I trend creativi che domineranno il 2023

Pronti per emozioni inedite?

L’anno che sta per finire…

È stato un periodo di rapidi cambiamenti a livello politico, economico, sociale e tecnologico.
Abbiamo assistito a fenomeni che ci sono apparsi confusi. Noi stessi siamo combattuti (in termini di grafica) tra impulsi diametralmente opposti: tendiamo verso visioni fantasiose di un futuro ultra-tecnologico, ma rimaniamo irrefrenabilmente legati ad un nostalgico passato che oramai abbiamo idealizzato.

I trend che ci aspettiamo domineranno il 2023 rispecchiano queste sensazioni contrastanti.

E se da un lato si riconferma la tendenza retrò, già ampiamente in voga nel 2022 e che quest’anno darà grande sfoggio di sè sia nelle illustrazioni sia nei font, dall’altro canto ci troveremo di fronte a forme e colori audaci e tendenze futuristiche, se non addirittura surrealiste.

Pronti a rompere gli schemi?

Il 2022 ci ha affascinato con trend entusiasmanti, ma il nuovo anno non sarà da meno e ci offrirà combinazioni inedite di fantasia e realtà.
Una cosa è certa, i consumatori interagiscono con i marchi in modi sempre più differenti, hanno la possibilità di fare ricerche e scelte anche attraverso i social. Il Social SEO non è solo una modalità di ricerca emergente, è una realtà di cui i brand devono tenere conto per rimanere competitivi.
Alle prese con consumatori sempre più “infedeli” e mutevoli, difficili da poter essere “incasellati”, i brand dovranno diventare ancora più flessibili e dinamici. Sarà sempre più importante creare un’esperienza omnichannel, analizzare non solo le buyer personas ma gruppi più ampi e coloro che li influenzano.

Ma andiamo per ordine

Come possiamo accaparrarci l’attenzione degli utenti e dei consumatori?
Quali saranno i trend del 2023 che ci aiuteranno in questa impresa?
Non è per nulla facile prevedere le tendenze di un anno intero.
Quindi, dopo aver riflettuto sulle tendenze dell’anno passato, dopo aver osservato le tendenze emergenti in vari settori, dalla moda all’arte, dall’architettura all’interior design… siamo arrivati a questo interessante elenco di trend creativi e di design!

Pronti ad avventurarci tra i trend 2023?

 

Ne vedremo delle belle!

Motion graphic: grafica in movimento a gogo

È evidente che dobbiamo fare i conti con utenti che fruiscono i nostri contenuti da monitor differenti, per lo più da mobile. Che leggono distrattamente mentre sono in coda, sul tram, con poco tempo a disposizione e tantissima scelta…

Allora largo al movimento, in tutte le sue forme!

Che TikTok sarebbe diventato il social network più cool era stato previsto. Oramai grazie a TikTok i video di breve formato spopolano e questo trend non si limita ai social, si estende anche ai siti web e alle app.

La grafica in movimento è utile ed è sfruttata anche per migliorare la user experience. La motion graphic infatti è una tecnica di animazione che consente di rendere interessante argomenti che altrimenti potrebbero risultare noiosi e pesanti, come i dettagli tecnici o le istruzioni di un prodotto, ecc.

Partendo quindi dal presupposto che i contenuti video saranno il mezzo principale che tutti i brand dovranno adottare nei prossimi anni, è innegabile che vedremo molta più grafica in movimento, ovunque!

 

air pods

 

Tendenze vettoriali stile retrò

Lo stile retrò ispirato agli anni ’90 e primi anni 2000 è già prepotentemente ovunque: nella moda, nelle illustrazioni, nei loghi, nelle affissioni.
Nel 2023 ci lustreremo gli occhi con illustrazioni accattivanti che, pur utilizzando uno stile semplificato e oserei dire più “imperfetto”, saranno espressione di un’estetica molto diretta, unica e attraente, che conferiscono una forte identità visiva.

Illustrazioni minimaliste, texture disegnate a mano, l’uso di forme semplici, imperfette ma uniche, stanno diventando sempre più popolari. Questa tendenza si sposa perfettamente con lo stile fotografico di produrre immagini naturali e “imperfette” ma utilizzando strumenti digitali.

Pensiamo ai disegni colorati e tondeggianti di Little Miss, i cui meme sono diventati virali sui social e su TikTok.

Little Miss

 

Una nota: chi sia ad aver dato il via a questo fenomeno sui social per sdrammatizzare le proprie insicurezze è controversa ma il personaggio risale al 1971 da una serie di illustrazioni per bambini dell’autore britannico Roger Hargreaves (Fonte it.mashable.com)

Ritroviamo  questo stile retrò e colorato in molte tipologie di illustrazioni, sui siti, nella presentazione di prodotti e tutte ti catapultano in un’atmosfera allegra e confortevole: vedi come esempio l’account Instagram di Semrush o questo accattivante esempio di prodotti per la pelle che ci conduce diretti verso il trend successivo!

 

Herbivore Botanicals

 

 

Forme astratte e audaci

Le tendenze del design grafico, si sa, vanno e vengono ciclicamente, evolvendosi ogni volta in qualcosa di nuovo. Le forme geometriche che notavamo oramai da parecchi mesi le ritroveremo anche nel 2023, ma saranno meno rigide e più astratte.
Le forme audaci continueranno a dominare gli sfondi dei siti web, dei post sui social e non solo.

Ecco alcuni post di Spotify e Adobe Creative Cloud che illustrano questa tendenza:

 

Adobe Creative Cloud

Assieme alle tendenze vintage, adattate a temi diversi come la musica o la moda, si esplora la creatività e si rompono i codici comunicativi per inviare un messaggio chiaro e accattivante, alla ricerca di qualcosa che sia fuori dall’ordinario!

Il bello di questi elementi astratti è un design senza fronzoli che rende i contenuti più accessibili e diretti al punto.

Viva Magenta, il colore dell’anno 2023.
Vitale, audace, gioioso. Diamogli il degno benvenuto!

 

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Di un colore rosso intenso e a tratti rosato, anche il Pantone “Color of the Year 2023” è il frutto di una fusione tra i caldi elementi naturali e i colori vivaci del mondo digitale.

Viva Magenta è descritto come una “tonalità rossa coraggiosa e impavida”.

Radicato nella natura, “Pantone 18-1750 Viva Magenta discende dalla famiglia dei rossi e si ispira al rosso della cocciniglia, uno dei coloranti più preziosi appartenenti alla famiglia dei coloranti naturali nonché uno dei più forti e brillanti che il mondo abbia conosciuto” come ha dichiarato Leatrice Eiseman, Executive Director, Pantone Color Institute.

Richiama innegabilmente il ritorno ad un’estetica anni ’90. Ma è anche un colore esuberante, coraggioso, vitale e audace che esprime forza e ottimismo!

Una scelta, bisogna ammettere, molto stimolante e audace che ci conduce verso scenari futuristici grazie all’intelligenza artificiale. “Benvenuti nel Magentaverse”!

 

Realtà Virtuale ed elementi 3D

Stiamo approdando ad una nuova entusiasmante era digitale. Viviamo sempre più esperienze immersive e ci aspettiamo che il metaverso nei prossimi anni sia in grado di modificare il nostro modo di vivere, lavorare e interagire.

