Quando l’immagine coordinata fa la differenza per un B2B?

L’immagine aziendale coordinata è un dettaglio che molte aziende sottovalutano ma che fa la differenza in termini di brand identification e awareness.

Quando si sceglie un’immagine aziendale (logo, grafica, colori) lo si fa con esperti del settore lavorando su impatto visivo e dettagli che possano rimanere impressi nei clienti. Se però questo lavoro non è coordinato su tutti gli elementi dell’azienda viene meno il concetto di brand identification.

In quali casi si usa un’immagine aziendale coordinata?

L’immagine aziendale può essere utilizzata per tantissimi elementi che spesso vengono sottovalutati o ritenuti non necessari di un’identificazione precisa. In quali casi è quindi necessario o consigliato mostrare il logo del nostro brand?

  • Sito Web – il primo touch point con il nostro potenziale cliente è sicuramente il  sito web. Avere un logo ben riconoscibile nell’header del sito è molto importante per far capire al cliente che si trova nel sito ufficiale del nostro brand.
  • Canali social – se il sito è il primo punto di contatto, i social possono essere altrettanto importanti. Ricordatevi di utilizzare per tutte le pagine social (Facebook, Instagram, LinkedIn, etc.) il logo aziendale come immagine profilo. Così facendo il cliente potrà comprendere in modo diretto che attraverso questa pagina social potrà parlare direttamente e ufficialmente con voi. 
  • Design e packaging prodotti – se il vostro business prevede la vendita di prodotti (anche se B2B) potrai sempre trovare un punto dove aggiungere il tuo logo. Non sempre sarà necessario che sia ben visibile ma non inserirlo è un’opportunità di branding non colta.
  • Biglietti da visita un’azienda B2B deve sfruttare anche e soprattutto i biglietti da visita per poter essere ricontattata da un potenziale cliente. Nonostante i biglietti da visita più creativi abbiano appeal non sempre riescono a identificare il brand in modo corretto. Preferite quindi l’inserimento del logo piuttosto che un’immagine di impatto ma non efficace dal punto di vista comunicativo.
  • Presentazioni grafiche e carta intestata Anche nei documenti ufficiali è consigliato utilizzare il logo per intestare Power Point, Word e PDF. Così facendo il cliente riconoscerà in un batter d’occhio che il documento appartiene alla vostra azienda.
  • Stand fieristici, cancelleria e gadget – partecipare ad un evento oppure ad una fiera è un importante momento per farti notare. Uno stand brandizzato farà sicuramente la differenza rispetto ai classici stand bianchi e anonimi. Spesso sottovalutata, la cancelleria, come ad esempio le penne brandizzate, sono un ottimo gadget che visivamente aiutano la brand awareness di un’azienda, perfette da distribuire durante una fiera.
  • Auto e furgoni  chi dispone di auto e furgoni non può perdere l’occasione di brandizzare con il proprio logo e payoff. Le persone passano moltissimo tempo nel traffico il che deve tramutarsi in un’opportunità di marketing da sfruttare non solo attraverso i cartelloni pubblicitari ma anche con auto e furgoni.

 

Immagine coordinata oggetti

Perché avere un’immagine coordinata è importante

Quando si parla di immagine aziendale coordinata si fa riferimento ad un complesso di grafiche come simboli, loghi, colori e materiali che identificano in modo univoco un’azienda. Questa si deve esprimere in tutti i contesti in cui un brand riesce ad intercettare potenziali clienti, indipendentemente dal luogo o dall’elemento di riferimento.

La coordinazione fra i diversi canali è l’elemento che consente di aumentare la credibilità della propria comunicazione oltre ad essere correttamente identificabile.

Se ideata e realizzata con criterio e strategia, il logo o immagine coordinata  è un potente strumento per rafforzare la coerenza e l’immagine che questa ha nel mondo. Questo  ha un impatto visivo verso i clienti o potenziali che potranno percepire un senso di affidabilità nei confronti dell’attività B2B.

