiretta planografica in cui l’immagine è trasferita alla carta da un cilindro rivestito di caucciù, che a sua volta riceve l’inchiostro da una matrice metallica incisa, denominata lastra. Oggi rappresenta il procedimento più diffuso nel mercato della stampa commerciale.

PANTONE

Marchio registrato della ditta Pantone Inc. Si tratta del più noto sistema di catalogazione dei colori. In questo sistema, i toni di colore vengono definiti numericamente e vengono classificati più di 1000 colori, ottenuti tutti dalla miscelazione fisica di 6/8 colori base. Diffuso a livello mondiale, il sistema Pantone è diventato praticamente uno strumento indispensabile ed insostituibile nel settore delle arti grafiche.

PATINATA

Tipo di carta con una particolare finitura superficiale, costituita da gesso, caolino ed altre sostanze chimiche, che ne accentua la levigatezza e la lucentezza.

PAY-OFF

Frase di chiusura del messaggio pubblicitario, riassuntiva e conclusiva, caratterizzante del prodotto e dell’intera azienda. Il Pay-off è utilizzato per dare continuità ad una campagna stampa con annunci diversi e per comunicare l’idea chiave del prodotto.

PUNTO METALLICO (a Sella -Piatto)

Tipo di punto usato in legatoria per unire più pagine di un opuscolo.

PUNTO OMEGA

Sistema di rilegatura con aghi metallici. In questa lavorazione il metallo non aderisce alla costa dello stampato ma forma un occhiello “omega” che permette l’inserimento in un raccoglitore ad anelli.

QUARTINO

Pubblicazione stampata a 4 facciate. Serie di quattro facciate ottenute piegando un foglio in due.

REGISTRO

Perfetta sovrapposizione di due o più elementi stampanti.

RGB

(Red, Green, Blue) I colori fondamentali dei normali tubi catodici che combinati tra di loro formano i vari colori.

RISGUARDO

Nella confezione cartonata di un libro, si definisce in tal modo il foglio di carta pesante di formato doppio rispetto alla pagina, incollato sull’interno della copertina e lungo il bordo interno delle pagine di apertura e di chiusura del libro stesso.

SPIRALE

Sistema di rilegatura con filo (di metallo o plastica) avvolto a spirale e infilato nella foratura dei fogli (singoli) che compongono lo stampato.

STAMPA A CALDO

Procedimento di stampa tipografico che utilizza un nastro di colore termotrasferibile per trasferire il grafismo dalla forma al supporto: la forma è riscaldata da resistenze elettriche.

STAMPA A RILIEVO (SECCO)

Metodo di nobilizzazione di uno stampato con cui si ottiene un rilievo sul foglio applicando una pressione al supporto posto sopra una forma di tipo rilievografica non inchiostrata.

STAMPA DIGITALE

Procedimento di stampa diretta tra computer e stampante (laser, inkjet).

USO MANO

Carta “naturale”, non patinata.

VERNICE UV SERIGRAFICA

Metodo di nobilitazione di uno stampato che permette di stendere un velo di vernice che dona un particolare effetto di brillantezza e tattile, tramite un procedimento di stampa quale la serigrafia, permettendoci di avere anche delle forme non regolari, ma sagomate.

VETTORIALE

Un’immagine vettoriale è formata da funzioni matematiche e primitive geometriche che descrivono la posizione dei punti che formano le immagini e il tipo di linee che uniscono tali punti. Questo formato ha il vantaggio di creare file dalle dimensioni contenute e la possibilità di ridimensionamento senza subire distorsioni.

VISTO SI STAMPI

Termine che indica l’ultima prova prima della stampa necessaria prima dell’entrata in produzione. La bozza per il “visto si stampi” viene firmata per accettazione dal cliente ed è utilizzata come prova legale di paragone in caso di controversie.

