Privacy: i 7 consigli per un’estate tranquilla

Quello della privacy è uno dei temi più ricorrenti nell’ultimo periodo.
Giusto qualche tempo fa parlavamo dei cookie e delle nuove norme legislative in questione.

Il fermento sulla tematica è certamente proporzionale all’aumento dei social e di tanti altri elementi del web 2.0 che mettono a rischio la nostra privacy.
Tag, geolocalizzazione, sharing, selfie, wi-fi e tanto altro.
È necessario stare attenti e monitorare ogni situazione se non si vuole incombere in errori, truffe, disagi o diffusione di dati personali.

Proprio il periodo estivo per certi versi rappresenta uno dei periodi più caldi e non solo dal punto di vista climatico. Con l’estate gli strumenti di cui abbiamo appena parlato “esplodono” nel racconto di calde giornate rilassanti.

Ecco allora alcuni punti sui quali soffermarsi brevemente per fare davvero vacanze senza pensieri.

Selfie

Attenzione agli autoscatti, se magari alle vostre spalle compare qualcuno che su un social network proprio non ci vuol finire per una o mille ragioni, sarebbe meglio prestare attenzione a chi abbiamo alle spalle. Una foto condivisa pubblicamente su un social network potrebbe mettere nei guai qualche perfetto sconosciuto finito casualmente nell’obiettivo, quindi, attenzione!

Geolocalizzazione

Questa funzione ormai interagisce con la maggior parte delle applicazioni sui nostri smartphone e a volte è davvero questione di poco condividere inconsapevolmente la propria posizione. Se quindi non siamo interessati a far sapere al mondo dove ci troviamo sarà opportuno disattivare tutte le opzioni di geolocalizzazione che potrebbero annullare la nostra riservatezza e comunicare la nostra posizione.

Furti

Perché non consegnare anche le chiavi di casa?
La condivisione di una foto su un social network o la comunicazione del vostro periodo vacanziero, potrebbe far sapere a eventuali ladri sia che avete lasciato la casa vuota sia per quanto tempo. Quindi il suggerimento è quello di regolare le impostazioni di alcuni messaggi (preferibile far sapere certe cose agli amici e non a tutto o agli amici degli amici), disattivare le opzioni di geolocalizzazione (vedi sopra) e se possibile evitare di pubblicare informazioni troppo personali.

Offerte truffa

In vacanza non ci siete ancora ma non vedete l’ora? Attenzione a offerte da non perdere dove la consultazione può avvenire solo a seguito di eventuali click a link o all’invio di dati personali. Meglio non farlo, perché un virus o un’altra azione cybercriminale potrebbe affacciarsi sul vostro computer, smartphone o tablet. Meglio conoscere tutte le procedure di sicurezza per navigare sicuri e non cadere in viaggi-beffa.

Applicazioni

Quando scaricate applicazioni e giochi, meglio fare attenzione ai download. Innanzitutto è altamente consigliabile scaricare solo dagli store ufficiali e leggere i commenti degli altri utenti, ma anche avere un ottimo antivirus per smartphone e tablet non guasta.

WiFi

Ovviamente anche in vacanza non possiamo fare a meno di una buona rete wi-fi giusto?
Se vi trovate in un albergo o in una casa vacanza che vi offre WiFi libero e gratuito, è necessario non fidarsi troppo, soprattutto se per connettervi vi si richiede informazioni personali. La condivisione pubblica della rete WiFi potrebbe essere la porta d’accesso preferita per malintenzionati a caccia di informazioni personali ma anche per virus e malware.

Dati personali

Ormai è risaputo: nel periodo estivo e principalmente sulle spiagge avviene il più alto numero di furti di smartphone, tablet e pc.
Meglio che questi device non contengano troppe informazioni personali e soprattutto occorre che teniate sempre a mente il codice IMEI del vostro dispositivo al fine di bloccarlo a distanza. Attenzione anche al codice d’accesso: evitate inserimenti troppo semplici per proteggerlo al meglio.

Dunque può bastare davvero poco, sia per tutelarsi, sia per incorrere in situazioni spiacevoli.
Chiaramente non bisogna nemmeno diventare paranoici, ma piuttosto avere il pieno controllo della situazione e sapere esattamente chi può sapere cosa e quando.
L’estate è meglio godersela in tranquillità no?