Per conseguire uno standard  e una coerenza grafica nella comunicazione B2B sui diversi canali è molto importante definire una guida aziendale in tal senso. Il documento è alla base della policy aziendale relativa alle comunicazioni esterne e ai rapporti con clienti e fornitori.

Sarà quindi importantissimo stabilire in modo univoco: palette dei colori aziendali, font del brand, logo in positivo e negativo, impostazione grafica, biglietti da visita, brochure ma anche wireframe e layout del sito. 

Il manuale dovrà quindi essere declinato a seconda dei canali presidiati dall’azienda e delle sue peculiarità identitarie.  Immagine coordinata sfondo nero

Avere un’immagine aziendale coordinata è un espressione chiara della definizione della brand identity. Questa deve rispecchiare i valori identitari e i punti fermi aziendali per poterli trasmettere ai clienti. Il raggiungimento della riconoscibilità è un obiettivo molto importante e delicato. La consulenza di un professionista di grafica e comunicazione  in questi casi potrebbe fare la differenza, contattaci per scoprire come possiamo esserti di supporto!

UX e UI, cosa sono questi (s)conosciuti?

I benefici di un sito ben disegnato dal punto di vista della UX e della UI sono moltissimi soprattutto se lavori nel settore B2B.

La UX e la UI sono di solito sono associati in un unico termine “design UX/UI”  tanto che sembrano descrivere la stessa cosa. A differenza di quanto si possa credere UX e UI sono due concetti completamente diversi, non opposti ma complementari. Ognuno dei due ha delle caratteristiche specifiche ma allo stesso tempo molto importanti per il tuo sito web e di conseguenza per gli utenti che scelgono di visitarlo.

Differenza tra UX e UI

Il termine User Experience (in italiano “esperienza utente“) associato ad un sito web oppure ad un app determina quanto sia facile o difficile interagire per gli utenti con gli elementi dell’interfaccia utente. Attraverso la UX viene quindi determinate come funzionerà l’interfaccia sia dal punto di vista di struttura che di funzionalità ma soprattutto come tutte le parti si dovranno relazionare tra loro. Se la navigazione è complicata o non intuitiva, è probabile che l’esperienza utente sia pessima e invece che raggiungere il goal del contatto o della compilazione form il cliente si perda nelle varie pagine del sito.

ux Graphic designer creative  sketch planning application proces

La UI (User Interface) sta invece per interfaccia utente e rappresenta il layout grafico di un’applicazione web. Un’interfaccia utente non è solo grafica ma tanto altro come pulsanti, caselle di testo, immagini e tutto quello che l’utente utilizza per interagire con il sito.  Ciò include ovviamente anche il layout dello schermo, qualsiasi tipo di elemento visivo, interazione o animazione che deve essere progettato nei minimi dettagli per far si che l’utente riesca ad interagire con il sito. Tra le scelte che competono a un designer di UI ci sono quindi schemi di colore, larghezza di linee e caratteri da utilizzare, ma anche forme e colori di pulsanti, caselle di testo. Non si tratta però solo di estetica ma soprattutto di funzionalità, è importante infatti che ogni singolo elemento visivo non solo sia armonico nel design della pagina ma anche usabile dall’utente.

Per capire l’importanza di UX e UI basta immedesimarsi nel ruolo dell’utente e di quello che effettivamente rende difficile la navigazione o l’intuitività di un applicativo web. Capita spesso di lamentarci quando l’app o il sito web della nostra banca non è effettivamente usabile e non ci permette di fare un bonifico oppure controllare il saldo del conto: lo stesso tipo di problema potrebbe riscontrare il tuo utente medio. 

Design UI

Ci sono poi tantissimi elementi legati indirettamente all’esperienza utente e che si tende a sottovalutare. 