Sei pronto a spingerti oltre i confini della realtà?

Con la crescente domanda di esperienze virtuali e l’ascesa del metaverso, il design 3D è sempre più presente nell’arte, nella moda, nei videogiochi, nelle illustrazioni, nei loghi o nei caratteri tipografici.
Il 3D ci offre infinite possibilità di creazione, spingendoci oltre i confini della creatività con ambientazioni realistiche ed esperienze immersive.
Sfruttare questo trend, aggiungendo profondità e movimento al proprio design, porterà la comunicazione a nuovi livelli.

Affascinanti trend per i font

Molte delle prossime tendenze in fatto di font si tingono di nostalgia. Il passato è un rifugio per un consumatore in cerca di evasione. Ci ispireremo all’Art Déco, ai cartoni animati vintage e alle riviste di moda retrò, ma anche ad atmosfere di ispirazione gotica anni ’90. Sfrutteremo il passato come garanzia di qualità per presentare prodotti eccellenti e senza tempo.

Ma aggiungeremo un tocco contemporaneo ai caratteri Art Déco e vintage attraverso le tecniche digitali e assisteremo anche all’aumento dei caratteri sperimentali, futuristici, ispirati al metaverso: font fluidi, distorti, ondulati e caratteri di difficile lettura. Lettere audaci e arrotondate, caratteri sofisticati per uno stile davvero esclusivo.

Font 2023

 

Massimalismo surrealista

Sta emergendo un bisogno di evasione, la fantasia prende il sopravvento sulla realtà. Questa tendenza si esprime con due tendenze opposte: tornare ad un passato idealizzato e aspirare ad un mondo artificiale futuristico.

Se l’essere umano è il filo conduttore dell’immagine, rappresentato da ritratti onesti di persone “vere”, in grado di trasmettere emozioni, nello stesso tempo aspiriamo ad un mondo migliore, rappresentato da una sorta di visioni oniriche in cui le nuove tecnologie appaiono come una soluzione per realizzarle.

Questo darà spazio a composizioni fotografiche più fantasiose che mai, iperrealistiche e  inaspettate come in questa grafica di Coca-Cola:

 

 

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Nel 2023 quindi non avremo paura di osare con immagini sorprendenti a tecnica mista dove sogno, realtà e tecnologia si mescolano spingendoci oltre i confini della creatività!

 

Quale sarà il tuo stile?

Questi sorprendenti trend ci hanno davvero entusiasmato. Non stiamo più nella pelle pensando a nuove sperimentazioni per i nostri clienti!
È ora di rivoluzionare il modo di mostrarsi ai propri utenti e conquistare i consumatori con idee innovative e cariche di personalità!

Voi cosa ne pensate?

Avete già un’idea in testa? I nostri creativi e designer le daranno forma per voi!

5 semplici passi per arrivare preparati al Natale e trovare nuovi Clienti

Hai mai pensato al Natale come il momento perfetto per trovare nuovi Clienti?

 A Natale trasformiamo con cura le nostre abitazioni, vestendole di luci e colori. Con sapiente maestria creiamo una calda atmosfera, una sorta di coccola per noi e la nostra famiglia.

Ma il Natale è anche l’occasione giusta per prenderci cura dei nostri Clienti e per occuparci dei nostri prospect. Perché non approfittare di questa atmosfera festosa e ricca, anche di buoni propositi, per ringraziare i Clienti della fiducia che ci hanno accordato nel tempo, proporre nuovi servizi o prodotti e trovare anche nuovi Clienti?

Il periodo di Natale può essere un’importante fonte di guadagno e non solo limitata a questo breve lasso di tempo. Le attività promozionali fatte a Natale potrebbero portare nuovi Clienti anche per il futuro.

Se non avete pensato ad una strategia di vendita per questo periodo, vi proponiamo 5 semplici passi da mettere in pratica subito per arrivare preparati al Natale e trovare subito nuovi Clienti!

1. Gioca d’anticipo

Mancano ancora 2 mesi al Natale… c’è tempo!

 Lo diciamo ogni anno e fingiamo che la questione “Natale” non ci tocchi, che c’è ancora moltissimo tempo e imbastiamo mille scuse per non occuparcene… ancora.

Ma non illudiamoci: ad una settimana dal Natale ci assalirà il panico e ci accorgeremo che abbiamo lasciato passare giorni, settimane fondamentali per il nostro business!

Allora quest’anno perché non organizzarci per tempo?

 

2. È Natale: vesti il tuo Brand a festa

Pensiamo ad un piano d’azione: un vero e proprio countdown al Natale, con il dettaglio delle attività da svolgere.

Pianifichiamo comunicazioni mirate ai nostri Clienti e Prospect per proporre idee e consigli per il Natale e approfittiamo di questo periodo per dare maggiore visibilità ai nostri servizi.

Nel frattempo prepariamoci per dare una buona impressione e “vestiamoci” per le feste:

  • impreziosiamo l’immagine aziendale
  • vestiamo di luci e colori le pagine del sito o creiamo una landing page ad hoc
  • diamo un tocco di stile alla Newsletter
  • “addobbiamo” le pagine Social con fantasia e originalità.

 

3. Spargi la voce, comunica in modo efficace

Usa i canali che hai a disposizione con attenzione. Investi un budget corretto in sponsorizzazioni, utilizza i Social Media più idonei per comunicare con ciascun target e dai maggiore visibilità ai tuoi prodotti o servizi.

Sfrutta la tua mailing list e programma almeno un invio di Newsletter per proporre consigli o idee per il Natale e per presentare i prodotti o i servizi che la tua Azienda offre. Rimanda al Blog per raccontarli più nel dettaglio.

 

4. Sorprendi con stile, personalizza il tuo “regalo”

Ciò che dà più soddisfazione a Natale è fare il regalo giusto, certamente non la corsa dell’ultimo minuto a comprare la qualunque “intanto è il pensiero che conta”.

Ora c’è tutto il tempo per pensare a regali originali e personalizzati.

Ragiona in base al budget che hai a disposizione e gioca di fantasia!

Non esistono solo i regali lussuosi e non sono adatti a tutti. Si può optare per un gadget all’apparenza poco appariscente o dall’esiguo valore economico ma in grado di sorprendere chi lo riceve! O pensare a qualcosa di virtuale, come Guide o White Paper da scaricare.

 

5 . Regalati… tempo! 

Sebbene manchino solo 2 mesi al Natale, c’è tutto il tempo per organizzarsi senza fretta (non una scusa per tergiversare ancora, sia chiaro!).

Ora avete capito l’importanza di questo magico periodo dell’anno e volete approfittarne, siete pronti ma… non avete idea di cosa fare (Gadget sì, ma quali?) e di come muovervi  (social o blog, newsltter) e tanto meno il tempo per occuparvi di tutto questo.

Niente stress, contattateci (il prima possibile ) esponendo di cosa avete bisogno: troveremo assieme la soluzione migliore per voi. Poi a fare… “la magia” ci pensiamo noi!

 

 

Video marketing strategy per il B2B, serve davvero?

Video marketing strategy per il B2B, serve davvero?

Avere una video marketing strategy per la tua azienda B2B è sicuramente un plus. Ma come impostare la strategia corretta e quali formati video utilizzare?