Packaging: metti un vestito ai tuoi prodotti

Packaging come strumento di marketing?
Certo! Ormai non si discute più!

Il packaging è uno strumento di marketing fondamentale che ha la missione di convincere all’acquisto il consumatore a cui si rivolge, permettendo al prodotto di distinguersi dai diversi competitor della stessa categoria merceologica.

Prima di dare il via al processo creativo per la realizzazione del pack le variabili da tenere in considerazione sono tre: il target a cui è rivolto, il contenuto, che può essere più o meno enfatizzato e la visual identity che si sta costruendo a livello aziendale.
Il packaging implica lo sviluppo di un contenitore e di una veste grafica per un prodotto. La confezione è una parte importantissima per il prodotto, in quanto può renderlo più facile da usare, più facile da identificare, più bello.

È bene precisare che non esistono ancora oggi teorie universalmente valide sul packaging. Molto più generalmente si seguono quelle che sono le linee guida e le esigenze dello specifico settore merceologico.
Quello che conta è essere “memorabili”, il vostro prodotto deve essere ricordato e identificato in fretta in mezzo a tutti gli altri.

Perché dedicare tempo a questa fase?

  • Il packaging identifica il prodotto
  • Rafforza l’immagine di marca
  • Differenzia il prodotto sullo scaffale
  • Attira l’attenzione del consumatore
  • Fornisce informazioni
  • Servizi a valore aggiunto

oltre a svolgere le normali funzioni base di contenitore e protezione del prodotto.

Social-mente utili

La chiamano “era dei social” e come non essere d’accordo?
Oggi più che mai i social network sono in grado di creare enormi bacini di utenti ricoprendo, per gli stessi, un ruolo importante nella vita di tutti i giorni. Nati per creare rete tra gli individui, permettendo la condivisione di foto, pensieri, eventi e musica, sono ormai stati scoperti anche dalle aziende che hanno visto una opportunità per incrementare il proprio business.
Molti imprenditori però sbagliano sin da subito l’approccio aziendale con i social network gestendoli, a nome dell’impresa, come se fossero i profili personali.
Affrontare una strategia social media prevede in primo luogo la comprensione di come la propria azienda sia in grado di esprimersi nel linguaggio social, si perché i social hanno un linguaggio specifico! In secondo luogo è importante capire il proprio target e capire su quale social è più presente.

Ecco una breve descrizione dei principali social utilizzati in Italia e anche all’estero.
Abbiamo approfittato per darvi qualche piccolo spunto e qualche consiglio.

Facebook |  www.facebook.com

Facebook è utile quando si ha come obiettivo quello di raggiungere il più ampio numero di persone. Su questa piattaforma, oltre ai giovani, si trova un alto numero di adulti che partecipano attivamente. È bene ricordare che Facebook è il social network più usato in Italia. Le funzioni di questo social network sono ideali per le imprese locali, poiché i clienti cercheranno le pagine aziendali per aggiornamenti, orari, eventi, ecc.
Inoltre è utile a chi ha bisogno di interagire con i clienti e offrire loro assistenza.
È un mezzo efficace per mostrare i prodotti e i servizi, anche con l’uso di immagini e video. Il gioiellino di Mark Zuckemberg offre inoltre la possibilità di pianificare campagne ad hoc con lo scopo di raggiungere il target desiderato in modo efficace.
Nel settore tecnologico e industriale questo social network può diventare un forte strumento di informazione ed è spesso usato come funzione aggiuntiva di customer service.

Twitter | www.twitter.com

Twitter è adatto quando si ha come target sia uomini che donne, in particolare giovani. È frequentato da utenti in cerca di informazioni, quindi se la tua attività si basa sul fornire informazioni, Twitter è la scelta giusta.
Come Facebook, è indicato per mettersi in contatto con i clienti e, anche se è enorme, trova pubblico anche alle piccole aziende.
Creare tweet è facile, si ha un limite di 140 caratteri, quindi si fa presto a scrivere ma, essendo molto frequentato, non bastano un paio di tweet al giorno, altrimenti i “cinguettii” degli altri nascondono i nostri.
Se la tua azienda ha la necessità di comunicare molte informazioni in blocco questo social network non è tra i più adatti. Di fatto, è lo strumento ideale per tutti i media di comunicazione, emittenti televisive, radio che vogliono mantenere alto l’engagement del fruitore.