Ad esempio se l’esperienza complessiva è stata piacevole la persona probabilmente si segnerà quel sito Web come riferimento futuro. Curare la UX e la UI è importante anche in termini di traffico organico (SEO). Google ha infatti inserito tra i suoi fattori di posizionamento la UX calcolando diversi aspetti del tuo sito per poterlo premiare nelle ricerche come ad esempio il bounce rate, il layout shift e la lentezza di caricamento di un sito. I motori di ricerca come Google e Bing hanno come obiettivo quello di fornire agli utenti la migliore risposta alle loro domande il più rapidamente possibile e in modo pertinente. Lo stesso vale anche per la SEA: piattaforme come Google Ads e Bing Ads analizzano e valutano le tue campagne pubblicitarie e ti restituiscono suggerimenti per ottimizzare le pagine di atterraggio.

UX e UI per un sito B2B

Ma come applicare le regole di UX e UI al settore B2B? Benché le regole base non cambino (user first) in questo caso è molto importante concentrarci sulla tipologia di utente che interagirà con il nostro sito. L’acquirente B2B è solitamente un responsabile dell’ufficio acquisti o comunque una persona con un ruolo importante in azienda. Il processo di acquisto di un B2B è molto più lungo e prende in considerazioni diversi aspetti. Per questo motivo, i siti B2B devono offrire un’ampia gamma di informazioni che descrivano in modo completo i vantaggi dei tuoi servizi o prodotti. Pensa quindi ad un sito completo come white paper e case studies che possano aiutare a descrivere costi nascosti e ROI. Il tutto senza dimenticarsi di spiegare al cliente come il prodotto o servizio può integrarsi nel suo processo produttivo o di vendita.

Web B2B

Se quindi la strada migliore è quella di trattenere l’utente e fargli vivere un’esperienza adeguata alle sue aspettative e processi decisionali è importante che la UI e la UX prendano in considerazione bisogni e desideri. Ad esempio molti siti lavorano in prevalenza su una customer journey del sito molto diretta basata sullo slogan “contattaci per saperne di più”. Questo tipo di approccio è altamente dannoso quando si parla di UX per siti B2B. Anche se la tentazione di acquisire più informazioni possibili dei visitatori per poterli contattare personalmente è allettante spesso può essere controproducente. È stato infatti constatato che i clienti prospect non desiderano essere contattati finché non hanno acquisito abbastanza informazioni per poter sostenere una conversazione consapevole che possa trascinarli in una decisione affrettata.

Quindi gli utenti di siti con prodotti e servizi ben documentati finiscono per preferirli ad altri meno descrittivi ma con costi potenzialmente inferiori. La sicurezza data dalla trasparenza delle informazioni inserite all’interno di un sito permette lo sviluppo di un rapporto di fiducia verso la tua azienda.

In sintesi, per un potenziale cliente entrare nel mondo di un’azienda B2B può essere un esercizio costoso in termini di impegno e tempo.  

Vuoi lavorare sulla UX e la UI del tuo sito B2B ma non sai da dove cominciare? Contattaci e sapremo supportarti analizzando le tue esigenze e i tuoi potenziali utenti. Contattaci per una consulenza!

Come analizzare un sito web? Ecco la guida completa

Conoscere lo stato di salute del tuo sito web è importantissimo perché ti permette di capire quali sono i margini di miglioramente sia della tua presenza online che delle potenziali conversioni.

Avere un sito web funzionale e ben progettato non vuol dire necessariamente che il tuo sito sta performando correttamente. Hai la sensazione che non ti arrivino abbastanza contatti dal web o che il tuo brand sia addirittura difficile da trovare online? Questo è il primo campanello di allarme che dimostra che il tuo sito non sta raggiungendo le performance di traffico ottimali. Come si analizza un sito web? Con quali strumenti farlo ma soprattutto come aumentare le performance? 

Impara a conoscere i KPI del tuo sito

Quando parliamo di KPI, cioè di Key Performance Indicator, non parliamo di obiettivi di business ma di obiettivi di marketing online. Esistono diversi KPI, ma quelli più importanti fanno riferimento al traffico, e quindi agli utenti, che arriva al tuo sito. Prima di addentrarci negli indicatori di performance andiamo a fare una veloce distinzione di quelle che sono le potenziali fonti di traffico:

  • Organico – si tratta di utenti che atterrano sul sito dopo aver effettuato una qualsiasi ricerca su Google e altri motori di ricerca. 
  • Referral – persone che hanno raggiunto il tuo sito attraverso un link esterno.
  • Diretto – utenti che hanno scritto il tuo dominio direttamente sulla barra di ricerca.
  • Social – sessioni al tuo sito che arrivano da un utente che ha cliccato su un post o link sui social.
  • A pagamento – traffico che deriva da campagne a pagamento sui motori di ricerca (Es. Google Ads, Bing Ads, etc.).