I contenuti video sono diventati ormai un imperativo di qualsiasi strategia di marketing. I video rappresentano sempre di più il futuro dell’intrattenimento degli utenti e, allo stesso tempo, sono in grado di rispondere in modo molto efficace all’obiettivo di educare i clienti alla conoscenza del brand e del prodotto.

Rispetto a contenuti statici, i contenuti video vincono sicuramente in termini di engagement e awareness. In base a un sondaggio del noto social network LinkedIn, il 62% delle aziende che operano nel B2B ritiene che la condivisione di video abbia aumentato la consapevolezza del marchio: per il 78% degli intervistati, poi, l’engagement ottenuto grazie a questa tipologia di contenuti ha aiutato a identificare lead di qualità superiore e ad ottenere più contatti (57%).

Da questa premessa avrai compreso come impostare una video marketing strategy sia di fondamentale importanza anche per la comunicazione – e il business – della tua impresa. Ma da dove partire?

Strategia video, quali sono le basi?

In qualsiasi video strategy di successo il punto di partenza consiste nell’analisi del proprio target. Capire se il tuo pubblico di riferimento è interessato o meno ai contenuti video è essenziale per evitare di proporre contenuti che non siano in linea e quindi allontanino il cliente finale. Considera che la maggior parte degli utenti predilige i video ai contenuti testuali, perchè riesce ad apprendere con maggior facilità proprio tramite questo formato. Inoltre, il potere di coinvolgimento dei video è nettamente superiore rispetto a quello di un contenuto scritto.

Se la tua azienda realizza servizi o prodotti che risultano complessi da spiegare a parole, il video è sicuramente il formato giusto: ovviamente dovrai prima fissare quali sono gli obiettivi che guidano la tua video marketing strategy, però una volta stabiliti sfrutta questo strumento per realizzare delle demo o delle interviste a clienti soddisfatti della loro esperienza.

Una strategia video che si rispetti prevede poi sempre il riferimento a professionisti del settore. Oggi sicuramente esistono degli strumenti tecnologici in grado di realizzare filmati di buona qualità, ma il risultato non sarà mai paragonabile a quello ottenuto coinvolgendo esperti video maker o case di produzione specializzate nella creazione di video per le aziende.

All’interno della tua video marketing strategy non dovrà poi mancare la parte di misurazione dei risultati. Il numero di visualizzazioni, like, commenti, condivisioni e conversioni sono tutti dati da tenere in considerazione. Ma non finisce qui: fra i KPIs da valutare, non dimenticarti di inserire anche il numero di visitatori che sono arrivati sul tuo sito, quante lead sono state generate per i Sales e quante nuove opportunità di up e cross-selling sono state generate dai tuoi video.

 

drone

Video B2B, quali tipi di contenuti realizzare?

Ora che hai più chiaro quali devono essere i punti fermi della tua strategia video B2B ti starai chiedendo quali tipologie di format potrebbero fare al caso tuo.

Uno dei tipi di video B2B più diffusi sono sicuramente i video tutorial o esplicativi dei prodotti e/o servizi. Questi contenuti sono fondamentali per spiegare in modo semplice, efficace e immediato a potenziali clienti come funziona ciò che vendi e quali sono i vantaggi del tuo prodotto. Facciamo un esempio: se sei un’azienda che vende software, per creare un tutorial ti basterà realizzare uno screencast, ovvero un video registrato dallo schermo, e raccontare il funzionamento del software in questione.

Anche i webinar sono una tipologia di contenuti video molto comune nel B2B. Il motivo? Semplicissimo, con i webinar generare lead è un gioco da ragazzi! Uno dei “problemi” dei webinar potrebbe però essere la lunghezza: sono in pochi gli utenti che si soffermano a guardare video molto lunghi, specialmente se si tratta di registrazioni di eventi dal vivo. Una soluzione potrebbe essere quella di ritagliare le registrazioni dei webinar in delle clip più brevi, in modo da creare delle “pillole” da condividere sui social.

e-learning

Fra i video B2B non possono poi mancare le video interviste: avere la parola di un esperto del settore in un’intervista video dedicata sarà sicuramente di interesse per i tuoi followers. Gli esperti intervistati ti aiuteranno poi a fare da volano per il contenuto video realizzato, diffondendolo anche tramite i loro canali social e amplificando la portata del messaggio (e del tuo brand).

Come avrai capito quindi avere una video strategy per la tua azienda B2B è essenziale: non perdere altro tempo, se hai bisogno di una consulenza in questo ambito non esitare a contattarci, ti forniremo tutto il supporto per realizzare i contenuti video più adatti per il tuo business!

Come conquistare la tua Buyer Persona B2B

Una Buyer Persona è un archetipo teorico che rappresenta un insieme di individui che dovrebbe essere interessato ad uno specifico prodotto o servizio offerto.

Individuare un Buyer Persona è indispensabile per gestire l’intera strategia di marketing perché ci permette di immaginare chi è il nostro target di riferimento e capirne esigenze ed aspirazioni.  Queste rappresentazioni devono essere abbastanza precise, tali da poter delineare efficacemente chi è il tuo cliente tipo e come deve essere seguito all’interno del tuo processo di vendita.

Individuare una Buyer Persona B2B è molto più facile rispetto al settore B2C. Se all’interno dei consumer sarà difficile individuare un target specifico a cui rivolgere il nostro prodotto, mentre nel B2B sappiamo già di far riferimento a decisori esperti come responsabili degli uffici acquisti.

Nel caso della Buyer Persona B2B, infatti, non potrai fare riferimento ad un “uomo comune” che si interessa a un prodotto o a un servizio della tua azienda per risolvere un problema privato: sarà invece importante focalizzarsi su figure professionali le cui necessità sono legate a processi e al buon funzionamento della loro impresa.

Raccogliere i dati per creare la tua Buyer Persona B2B

Per creare la tua Buyer Persona sarà importante partire dai dati che la contraddistinguono ma dove trovarli? La prima fonte di dati è la tua esperienza. Analizza ciò che conosci rispetto ai tuoi clienti: che tipologia di figure professionali ti contatta maggiormente? Quali sono le sue esigenze? In che modo si comporta? Quali sono i canali con cui si mette in contatto?

Per analizzare queste informazioni non dovrai segnarle manualmente per ogni richiesta di contatto ma è possibile sfruttare dei tool che hanno lo scopo di aggregare KPI per te importanti. Google Analytics ad esempio ti permette di individuare il target di riferimento del tuo sito con dati come età anagrafica e geolocalizzazione. Lo stesso avviene per Facebook Insight. Un altro strumento molto strategico è il Customer Care che sia telefonico oppure social ma anche database storici e libri contabili che riportino i dati dei tuoi clienti passati. Osservando gli strumenti elencati sarai in grado di scoprire molto sul tuo potenziale acquirente B2B.

Se invece non hai a disposizione abbastanza dati puoi sempre fare riferimento a studi di settore oppure a strumenti di analisi del web come Google Trends e Facebook Audience Insights.