Google+plus.google.com

Google+ è molto più popolare di quanto si pensi.
Ha molte funzioni, come le cerchie, i +1 e gli hashtag.
Gli utenti più accaniti di Google+ sono, ovviamente, gli stessi di Google e Youtube, per cui è tutto collegato. Una buona gestione dei contenuti su Google+ permette anche un miglioramento nel rank sul motore di ricerca omonimo. Anche con Google+ si è costretti ad essere molto attivi, postando diversi contenuti.
Generalmente è molto sfruttato dalle aziende del settore informatico, per loro quasi un habitat naturale.

LinkedIn | www.linkedin.com

Se sei un’azienda B2B o in un settore in cui è necessario effettuare delle connessioni aziendali o se sei in cerca di lavoro/lavoratori, LinkedIn è il social giusto per te. LinkedIn è il più grande social network per i professionisti. È utile per trovare informazioni specifiche su persone e aziende, competenze e formazione, reti e risorse. Con LinkedIn il target è specifico e mirato.
Una delle caratteristiche più potenti di LinkedIn sono i gruppi, dove gli utenti possono condividere informazioni relative alla loro nicchia.
È un social utile anche a chi vuole mostrarsi esperto di un settore e per stabilire contatti commerciali.
LinkedIn non è per tutti! Una attività e-commerce per esempio difficilmente riuscirebbe a vendere su questo social network.

Instagramwww.instagram.com

Instagram è un’applicazione mobile gratuita e un social network fotografico. Permette di scattare fotografie e di condividerle istantaneamente anche su altri social media. Sin dal suo esordio, nell’ottobre 2010, ha conosciuto un’enorme popolarità e la sua ascesa sembra non volersi fermare. Ad oggi sono oltre 130 milioni gli utenti registrati a livello mondiale. Particolarità di questo social è il vincolo nel formato della foto, il cosiddetto formato “square” (quadrato). Infatti tutte le immagini sono standardizzate nella stessa forma quadrata, anche se oggi esistono plug-in (come Squaready) che permettono di adattare qualsiasi scatto nel formato appropriato.
Instagram rappresenta il social ideale per il settore della moda e del fashion, così anche per le aziende di arredamento e, più in generale, per tutte le aziende di “immagine” che hanno una forte necessità di fare branding attraverso il prodotto.

Pinterestwww.pinterest.com

Pinterest è un social network fondato nel 2010 e dedicato alla condivisione di fotografie, video e immagini. Pinterest permette agli utenti di creare bacheche per gestire la raccolta di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati. Il nome deriva infatti dall’unione delle parole inglesi pin (appendere) e interest (interesse). In un recente sondaggio, Pinterest è il social network che ha avuto la più veloce crescita nel 2014: +97% di nuovi utenti rispetto all’anno precedente.
Pinterest è integrabile con altri social network, come Facebook e Twitter, con Flickr e con i siti web. Basti pensare che integrando i cosiddetti “pin button” all’interno di un sito web o blog è possibile “pinnare” le immagini in esso presenti categorizzandole sotto i propri board di interesse.
Una curiosità: tra gli utenti USA si stima che l’80% degli utenti sia di sesso femminile. In Italia invece le proporzioni sono invertite, con il 78% di utenti di sesso maschile. Per quanto riguarda l’utilizzo in termini di business, così come Instragram, Pinterest si offre alle esigenze di mostrare i prodotti a prescindere da particolari descrizioni tecniche. È l’immagine a parlare.

È bene fin da subito precisare che non esistono leggi universali sulle strategie social media. Ogni azienda ha il compito di “capirsi” e capire quale strumento rende di più associato al proprio business model.

Insomma… i social non sono un gioco!
Tante aziende l’hanno capito! E la tua?

Newsletter: sono ancora uno strumento valido?

ECCO QUALCHE CONSIGLIO

Creare un database di qualità
Disporre di un database ordinato e pulito potrà permettere, in futuro, azioni di segmentazione a seconda dei contenuti.

Impostare una struttura coerente
È importante immaginare e costruire una base coerente, in primis con la vostra immagine aziendale e in secondo luogo con la continuità dei contenuti.
Da questo punto potrete gestire i diversi contenuti.