La prima cosa da fare è quindi analizzare quale tipologia di traffico sta arrivando al tuo sito e quali sono le proporzioni tra le varie sorgenti. Se ad esempio lavori molto sui social ma non ti sembra che il traffico che ne derivi sia effettivamente così impattante, potrai decidere se cambiare strategia di social media marketing oppure se puntare ad altro come la SEO (Search Engine Optimization) o la SEA (Search Engine Advertising).

Anche se le sorgenti di traffico sono differenti, i KPI da valutare sono i medesimi e vanno tenuti in considerazione per poter fare una fotografia dello stato dell’arte prima e dopo le tue attività di digital marketing.

I principali KPI che devi andare a valutare sono:

  • Numero, sesso e provenienza dei visitatori del sito web.
  • Numero di visualizzazioni di pagina per visitatore. 
  • Il tempo che un visitatore trascorre su ogni pagina e sull’intero sito.
  • Pagine più visitate del tuo sito web.
  • Bounce rate –  la percentuale di visitatori che atterrati su una pagina la abbandonano. 
  • Conversioni come chiamate, compilazione form, inserimento di articoli nel carrello.

Ma come posso avere accesso a tutti questi dati sul mio sito web in modo chiaro e intuitivo?

Strumenti per analizzare il traffico di un sito internet

Esistono moltissimi strumenti di analisi presenti su internet e alcuni sono perfino messi a disposizione da Google in modo gratuito. Ogni strumento ha le sue peculiarità e le sue funzionalità ed è quindi molto importante conoscerli per decidere a quale fare affidamento.

Se stai cercando di capire qual è il traffico effettivo che arriva al tuo sito non puoi allora fare a meno di Google Analytics e Google Search Console. Entrambi i tool online sono gratuiti e raccolgono tantissimi dati utili per effettuare delle analisi preliminari ad una strategia digitale vincente. Dato che questi strumenti tracciano dati puntuali, sarà necessario agganciarli al tuo sito web attraverso una stringa di tracciamento da inserire all’interno del codice del sito. Se con Google Analytics potrai avere accesso ai principali dati di traffico e KPI elencati fino ad ora, con possibilità di segmentare le tue analisi per pagina, tipologia di traffico, periodo di analisi e tanto altro, con Google Search Console i tuoi orizzonti si amplieranno. Questo tool permette infatti di avere una panoramica completa di come il bot di Google si stia comportando con il tuo sito. Avrai a disposizione dati approfonditi sul tuo traffico organico (quello proveniente dalle ricerche web) come click e impression per singola pagina, parole chiave che ti hanno portato più traffico, Paesi e dispositivi di origine del traffico. Il grandissimo plus di questo tool gratuito è che non solo restituisce dati sul rendimento del sito web, ma anche dettagli e indicazioni su come migliorare dal punto di vista tecnico. Sono presenti infatti moltissime funzionalità con feedback sulla corretta visualizzazione delle pagine, della loro indicizzazione e performance tecnica su Google.

 

schermata Google Analyrics

 

Altri strumenti molto utili per analizzare i kpi di traffico sul tuo sito internet sono quelli come SEOZoom, Semrush, Sistrix e Ahrefs. Questi strumenti terzi, che presentano in alcuni casi la versione freemium, ma che per la maggior parte delle funzionalità sono a pagamento, aiutano non solo a stimare le performance di traffico del tuo sito ma anche quelle dei tuoi competitor. Sì, parliamo di stime perché non si tratta di tool di tracciamento effettivi ma di stime basate sui dati che vengono raccolti sui motori di ricerca. Molti tool di questo tipo sono utili anche per aiutarti a studiare meglio non solo il tuo sito ma anche il settore di riferimento restituendo KPI come numero e tipologia di competitor online, volumi delle keyword più cercate dagli utenti e in alcuni casi anche suggerimenti e consigli per migliorare tecnicamente e semanticamente il tuo sito internet.