 

WordPress, Joomla, Magento, Drupal: quattro CMS di successo

Quando si parla di siti web, blog o altre applicazioni online è facile imbattersi in discussioni sul migliore CMS da utilizzare.
Se vi siete persi la spiegazione del nostro “Vocaboldario” cogliamo l’occasione di riassumere brevemente cosa si intende per CMS:

Il CMS, Content Management System, in italiano, sistema di gestione dei contenuti è un software installato su server web e viene utilizzato nella realizzazione di siti internet dinamici. È usato per gestire e controllare una grande raccolta dinamica di materiale web (documenti HTML e le loro immagini associati). Un CMS facilita la creazione e il controllo dei contenuti, l’editing e molte funzioni essenziali di manutenzione web.

Se si parla di scelta è perché sono diversi i CMS da poter utilizzare e ognuno presenta particolarità specifiche che lo connotano su una determinata esigenza.
In questo articolo vi presenteremo quattro tra i più famosi CMS utilizzati al giorno d’oggi: WordPress, Joomla, Magento e Drupal.

Wordpress


WordPress
è la piattaforma di Web-publishing all’avanguardia per quanto riguarda estetica, usabilità e aderenza agli standard del Web. È sicuramente il CMS più utilizzato per la pubblicazione di Blog ma, grazie a una foltissima comunità di sostenitori ed al numero straordinario di estensioni possedute, le ultime versioni hanno fatto di questo CMS un valido strumento anche per usi più complessi come lo sviluppo di siti web.
Alcuni siti internet che hanno utilizzato WordPress: E-Bay, MTV, Playstation, Yahoo!

JoomlaJoomla  è uno dei CMS che si piazza costantemente nei primi tre posti in tutti gli studi comparativi. Consente di costruire siti  internet e potenti applicazioni online. Molti aspetti, compresa la sua facilità di uso ed estensibilità, hanno fatto di Joomla il software di costruzione di siti web più popolare della Rete. Come WordPress, anche Joomla è una soluzione open source disponibile gratuitamente per tutti e quindi modificabile.
Alcuni siti internet che hanno utilizzato Joomla: Toshiba, Burger King, Kellogg’s, Porsche, Nikon

MagentoMagento è una piattaforma e-commerce Open Source con caratteristiche evolute che offre la possibilità di avviare una attività online di commercio elettronico con una flessibilità (nella grafica, nelle funzionalità e nei contenuti) senza precedenti.
L’interfaccia di amministrazione intuitiva fornisce potenti strumenti di marketing, SEO e gestione del catalogo, in modo da offrire ai commercianti la possibilità di creare siti a misura delle proprie esigenze di business. Progettato per essere completamente scalabile e per essere ripristinato facilmente, Magento offre alle aziende la migliore soluzione per l’e-commerce.
Alcuni portali di commercio che hanno utilizzato Magento: Swatch, Ford, The North Face, Samsung.

DrupalDrupal è un pacchetto software gratuito che consente a singoli o a community di utenti di pubblicare, gestire ed organizzare facilmente una vasta varietà di contenuti su un sito Web. Decine di migliaia di persone ed organizzazioni usano Drupal per la sua capacità di essere potente e flessibile allo stesso tempo. Rispetto a Joomla e WordPress, Drupal richiede un maggiore tempo di apprendimento per raggiungere il suo utilizzo ottimale. Ecco perchè, nonostante sia giudicato dagli esperti come il migliore in circolazione, è ancora meno usato rispetto ai suoi due diretti avversari.
Alcuni siti internet che hanno utilizzato Drupal: Moby, Appeal Nasa, Ubuntu.

È chiaro quindi che un CMS non vale l’altro. La scelta deve essere effettuata in base alla natura del prodotto da realizzare (sito internet base, e-commerce, blog, altre app).

I CMS rappresentano il giusto compromesso per chi vuole mettere mano al proprio sito per aggiornarlo e modificarne aspetto o contenuti. Le interfacce user-friendly permettono di velocizzare il processo di apprendimento e di conseguenza aumentare l’efficacia nell’utilizzo dell’utente. Ovviamente un CMS non può sopperire a tutte le esigenze o le problematiche che un sito web può presentare e per le quali è necessario rivolgersi ai professionisti del settore.

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