Immaginare di ricevere la newsletter
Spesso commettiamo l’errore di pensare troppo a cosa dobbiamo dire senza pensare a “chi” lo stiamo dicendo. Immedesimarsi con il cliente, pensare come un cliente, sono operazioni che possono aiutare nella realizzazione di contenuti vincenti.

Un “oggetto” accattivante
In una campagna newsletter, la scelta dell’”oggetto” della mail rappresenta forse l’operazione più importante. Dedicare del tempo a questa fase spesso può fare la differenza tra l’apertura del vostro messaggio e la classica eliminazione dello stesso.

POTENZIALITÀ

  • Strumento essenziale per i siti e-commerce, permette infatti di aggiornare costantemente i clienti sui nuovi prodotti o servizi.
  • Aumento della credibilità aziendale. Una campagna ben realizzata permette di aumentare il rispetto e la propensione verso il brand.

VANTAGGI

Misurabilità: potrete costantemente misurare l’efficacia dei vostri messaggi e dei vostri contenuti, cambiando, anche in corsa, la vostra strategia.
Costi: i costi per campagne newsletter sono decisamente inferiori rispetto ai tradizionali mezzi di comunicazione.

 

Guerrilla Marketing: poca spesa, tanta resa

Con guerrilla marketing si intendono tutte quelle forme di promozione pubblicitaria che escono dagli
schemi convenzionali.
Le principali caratteristiche di questa comunicazione sono quelle di essere solitamente provocatorie e di basarsi sul fatto di poter investire poche risorse finanziarie, per la serie poca spesa, tanta resa.

Lo scopo principale del guerrilla marketing è quello di incuriosire e spiazzare il consumatore che viene chiamato ad un ruolo attivo, attirato dai media utilizzati: installazioni, sticker, stampe sui muri, internet, video, ecc.

Cosa c’è di meglio di una galleria fotografica per vederne i diversi utilizzi?

Partiamo con le campagne sui mezzi di trasporto, tra i “veicoli” più utilizzati da questa forma di pubblicità:

Le auto

I camion

I mezzi pubblici

…e i bagni pubblici!

Proseguiamo con le “bags”

Un altro settore che utilizza il guerrilla marketing è senza dubbio il sociale, con diverse campagne di sensibilizzazione.

Anche il mondo cinematografico non è rimasto a guardare…

…ma l’utilizzo del guerrilla marketing non ha limiti.

Se tutte queste immagini non ti bastano, guarda la nostra pagina di

Realtà aumentata: tra reale e virtuale

La prima cosa che vi starete chiedendo è: “cos’è la realtà aumentata?
Dall’inglese Augmented Reality, per realtà aumentata si intendono tutti quei sistemi e tecnologie che permettono di aggiungere elementi virtuali e informazioni multimediali alla realtà normalmente percepita.

La realtà aumentata non è una novità. I primi esempi li troviamo in campo militare già negli anni ’90. Sui visori dei piloti americani, infatti, apparivano le informazioni relative agli obiettivi da colpire e le indicazioni di volo. Oggi la ritroviamo con i Google Glass, gli innovativi occhiali sviluppati dal celebre motore di ricerca, con i quali si è in grado di visitare siti web, leggere notizie online, visualizzare mappe, partecipare a videoconferenze e condividere contenuti sui social network.

 

 

Ma quali sono le sue potenzialità?

Infinite. Stringendo il campo sull’advertising e sul marketing, la realtà aumentata viene utilizzata come uno strumento dal grande impatto emotivo.

Il più classico degli usi è quello di far comparire contenuti multimediali inquadrando semplicemente con la camera del proprio dispositivo un elemento, sia esso una brochure, una pagina pubblicitaria o una qualsiasi immagine stampata, per visualizzare elementi informativi inseriti nell’ambiente reale.

Nel caso di cataloghi, inquadrando immagini o elementi grafici, si potranno vedere i prodotti tridimensionalmente, leggere informazioni aggiuntive o inserire il prodotto direttamente nel carrello della spesa online. Con la realtà aumentata infatti, lo shopping diventa interattivo, si potranno indossare i capi virtualmente, cambiar loro colore, modello e taglia.