 

buyer personas b2b

Qual è il numero giusto di Buyer Personas

Una volta individuati i dati principali che accomunano i tuoi potenziali clienti  devi stabilire quante Buyer Personas devi costruire. Per prima cosa prova ad accomunare il più possibile i tuoi clienti in modo orizzontale sfruttando dati come ad esempio “ruolo in azienda” e “canale di contatto”. Inizia quindi creando uno o due profili principali sul quale concentrarti per strutturare la tua strategia di digital marketing. Ma esiste un numero giusto di Buyer Personas? Non esiste una risposta corretta al numero di Buyer Personas di cui si ha realmente bisogno, poiché si differenzia da settore a settore. Ad esempio se sei un brand di nicchia che lavora in un settore particolare, potresti aver bisogno di 3-5 Buyer Personas mentre se offri servizi e prodotti molto differenti tra loro e mainstream allora i tuoi Buyer Personas saranno molteplici. Ricordiamo però che parlando di B2B sarà molto più facile individuare il numero giusto di stakeholder che si affidano ai tuoi servizi.

Come definire il tuo potenziale cliente

Una volta raccolti i dati necessari è arrivato il momento di selezionare due o tre soggetti da intervistare per ottenere una combinazione precisa delle peculiarità delle tue Buyer Personas B2B. Il consiglio è quello di concentrarsi su domande inerenti al loro ruolo aziendale, i loro interessi, gli obiettivi e come si approcciano al mondo online per trovare nuovi fornitori.

Costruire una Buyer Persona vuol dire anche e soprattutto dare una connotazione realistica a tutti i KPI. Dovrai quindi inventare un potenziale cliente affidandogli un genere, un’età, un livello di istruzione, un ruolo aziendale e tanti altri dati che possano rendere unico il soggetto descritto.

Tra le caratteristiche più importanti da annotare per la tua strategia di inbound marketing ci sono ad esempio:

  • Come si comporta su internet e quali canali predilige? (es. ricerca Google, Social Media, etc)
  • Che tipo di contenuti preferisce? (Contenuti multimediali oppure scritti)
  • Usa abitualmente la posta elettronica oppure comunica maggiormente sui social?
  • Preferisce azioni più dirette come una chiamata telefonica oppure un contatto indiretto come la mail?
  • Di quale social network, gruppo o community fa parte?

 

Partendo da questi presupposti, non sarà difficile arrivare a costruire la tua Buyer Persona nel B2B  ma è il passo successivo quello più importante: come conquistare il tuo potenziale cliente.

I dati che hai raccolto nella tua indagine sono molto preziosi e hanno l’obiettivo di supportarti nell’offrire il miglior servizio/prodotto sfruttando i giusti canali di comunicazione e promozione. In questa fase finale dovrai infatti porre alla tua azienda delle domande a cui dovrai necessariamente dare una risposta se vuoi avere successo. Come posso aiutare il cliente a raggiungere i suoi obiettivi? Che impedimenti può avere il mio potenziale cliente nella sua customer journey? Cosa offre la concorrenza per far sì che venga scelta a mio discapito? (es. spese di spedizione minori, tempi di produzione differenti, etc)

 

Attraverso questo articolo hai potuto comprendere meglio come costruire la tua Buyer Persona B2B e come utilizzare i dati da te raccolti per creare contenuti e offerte il più adatti possibili alle necessità dei tuoi potenziali clienti. Se vuoi saperne di più sul tema richiedi la consulenza di un nostro specialista, raccoglieremo e studieremo insieme a te tutti i dati necessari per costruire Buyer Personas strategiche.

Lead generation B2B: i canali online e offline da attivare

Tra le varie sfide che devono fronteggiare le piccole e grandi imprese che lavorano nel B2B c’è quella della generazione lead per trovare nuovi possibili clienti e alimentare il business.

Quando si usa il termine lead si fa riferimento ad una persona che manifesta interesse nei confronti di un prodotto o servizio offerto. Si tratta quindi di un utente che già conosce l’azienda e che ha avuto modo di esprimere, online o offline, un’esigenza al quale è possibile rispondere. Si evince quindi quanto le lead siano importanti per un’azienda B2B, perché si parla di utenti che sono già coinvolti nel funnel di conversione e che sono pronti a considerare un’offerta.

Come predisporre una strategia di lead generation

Tra le tecniche marketing più efficaci per ottenere lead B2B c’è certamente l’inbound, perfetto per attrarre traffico qualificato al sito e convertire in contatti di qualità. Una strategia di inbound marketing si compone di quattro fasi:

  1. Ottenere traffico qualificato – attraverso strumenti come la SEO, SEA, Blog o i social media
  2. Convertire il traffico in lead –  call to action, form di contatto o landing page
  3. Trasformare le  lead in clienti effettivi – utilizzando CRM, email marketing e social media
  4. Fidelizzare i clienti –  mediante questionari, promozioni personalizzate, recensioni

 

Funnel

Non è quindi possibile attrarre lead senza prima avere una base di utenti. Allo stesso modo è importante utilizzare i canali giusti per attirare contatti che effettivamente si convertiranno in lead. I canali di acquisizione possono essere differenti, online oppure offline, rappresentativi (pagine social o sito web) oppure promozionali.

I canali online per ottenere lead B2B

Una volta attirato il target di interesse è importante mantenere questo contatto e rispondere alle sue esigenze. Per farlo è necessario utilizzare gli strumenti giusti come ad esempio il CRM (Customer Relationship Management). Trattandosi di piccole o grandi imprese B2B, il primo strumento da prevedere è un software che permetta la gestione automatizzata dei dati raccolti. Tra i punti di forza di questi strumenti ci sono: piano marketing integrato, personalizzazione dei messaggi o delle mail, programmazione degli invii, creazione di form di contatto e landing page e tanto altro. Attraverso un CRM sarà possibile ad esempio contattare i clienti inviando mail o SMS con offerte oppure chiedere l’iscrizione alla vostra newsletter che contiene codici sconto.

Non esiste strategia di marketing che non preveda l’utilizzo di pagine social e di promozione come ad esempio campagne Facebook e Instagram. Attrarre traffico qualificato è importante ma non basta per trasformarlo in lead, attraverso i social media possiamo mostrare ai nostri possibili clienti i vantaggi nel richiedere un nostro servizio e prodotto. È possibile usare testimonial come i micro influencer e ambassador oppure prevedere dei concorsi a premi che possano convincere gli utenti che seguono la pagina a partecipare attivamente inviando i propri dati. L’obiettivo è fare lead generation B2B ma la strategia alla base dell’utilizzo di questi strumenti mira a profilare nel dettaglio la Buyer Persona. Così facendo non solo si ottengono nuovi contatti ma riferimenti sempre più qualificati e quindi propensi all’acquisto.

Quando parliamo di acquisizione di traffico qualificato i blog aziendali hanno un ruolo chiave.  Il Content Marketing è infatti uno degli strumenti più coinvolgenti del digital marketing. Offrire contenuti utili,  interessanti e sempre aggiornati permette di intercettare nuove opportunità commerciali per le aziende B2B. Attraverso un blog è possibile informare e ispirare potenziali contatti e di conseguenza vendere. Tra le tecniche più utili per convertire ci sono le call to action nei contenuti e la presenza di bottoni di contatto o di compilazione form. Il blog e il sito web andranno ovviamente ottimizzati da un punto di vista SEO per raggiungere posizionamenti organici strategici in merito a parole chiave importanti per il business B2B.