 

Schermata Seozoom

 

Come specificato più volte perché il tuo sito raggiunga in modo ottimale KPI come visitatori e conversioni è importante che questo sia ottimizzato anche dal punto di vista tecnico. Come abbiamo visto Google Search Console è un ottimo alleato per studiare questo aspetto ma se vuoi andare ad approfondire i singoli elementi di codice o di risposta del tuo sito potrai fare affidamento a tool come GTMetrix, Screaming Frog o  W3C Link Checker. Attraverso questi tool potrai capire perché gli utenti non atterrano sulle pagine di tuo interesse o perché c’è un elevato bounce rate in uno specifico punto del sito. 

 

Schermata Screamingfrog

La strategia per migliorare il traffico al tuo sito web

Una volta compreso, in modo più o meno approfondito, che il tuo sito web ha problemi di performance di traffico dovrai mettere in piedi una strategia digital per migliorarlo. Non sai da dove cominciare ma soprattutto non avevi previsto un budget per questo? Nessun problema perché la digitalizzazione delle aziende è un tema così importante tanto che esistono tantissimi bandi regionali per aziende e start up che servono proprio ad aiutarti in questi momenti. Affidati a dei professionisti che possano aiutarti non solo a comprendere quanto e che tipo di traffico arriva al tuo sito ma anche quale bando può essere il migliore per te e in che modo partecipare per raggiungere il tuo obiettivo: raggiungere più utenti possibili e ricevere visite e conversioni al tuo sito aziendale. Contattaci per una consulenza digitale e scopri tutti i nostri servizi! 

Social media trend 2022, ecco cosa non farti sfuggire

I social media sono canali di comunicazione che cambiano ogni anno: per questo è bene stare al passo con i tempi ed essere sempre aggiornati sugli ultimi trend!

Il mondo dei social media, si sa, è un universo in costante evoluzione. Stare al passo con le tante novità che vengono introdotte praticamente ogni giorno nell’ecosistema del social media marketing può non essere affar semplice. Ma una cosa è certa: conoscere quali sono i social media trend per il 2022 è un tassello fondamentale che non può mancare nella tua strategia di comunicazione per renderla vincente! Scopriamo quindi insieme quali saranno le tendenze di quest’anno per Facebook, Instagram, TikTok e tanti altri social.

Social media trend: cosa ci aspetta su Facebook?

Pur avendo perso il suo smalto – e interesse da parte degli utenti – originario, Facebook rimane comunque uno dei principali social network nel mondo, con ben 2,9 miliardi di utenti attivi al mese. Per rimanere al passo con canali più “giovani” come Instagram e TikTok, in questo 2022 anche il figlio di Mark Zuckerberg prediligerà i formati video, che sono ormai di gran lunga i preferiti dagli utenti. Non solo: i video saranno sempre più veloci, più brevi, più informativi. I Reels, insomma, spopoleranno anche su Facebook.

Ma non finisce qui. Un altro social media trend 2022 per Facebook sarà il fatto che il canale diventerà sempre di più dedicato alle nicchie. Come? Grazie a Gruppi Facebook, Live Audio Room e Facebook Live, tre strumenti fondamentali per avvicinarsi agli utenti, rendere più fruibili i contenuti e rivolgersi a un’audience che ha gli stessi interessi e usa lo stesso linguaggio.

Social media trend: cosa ci aspetta su Instagram?

In quest’anno anche Instagram punterà moltissimo sui video, che dovranno però avere delle caratteristiche ben precise: si tratterà infatti di video divertenti, utili, informativi e di qualità a livello contenutistico. A tutto ciò la piattaforma affiancherà degli strumenti più intuitivi per facilitare la vendita dei prodotti e rendere più immediato lo scambio fra influencer, video e acquisto online.