Totem multimediali, piattaforme di e-learning sono altri due settori dove l’augmented reality viene utilizzata, così anche nell’architettura, dove i designer fanno prendere forma ai propri progetti per mostrare l’anteprima del lavoro finito.

Anche nel settore culturale la realtà aumentata è presente con le guide turistiche interattive e  con i monumenti che vengono ricostruiti in 3D nella loro forma originale. Nel campo chirurgico  il medico può pianificare, con modelli tridimensionali del paziente, le modalità dell’intervento da sostenere; nell’automotive, inquadrando il cruscotto, si possono ottenere informazioni sulla manutenzione dell’autovettura e visualizzare la modalità d’uso dei comandi.

16 idee bizzarre per decorare le uova di Pasqua

Abbiamo realizzato una galleria fotografica con le più belle immagini di uova ispirate da film, animali, videogame e alle professioni.
Sbizzarritevi nel decorare le uova di Pasqua!

Iniziamo la galleria con uova realizzate con oggetti di uso quotidiano:
Proseguiamo con le uova associate alle professioni
…e ai personaggi per i più piccoli
Concludiamo con un mix

 

Parole per colpire. Parole per sedurre

Comunicare è la più importante necessità per l’uomo. Abbiamo cominciato tanto tempo fa con gesti poco eleganti – un colpo di clava ben assestato sulla nuca del nostro vicino di caverna, per esempio, era sintomo di una convivenza non sempre felice – per poi sviluppare col passare degli anni un sistema complesso e raffinato basato sulle parole.

Utilizzandole in modo appropriato siamo in grado di ottenere lo stesso effetto di una randellata in testa, senza obbligare il nostro vicino a cure mediche urgenti. Possiamo perfino indurlo a cambiare abitazione. O, se siamo particolarmente abili, lo convinceremo a comprare la nostra, di casa, mobili e gatto compresi.

La principale missione di un’agenzia di comunicazione è far sapere a tutti che la vostra casa – o qualsiasi altro prodotto e servizio – è sul mercato. E che si tratta di un buon affare. Per convincere il potenziale compratore si utilizzano parole in grado di descrivere il prodotto o il servizio con precisione, ma anche capaci di emozionare, di sedurre e finalmente trasformare l’interlocutore in un cliente entusiasta. Con le immagini appropriate e, soprattutto, con la forza delle parole.

In un’agenzia creativa, la figura che si occupa delle parole si chiama copywriter. Interpreta le strategie, i desideri e le azioni della committenza elaborando claim, pay off e testi. Il copywriter sintetizza concetti che appaiono complicati, inventa nuove soluzioni combinando in modo originale forme e concetti. È colui che con le parole confeziona un vestito su misura alle idee.  Lo stile e il linguaggio sono scelti accuratamente in funzione della tipologia del prodotto da promuovere, del target da raggiungere e del mezzo utilizzato – la stampa, la radio, la televisione e la rete.

Il web è oggi uno dei media più sfruttati per comunicare, per vendere prodotti e proporre servizi. Per un’azienda, un’associazione o un ente, è fondamentale offrire una home page dalla grande usabilità, piacevole nell’aspetto e autorevole nei contenuti. Ma non basta: per sfruttare al meglio le potenzialità offerte da Internet è necessario indicizzare i contenuti, per fare in modo che il nome dell’azienda, dell’associazione e o dell’ente – e ciò che esse propongono – possa essere trovato in modo rapido e preciso.

Grazie all’ottimizzazione dei contenuti nel sito, cioè le attività riassunte con la definizione di Search Engine Optimization,  le parole chiave che caratterizzano l’attività dell’azienda sono rese accessibili attraverso i motori di ricerca. Una precisa e puntuale ottimizzazione garantisce un notevole aumento del traffico all’interno del sito, risultato che può essere sensibilmente incrementato da operazioni di marketing mirate, appoggiandosi, per esempio, alla piattaforma Adwords di Google.

Perchè la zucca è il simbolo di Halloween: un approccio di marketing creativo

Halloween e il marketing stagionale

Halloween non è solo una festa ricca di folklore e divertimento, ma anche un’opportunità eccezionale per le aziende di mostrare la loro creatività nel marketing.
La zucca, con il suo colore vivace e la sua presenza iconica, rappresenta un eccellente esempio di come elementi tradizionali possano essere trasformati in potenti strumenti di marketing stagionale.