 

Calendario

 

Lead generation B2B e canali offline

Ad integrazione delle strategie online può essere utile prevedere anche campagne di advertising offline: pubblicazioni su riviste, spot in televisione e radio. Anche se possono sembrare dei canali non altamente competitivi come quelli online rimangono validi a livello di reminder e PR, molto utili quindi per consolidare il buon posizionamento del brand.

Tra le attività offline possono essere considerati anche i lead magnet cioè incentivi o regali che diamo ai nostri potenziali clienti chiedendo in cambio di lasciarci i loro dati di contatto. Quando si parla di lead generation offline è spesso consigliato optare per un regalo o gadget fisico. Un oggetto fisico ha un valore percepito molto alto e permetterà di richiedere in modo molto più naturale informazioni dagli utenti con una vera e propria survey.

Infine, per generare lead, le imprese che operano nel settore B2B hanno un’altra carta da giocare, spendibile sia online che offline: la formazione. Predisporre corsi di aggiornamento, tutorial, webinar, festival e manifestazioni è un’occasione importante per affermarsi come esperti del settore. In queste occasioni sarà possibile rispondere ai dubbi e ai quesiti più importanti che si pongono i nostri potenziali clienti ma anche offrire spunti interessanti per quanto riguarda i trend di settore. In questo caso la generazione di lead avverrà attraverso la compilazione di moduli per la richiesta di iscrizione all’evento che potranno essere utilizzati per attivare campagne di email o SMS marketing in futuro.

 

Webinar

 

Conquistare una Brand Identity forte e un buon posizionamento nella mente del potenziale cliente è importante e deve essere sfruttato attraverso una strategia di marketing ben strutturata per raggiungere ulteriori vantaggi in termini di lead generation per la piccola impresa.

Il modo più efficace per generare lead B2B è quello che prevede l’utilizzo combinato di strumenti sia online che offline, organizzati in modo strategico per produrre risultati certi e misurabili.

Se l’inbound marketing ti ha conquistato e cerchi una consulenza di uno specialista che possa supportarvi nella compilazione della tua strategia di lead generation B2B affidati a NeroBold. Contattaci per richiedere attività di marketing online e offline come:  campagne social, newsletter, dem oppure progettazione di stand o gadget aziendali.

Social network, la chiave di volta per svoltare il tuo business

I social network possono essere un touchpoint molto importante per dare un boost al tuo business B2B.

Molti dei social network che utilizziamo nella quotidianità (si pensi ad esempio a Facebook) sono nati con lo scopo di connettere fra di loro le persone, creando reti di relazioni che non si limitino a quelle del vicinato ma possano espandersi anche oltre oceano. Ebbene, oggi i social network mantengono ancora forte questa valenza ‘relazionale’, ma accanto a questa accezione si è andata ad accostare una valenza anche economica: il social media marketing è al giorno d’oggi uno strumento fondamentale per creare lead, raggiungere prospect, fidelizzare i clienti… insomma, fare business!

Questo vale per qualsiasi ambito, anche per il B2B. Ma perchè i social media ti possono aiutare a fare business? E soprattutto, come? Scopriamolo insieme.

Perchè usare i social media per incrementare il fatturato?

Dal “Digital 2022”, il report annuale stilato da We Are Social in collaborazione con Hootsuite, si possono trarre dei dati molto interessanti che possono aiutarci a rispondere a questa domanda. 

A livello italiano, su una popolazione di internauti di 51 milioni (+1,7% rispetto al 2021), oltre 43 milioni sono attivi sui social network (con una crescita del 5,4% in confronto allo scorso anno). Questi ultimi stanno sui social per circa 107 minuti ogni giorno: fra le piattaforme più usate, risaltano soprattutto WhatsApp (90,8%), Facebook (78,6%) e Instagram (71,4%). Piattaforme più ‘nuove’ come TikTok o Discord raggiungono percentuali più basse di fruitori, rispettivamente il 28,9% e il 9%, ma sono al tempo stesso i due social ad aver registrato tassi di crescita più consistenti.

E a livello globale invece, come siamo messi a utilizzo dei social network? Bene, considerando che la popolazione online overall è pari a 4,95 miliardi di utenti (+192 milioni rispetto allo scorso anno), di questi 4,62 miliardi accedono alle piattaforme social, con un incremento del +10% in confronto al 2020. La penetrazione dei social network è pari al 58,4% della popolazione mondiale, mentre il tempo medio trascorso usando questi canali è di 2 ore e 27 minuti.

Sono tutti dati che possono darti più di un valido motivo per capire quanto i social network siano fondamentali per la tua azienda, la sua awareness e soprattutto lo sviluppo del business, non trovi?

 

social più usati digital 2022
Fonte: WE ARE SOCIAL

Usare i social media per fare business: sì, ma come?

Per riuscire a concretizzare e vedere risultati economici tangibili dalla tua attività aziendale sui social network c’è bisogno di tempo, ma soprattutto di un piano d’azione ben definito e con obiettivi chiari.

Le basi da cui potresti partire sono:

  • Social Care, ovvero la versione 2.0 del Customer Care, che consiste nel creare una relazione diretta, immediata e possibilmente quanto più vicina al linguaggio del cliente, per costruire delle basi relazionali solide e trasformarlo in un ambassador affezionato (o disposto a fare nuovi acquisti con te). In ogni caso, coltivare un’attività di Social Care nel modo corretto, ti ripagherà con il valore e la fiducia dei clienti stessi.
  • Immagine coordinata, perchè per fare business anche sui social network è necessario che ci sia una continuità di immagine (sia essa foto, grafica o altro). Pensando a piattaforme social diverse, infatti, l’immagine coordinata riveste un ruolo fondamentale, in quanto più sarà univoca più gli utenti faranno un’associazione automatica con il tuo brand.
  • Coinvolgimento, perchè sui social network è fondamentale ingaggiare continuamente la persona che sta dall’altra parte. In questo caso potresti ricorrere a uno storytelling più elaborato rispetto alla classica “promozione o sconto dell’ultimo minuto”: racconta un dietro le quinte della tua azienda B2B o inventa una web series… dai sfogo alla tua fantasia, vedrai che gli utenti apprezzeranno!
  • Presidio dei competitor, perchè tanto offline quanto specialmente online monitorare ciò che fanno i propri competitor diretti è fondamentale non solo per essere sempre aggiornato su ciò che accade nel tuo settore, ma anche per eventualmente cogliere spunti interessanti da riutilizzare in modo creativo sui profili social della tua azienda.
  • Campagne ADV, perchè non dimenticarti che investire del budget sui tuoi contenuti è fondamentale per raggiungere il tuo target di riferimento. Il grande vantaggio poi che offrono le piattaforme social rispetto ai media tradizionali è di poter impostare un pubblico molto definito (sia per interessi che per localizzazione geografica o età), così da ottimizzare gli investimenti e colpire solo gli utenti che veramente sono di interesse per il business. Attraverso campagne di retargeting è poi possibile raggiungere tutti quegli utenti che sono già venuti a contatto con i nostri contenuti e spingerli potenzialmente verso azioni di business (come l’acquisto o la lead) molto più concrete. 

 

Insomma, come avrai capito il mondo dei social network non è solo un universo fatto di relazioni fra amici e parenti, ma un vero e proprio macrocosmo in cui anche la tua azienda può avere grandi opportunità di business. Se non sai da che parte iniziare o hai dei dubbi su come impostare la tua campagna di social media marketing, non esitare a rivolgerti a dei professionisti del settore, proprio come siamo noi!