Storia della zucca di Halloween

La zucca ha origini antiche e si è evoluta da semplice vegetale a simbolo centrale di Halloween. Esploriamo la sua storia e come è diventata un elemento così significativo in questa festa, offrendo spunti su come elementi simbolici possono essere utilizzati efficacemente nelle campagne pubblicitarie.

La tradizione di intagliare le zucche, nota come “Jack-o’-lantern”, ha origini antiche e affascinanti che si intrecciano con la mitologia e il folklore. Originariamente nata in Irlanda e Scozia, la pratica non utilizzava le zucche, ma piuttosto rape, patate e altre verdure disponibili localmente. Le “Jack-o’-lanterns” venivano intagliate durante il festival di Samhain per rappresentare spiriti o gnomi, o utilizzate come lanterne per guidare i defunti e proteggere gli individui da spiriti maligni.

In America, Halloween si è trasformata da una semplice importazione culturale a una delle festività più amate e commercialmente importanti. Le zucche intagliate non sono solo decorazioni, ma sono diventate parte integrante del marketing di Halloween, con aziende che le utilizzano in tutto, dai display nei negozi alle pubblicità, ai concorsi di intaglio di zucche. Il fascino visivo delle zucche intagliate e la loro associazione con il divertimento e la creatività offrono alle aziende un’opportunità unica di coinvolgere i consumatori con messaggi tematici che evocano nostalgia e gioia.

Simbolismo e psicologia dei colori

Il colore arancione della zucca è vibrante e cattura l’attenzione, caratteristiche che possono essere sfruttate nel marketing per evocare sensazioni di calore e accoglienza. Discuteremo come la psicologia dei colori influenzi le decisioni di acquisto dei consumatori e come puoi utilizzare questi principi nelle tue strategie di marketing.

La psicologia dei colori ci insegna che l’arancione può influenzare i consumatori stimolando l’ottimismo e la fiducia, il che può aumentare l’impulso all’acquisto. Nelle campagne di marketing, l’uso dell’arancione può essere particolarmente efficace per attirare l’attenzione su call-to-action, promozioni speciali o aree di un negozio o sito web che si vogliono evidenziare.

Come NeroBold può rivoluzionare la tua campagna di Halloween

Reinventiamo le tue campagne di marketing per ogni stagione, non solo per Halloween. Scopri come il nostro approccio creativo può trasformare la tua campagna di Halloween in un successo strepitoso, con servizi che vanno dalla progettazione grafica alla produzione di video dinamici per social media.

Le feste come Halloween sono l’occasione perfetta per mostrare il lato più creativo e coinvolgente del tuo brand. Se vuoi che la tua prossima campagna stagionale lasci un’impressione duratura, contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo aiutarti a trasformare le tradizioni in straordinarie opportunità di marketing.

 

Social Media: conoscerli per usarli nel modo corretto

Negli ultimi anni i media digitali hanno completamente trasformato i modelli di comunicazione tradizionali.
Manager e imprenditori si interrogano sulla validità o meno di questi strumenti. I Social Media funzionano nel nostro settore? Sono utili al nostro business? Sono solo una moda o un efficace strumento di comunicazione?

La funzione principale dei Social Media è comunicare. Quindi se l’idea è di aprirsi un profilo aziendale su un Social Media con il solo obiettivo di aumentare le vendite, la strada intrapresa non porterà ai risultati sperati. La difficoltà maggiore per qualsiasi tipo di azienda è sapere cosa comunicare, ma soprattutto capire cosa gli utenti si aspettano che comunichiamo. In realtà prima di decidere cosa comunicare bisognerebbe capire quali obiettivi si vogliono raggiungere attraverso i nostri messaggi. Sicuramente i contenuti punteranno a far conoscere il brand nel suo complesso.

I Social Media sono dei potenti canali di comunicazione perché sono “a portata di mano”.  È sufficiente avere uno smartphone o un tablet con sé per essere connessi.
Non sono un giocattolo, ma nemmeno un oggetto magico capace di capovolgere le sorti di un’azienda. Non sono né bolle di sapone, né un gioco di prestigio. Bisogna conoscerli e usarli nel modo corretto.

Buona parte delle imprese italiane ha almeno una presenza online:

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