Brand Positioning, come diventare un punto di riferimento per i clienti

Parlare di posizionamento strategico del brand nel 2022 è fondamentale per essere riconoscibili e aumentare le tue vendite.

Il brand positioning è uno degli elementi più importanti nella strategia di comunicazione di un brand. Il suo scopo è fare in modo che potenziali, o attuali clienti, abbiano ben chiaro quale sia il posizionamento dell’azienda. Affinché possa essere percepito in modo univoco, il posizionamento del brand deve seguire alcune caratteristiche essenziali. In particolare, deve risultare: desiderabile, chiaro e distintivo. 

Quando parliamo di brand positioning non facciamo riferimento solo al lanciare un logo o uno slogan che crei appeal negli utenti. Se fatto secondo una strategia ben delineata questo può aiutare le aziende a distinguersi dai competitor anche se offrono servizi o prodotti pressoché identici.

Una forte percezione del brand può aiutare la tua azienda ad avere più successo soprattutto quando un potenziale cliente è indeciso tra te e i tuoi competitor. Non si tratta solo di essere trovato per le parole chiave giuste ma di essere un punto di riferimento nel tuo settore. Studiare il tuo mercato e condividere dei tratti positivi o apprezzati nel settore (es. azienda di abbigliamento attenta all’ecologia) è più probabile che il tuo cliente target si affidi a te. Ogni volta che i tuoi clienti si trovano di fronte a una scelta consciamente o inconsciamente, saranno portati a scegliere l’azienda dove acquistare in base a specifici tratti distintivi.

Come sviluppare la Unique Selling Proposition

Il termine USP (Unique Selling Proposition) si deve a Rosser Reeves, pubblicitario statunitense degli anni ’50. Secondo Reeves un brand deve essere in grado di trasmettere una caratteristica unica e differenziante in riferimento a servizi o prodotti proposti come ad esempio la consegna in meno di 24h oppure l’utilizzo di materiale riciclato. Si tratta quindi di quel quid che determina il successo in termini di vendite.

Per comunicare al meglio la Unique Selling Proposition è importante capire quali sono le caratteristiche principali del brand e porsi delle domande. Si differenzia in maniera sostanziale rispetto alla concorrenza? Se la risposta è negativa, è evidente che è necessario individuare anche solo un elemento distintivo altrimenti la comunicazione che verrà utilizzata per vendere i tuoi prodotti rischia di essere identica ai competitor e di perdere valore. L’attenzione spesso sta tutta sul modo in cui il messaggio pubblicitario viene costruito e diffuso, sia che questo faccia riferimento ad un prodotto specifico che al tuo marchio. 

Lo sviluppo della USP deve quindi tenere conto degli obiettivi e delle specifiche che sono il punto di forza del brand. Solo in questo modo la tua azienda potrà comunicare e raggiungere una precisa identità nel mercato di riferimento.

 Lavorare sulla percezione visiva del brand

Una volta individuati i punti di forza del tuo marchio è importante capire come questo viene riconosciuto.

La percezione visiva del brand fa riferimento al modo in cui i consumatori riconoscono un marchio. Gli utenti formano la loro percezione del brand non solo in base ad un logo univoco ma anche in base ad un’altra serie di elementi come le news sulla tua azienda, le recensioni online, la tua comunicazione fisica (cartelloni pubblicitari) oppure online (social media e sito web).

La percezione del brand è strettamente relazionata al brand positioning perché attraverso la prima puoi comprendere se la tua strategia di posizionamento sta andando nella direzione giusta.

Per delineare meglio la percezione che gli utenti hanno del tuo marchio è importante avere in mente delle precise personas. Più i tuoi consumatori riusciranno ad associare il tuo brand a delle buyer personas specifiche (ovvero loro stessi) più saranno attratti dalla tua azienda.

Come integrare il posizionamento del brand nella tua strategia di marketing 

Una volta scelto il tipo di posizionamento di brand ideale, è necessario comunicarlo in modo diretto ai consumatori. Si parla non solo di slogan ma soprattutto di azioni concrete necessarie affinché il cliente percepisca il brand secondo le tue aspettative. Non basta utilizzare una comunicazione efficace, se questa non è seguita da fatti che possano avvalorare lo slogan. È ovviamente essenziale che la strategia di marketing sia sostenibile nel tempo, affinché il brand possa raggiungere il brand positioning ideale in un tempo ristretto. Una volta raggiunto, l‘azienda dovrà focalizzarsi sul monitoraggio di questo posizionamento, cercando di garantire continuità e coerenza comunicativa nel tempo. 

Come definito prima, la strategia di marketing dovrà tenere conto della USP e della percezione del brand andando a lavorare quindi su: immagine, slogan, presenza online e recensioni.

Ora che hai capito perché è importante avere una strategia di brand positioning, non vedi l’ora di integrarla nel tuo piano marketing. La domanda che ti stai ponendo probabilmente in questo momento è “da dove partire?”.

Affidati ai nostri esperti di marketing e comunicazione per creare una strategia ben definita e non lasciare nulla al caso. Scopri tutti i servizi dell’agenzia NeroBold e richiedi una consulenza per la tua Brand Identity. Contattaci per saperne di più sulle strategie di posizionamento dei brand!

Marketing B2B su LinkedIn: a tutta strategia!

Per fare del marketing B2B su LinkedIn che sia funzionale ed efficace per la tua azienda devi conoscere le potenzialità della piattaforma e impostare la giusta strategia.

Fra tutti i social network esistenti, LinkedIn rappresenta sicuramente lo strumento migliore a livello professionale e aziendale. Specialmente per le imprese, questo social non è soltanto una vetrina dove farsi trovare da potenziali candidati o futuri clienti: usare LinkedIn nel marketing B2B può portare a dei risultati straordinari. Sei impaziente di scoprire come sfruttare questa piattaforma in modo strategico, per ottimizzare i risultati e aumentare la visibilità della tua azienda? Bene, scopriamolo subito insieme.

Marketing su LinkedIn, i vantaggi per le aziende

Grazie ai social network oggi le aziende possono vedere un incremento della loro Brand Awareness, creare un legame diretto e più duraturo con il proprio target e promuovere direttamente i servizi o prodotti che offrono. 

Questo vale in generale per tutte le piattaforme social. Ma che cosa differenzia LinkedIn dagli altri network, specialmente nel caso delle aziende? Ti sarai accorto del fatto che LinkedIn è uno strumento di comunicazione serio: qui i professionisti condividono notizie e guide attinenti il proprio ruolo o settore di riferimento, creano un network di contatti utili per raggiungere i propri obiettivi professionali e interagiscono con loro. Si costruiscono quindi delle relazioni e una propria reputazione strategica e studiata. Questo vale tanto per le persone fisiche, quanto per le aziende. La comunicazione che un’azienda adotta su LinkedIn non può essere la stessa utilizzata, ad esempio, per Facebook. Allo stesso tempo, fare del marketing su LinkedIn significa anche portare dall’esterno contatti qualificati e interessati sulla propria pagina aziendale e dall’interno vuol dire creare una cultura aziendale che faccia sì che i propri dipendenti si riconoscano nella comunicazione istituzionale dell’impresa.

Su LinkedIn, inoltre, diventa fondamentale saper produrre dei contenuti che non siano fini a sé stessi: i contenuti pensati e realizzati ad hoc per questa piattaforma hanno come obiettivo principale quello di essere utili per gli utenti e quindi, potenzialmente, capaci di portare nuove lead all’azienda.

Schermata LinkedIn

Strategia di marketing su LinkedIn, gli elementi essenziali per portare business

Impostare una strategia di marketing su LinkedIn per la tua azienda vuol dire porti come principale obiettivo quello di creare delle lead, ovvero contatti caldi e potenziali da trasformare in futuri clienti. 

Per fare ciò il primo passo consiste nell’impostare (se si parte da zero) oppure ottimizzare (se è già esistente) il profilo della tua azienda. La pagina aziendale è un vero e proprio biglietto da visita: ogni sua parte quindi, dalla descrizione fino all’immagine di copertina) dovrà essere completa e chiara. 

Dovrai quindi andare a definire il tuo pubblico di riferimento, considerando che non potrà essere lo stesso target per tutti i social media su cui è presente la tua azienda. Ogni piattaforma ha infatti la sua specificità, tanto nei contenuti quanto nei pubblici. Identificare il target giusto nel marketing B2B su LinkedIn può fare la differenza, perché consente di creare una comunicazione ottimizzata e mirata. Allo stesso tempo è fondamentale definire l’obiettivo per cui la tua azienda si trova su LinkedIn. Vuoi aumentare la lead generation? Oppure hai bisogno di concentrarti di più sulla Brand Awareness? O ancora sei più orientato a condividere contenuti che portino traffico qualificato al tuo sito web? Gli obiettivi di una strategia di marketing su LinkedIn possono essere tanti e diversificati, sta a te definire quello giusto per la tua attività.

Una strategia che si rispetti, poi, deve richiedere costante, impegno e continuità. LinkedIn non può essere una piattaforma su cui aprire la pagina della tua azienda per poi abbandonarla lì. Pubblicare qualche contenuto ogni tanto non ti porterà certo dei buoni risultati. Stilare un piano editoriale ad hoc per questo social network diventa quindi essenziale: così facendo, fornirai al tuo pubblico non solo contenuti che lo interessano, ma anche diversificati fra di loro e capaci di creare aspettativa. Ricordati però sempre che non esiste una formula magica che ti dica quale contenuto è meglio pubblicare su LinkedIn, a che ora e con che grafica: bisogna sperimentare, monitorare le performance e poi, se necessario, raddrizzare il tiro. Sponsorizzare poi i tuoi contenuti può essere un ottimo modo per perseguire i tuoi obiettivi aziendali e per portare risultati soddisfacenti anche a fronte di piccoli investimenti adv.

La giusta strategia di marketing su LinkedIn ha inoltre la capacità di costruire delle relazioni stabili e durature con il pubblico di riferimento. L’engagement su questa piattaforma è fondamentale: più gli utenti commenteranno e condivideranno i tuoi post, più altri professionisti ti conosceranno, e aumenterà così la notorietà della tua azienda. In questo senso una best practice può essere quella di condividere i volti e le peculiarità dei team che lavorano nella tua azienda. Su LinkedIn mostrare il lato umano di un’impresa B2B può risultare la strategia vincente, perché le persone sono spesso attirate da altre persone che “ci mettono la faccia” per il luogo in cui lavorano.

Come avrai capito il mondo del marketing su LinkedIn è ampio e variegato: capire però quanto questo strumento sia efficace e strategicamente rilevante per la tua azienda è il primo passo per creare una rete di contatti utile per far sviluppare il tuo business. E sei hai bisogno di professionisti pronti a fornirti una consulenza puntuale su questo strumento social, non esitare a contattarci!

Quando l’immagine coordinata fa la differenza per un B2B?

L’immagine aziendale coordinata è un dettaglio che molte aziende sottovalutano ma che fa la differenza in termini di brand identification e awareness.

Quando si sceglie un’immagine aziendale (logo, grafica, colori) lo si fa con esperti del settore lavorando su impatto visivo e dettagli che possano rimanere impressi nei clienti. Se però questo lavoro non è coordinato su tutti gli elementi dell’azienda viene meno il concetto di brand identification.

In quali casi si usa un’immagine aziendale coordinata?

L’immagine aziendale può essere utilizzata per tantissimi elementi che spesso vengono sottovalutati o ritenuti non necessari di un’identificazione precisa. In quali casi è quindi necessario o consigliato mostrare il logo del nostro brand?

  • Sito Web – il primo touch point con il nostro potenziale cliente è sicuramente il  sito web. Avere un logo ben riconoscibile nell’header del sito è molto importante per far capire al cliente che si trova nel sito ufficiale del nostro brand.
  • Canali social – se il sito è il primo punto di contatto, i social possono essere altrettanto importanti. Ricordatevi di utilizzare per tutte le pagine social (Facebook, Instagram, LinkedIn, etc.) il logo aziendale come immagine profilo. Così facendo il cliente potrà comprendere in modo diretto che attraverso questa pagina social potrà parlare direttamente e ufficialmente con voi. 
  • Design e packaging prodotti – se il vostro business prevede la vendita di prodotti (anche se B2B) potrai sempre trovare un punto dove aggiungere il tuo logo. Non sempre sarà necessario che sia ben visibile ma non inserirlo è un’opportunità di branding non colta.
  • Biglietti da visita un’azienda B2B deve sfruttare anche e soprattutto i biglietti da visita per poter essere ricontattata da un potenziale cliente. Nonostante i biglietti da visita più creativi abbiano appeal non sempre riescono a identificare il brand in modo corretto. Preferite quindi l’inserimento del logo piuttosto che un’immagine di impatto ma non efficace dal punto di vista comunicativo.
  • Presentazioni grafiche e carta intestata Anche nei documenti ufficiali è consigliato utilizzare il logo per intestare Power Point, Word e PDF. Così facendo il cliente riconoscerà in un batter d’occhio che il documento appartiene alla vostra azienda.
  • Stand fieristici, cancelleria e gadget – partecipare ad un evento oppure ad una fiera è un importante momento per farti notare. Uno stand brandizzato farà sicuramente la differenza rispetto ai classici stand bianchi e anonimi. Spesso sottovalutata, la cancelleria, come ad esempio le penne brandizzate, sono un ottimo gadget che visivamente aiutano la brand awareness di un’azienda, perfette da distribuire durante una fiera.
  • Auto e furgoni  chi dispone di auto e furgoni non può perdere l’occasione di brandizzare con il proprio logo e payoff. Le persone passano moltissimo tempo nel traffico il che deve tramutarsi in un’opportunità di marketing da sfruttare non solo attraverso i cartelloni pubblicitari ma anche con auto e furgoni.

 

Immagine coordinata oggetti

Perché avere un’immagine coordinata è importante

Quando si parla di immagine aziendale coordinata si fa riferimento ad un complesso di grafiche come simboli, loghi, colori e materiali che identificano in modo univoco un’azienda. Questa si deve esprimere in tutti i contesti in cui un brand riesce ad intercettare potenziali clienti, indipendentemente dal luogo o dall’elemento di riferimento.

La coordinazione fra i diversi canali è l’elemento che consente di aumentare la credibilità della propria comunicazione oltre ad essere correttamente identificabile.

Se ideata e realizzata con criterio e strategia, il logo o immagine coordinata  è un potente strumento per rafforzare la coerenza e l’immagine che questa ha nel mondo. Questo  ha un impatto visivo verso i clienti o potenziali che potranno percepire un senso di affidabilità nei confronti dell’attività B2B.

Per conseguire uno standard  e una coerenza grafica nella comunicazione B2B sui diversi canali è molto importante definire una guida aziendale in tal senso. Il documento è alla base della policy aziendale relativa alle comunicazioni esterne e ai rapporti con clienti e fornitori.

Sarà quindi importantissimo stabilire in modo univoco: palette dei colori aziendali, font del brand, logo in positivo e negativo, impostazione grafica, biglietti da visita, brochure ma anche wireframe e layout del sito. 

Il manuale dovrà quindi essere declinato a seconda dei canali presidiati dall’azienda e delle sue peculiarità identitarie.  Immagine coordinata sfondo nero

Avere un’immagine aziendale coordinata è un espressione chiara della definizione della brand identity. Questa deve rispecchiare i valori identitari e i punti fermi aziendali per poterli trasmettere ai clienti. Il raggiungimento della riconoscibilità è un obiettivo molto importante e delicato. La consulenza di un professionista di grafica e comunicazione  in questi casi potrebbe fare la differenza, contattaci per scoprire come possiamo esserti di supporto!

UX e UI, cosa sono questi (s)conosciuti?

I benefici di un sito ben disegnato dal punto di vista della UX e della UI sono moltissimi soprattutto se lavori nel settore B2B.

La UX e la UI sono di solito sono associati in un unico termine “design UX/UI”  tanto che sembrano descrivere la stessa cosa. A differenza di quanto si possa credere UX e UI sono due concetti completamente diversi, non opposti ma complementari. Ognuno dei due ha delle caratteristiche specifiche ma allo stesso tempo molto importanti per il tuo sito web e di conseguenza per gli utenti che scelgono di visitarlo.

Differenza tra UX e UI

Il termine User Experience (in italiano “esperienza utente“) associato ad un sito web oppure ad un app determina quanto sia facile o difficile interagire per gli utenti con gli elementi dell’interfaccia utente. Attraverso la UX viene quindi determinate come funzionerà l’interfaccia sia dal punto di vista di struttura che di funzionalità ma soprattutto come tutte le parti si dovranno relazionare tra loro. Se la navigazione è complicata o non intuitiva, è probabile che l’esperienza utente sia pessima e invece che raggiungere il goal del contatto o della compilazione form il cliente si perda nelle varie pagine del sito.

ux Graphic designer creative  sketch planning application proces

La UI (User Interface) sta invece per interfaccia utente e rappresenta il layout grafico di un’applicazione web. Un’interfaccia utente non è solo grafica ma tanto altro come pulsanti, caselle di testo, immagini e tutto quello che l’utente utilizza per interagire con il sito.  Ciò include ovviamente anche il layout dello schermo, qualsiasi tipo di elemento visivo, interazione o animazione che deve essere progettato nei minimi dettagli per far si che l’utente riesca ad interagire con il sito. Tra le scelte che competono a un designer di UI ci sono quindi schemi di colore, larghezza di linee e caratteri da utilizzare, ma anche forme e colori di pulsanti, caselle di testo. Non si tratta però solo di estetica ma soprattutto di funzionalità, è importante infatti che ogni singolo elemento visivo non solo sia armonico nel design della pagina ma anche usabile dall’utente.

Per capire l’importanza di UX e UI basta immedesimarsi nel ruolo dell’utente e di quello che effettivamente rende difficile la navigazione o l’intuitività di un applicativo web. Capita spesso di lamentarci quando l’app o il sito web della nostra banca non è effettivamente usabile e non ci permette di fare un bonifico oppure controllare il saldo del conto: lo stesso tipo di problema potrebbe riscontrare il tuo utente medio. 

Design UI

Ci sono poi tantissimi elementi legati indirettamente all’esperienza utente e che si tende a sottovalutare. 

Ad esempio se l’esperienza complessiva è stata piacevole la persona probabilmente si segnerà quel sito Web come riferimento futuro. Curare la UX e la UI è importante anche in termini di traffico organico (SEO). Google ha infatti inserito tra i suoi fattori di posizionamento la UX calcolando diversi aspetti del tuo sito per poterlo premiare nelle ricerche come ad esempio il bounce rate, il layout shift e la lentezza di caricamento di un sito. I motori di ricerca come Google e Bing hanno come obiettivo quello di fornire agli utenti la migliore risposta alle loro domande il più rapidamente possibile e in modo pertinente. Lo stesso vale anche per la SEA: piattaforme come Google Ads e Bing Ads analizzano e valutano le tue campagne pubblicitarie e ti restituiscono suggerimenti per ottimizzare le pagine di atterraggio.

UX e UI per un sito B2B

Ma come applicare le regole di UX e UI al settore B2B? Benché le regole base non cambino (user first) in questo caso è molto importante concentrarci sulla tipologia di utente che interagirà con il nostro sito. L’acquirente B2B è solitamente un responsabile dell’ufficio acquisti o comunque una persona con un ruolo importante in azienda. Il processo di acquisto di un B2B è molto più lungo e prende in considerazioni diversi aspetti. Per questo motivo, i siti B2B devono offrire un’ampia gamma di informazioni che descrivano in modo completo i vantaggi dei tuoi servizi o prodotti. Pensa quindi ad un sito completo come white paper e case studies che possano aiutare a descrivere costi nascosti e ROI. Il tutto senza dimenticarsi di spiegare al cliente come il prodotto o servizio può integrarsi nel suo processo produttivo o di vendita.

Web B2B

Se quindi la strada migliore è quella di trattenere l’utente e fargli vivere un’esperienza adeguata alle sue aspettative e processi decisionali è importante che la UI e la UX prendano in considerazione bisogni e desideri. Ad esempio molti siti lavorano in prevalenza su una customer journey del sito molto diretta basata sullo slogan “contattaci per saperne di più”. Questo tipo di approccio è altamente dannoso quando si parla di UX per siti B2B. Anche se la tentazione di acquisire più informazioni possibili dei visitatori per poterli contattare personalmente è allettante spesso può essere controproducente. È stato infatti constatato che i clienti prospect non desiderano essere contattati finché non hanno acquisito abbastanza informazioni per poter sostenere una conversazione consapevole che possa trascinarli in una decisione affrettata.

Quindi gli utenti di siti con prodotti e servizi ben documentati finiscono per preferirli ad altri meno descrittivi ma con costi potenzialmente inferiori. La sicurezza data dalla trasparenza delle informazioni inserite all’interno di un sito permette lo sviluppo di un rapporto di fiducia verso la tua azienda.

In sintesi, per un potenziale cliente entrare nel mondo di un’azienda B2B può essere un esercizio costoso in termini di impegno e tempo.  

Vuoi lavorare sulla UX e la UI del tuo sito B2B ma non sai da dove cominciare? Contattaci e sapremo supportarti analizzando le tue esigenze e i tuoi potenziali utenti. Contattaci per una consulenza!

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