Social media trend: cosa ci aspetta su LinkedIn?

Ha da poco compiuto 18 anni e in Italia ha raggiunto i 16 milioni di iscritti: stiamo parlando di LinkedIn, il social network più conosciuto – e amato – per cercare e trovare lavoro. Dopo essere diventato maggiorenne, anche questo social ha vissuto di recente una grande rivoluzione. È stata infatti introdotta la modalità Creator: in questo modo gli utenti potranno pubblicare newsletter con i propri contenuti e accedere a un Creator Hub con tante funzionalità. LinkedIn si evolverà poi verso modalità video simili a TikTok, come preannunciato dall’acquisto dell’app di video tutorial Jumprope, oltre ad aggiungere funzioni per commercializzare i prodotti delle aziende.

Social media trend: cosa ci aspetta su Twitter?

Nel 2022 una buona social media marketing strategy su Twitter dovrà prevedere contenuti sempre più veloci, immediati e di facile uso. In questo senso, si andrà sempre di più verso un passaggio che ormai tutto il mondo del web (e non solo) sta vivendo: quello dal testo scritto all’audio. Twitter vivrà un momento di grandi cambiamenti, come la creazione di stanze dove i creator con una grande fanbase potranno interagire direttamente con alcuni follower: una specie di ClubHouse, però all’interno di casa Twitter.

Social media trend: cosa ci aspetta su TikTok?

È sicuramente il social del momento, ormai già da diverso tempo a dire la verità. Ma TikTok non solo non esaurisce il suo grande successo, ma nemmeno la sua voglia di insegnare alle altre piattaforme sociali a evolversi e mutare.

Una grande novità che ci sarà nel 2022 per TikTok va totalmente in controtendenza rispetto agli altri social: i video si vanno infatti ad allungare, durando ben 3 minuti, mentre i Reels sono passati a un massimo di durata di 60 secondi. Questo perché probabilmente la piattaforma ha deciso di dare più spazio agli utenti che vogliono veicolare dei contenuti e non soltanto puro intrattenimento.

Ma le buone nuove per il colosso non finiscono qui. Nel 2022, infatti, TikTok darò sempre più spazio ai video in diretta e metterà a disposizione degli strumenti efficaci per combinare intrattenimento e vendita di prodotti. Quest’ultima funzionalità è già disponibile in Gran Bretagna, sotto forma di live streaming shopping: durante una live è possibile selezionare un link, che rimanda all’acquisto diretto del prodotto.

 

Insomma, come avrai capito anche quest’anno ci attendono tante novità ed evoluzioni nel mondo dei social network. Se ancora non pensi di essere pronto ad affrontarle e hai bisogno di una consulenza per la tua strategia di comunicazione social, non esitare a contattarci subito!

Strategia per il marketing industriale: perché è importante averla

Se ti occupi di B2B la strategia marketing, gli obiettivi e il piano per raggiungerli sono elementi imprescindibili del tuo lavoro. Scopri perché è importante e come farlo nel migliore dei modi.

“Non ho il tempo per mettermi seduto a tavolino e pensare ad una strategia.” Questa è la risposta della maggioranza dei Piccoli-Medi Imprenditori italiani nel momento in cui si parla di strategia aziendale. Che si voglia chiamare Strategia di Marketing, di Crescita o di Posizionamento poco importa. La reazione è sempre la stessa.

Nel Marketing industriale, o Marketing B2B, la business strategy è però essenziale perché permette di analizzare il mercato di riferimento, posizionarsi e conoscere a fondo il proprio cliente. Senza una strategia definita si rischia di dare per scontate le esigenze dei propri clienti, non conoscere le soluzioni e le innovazioni dei competitor e di conseguenza essere meno competitivi sul mercato.  Stilare un piano marketing industriale può sembrare difficile ma bastano pochi punti fermi per crearne uno veramente efficace.

 

Definire l’obiettivo della strategia

Le definizioni di strategia marketing sono davvero molte, forse anche troppe ma in questo articolo non ne troverai nemmeno una. Basterà immaginarlo come un percorso, una strada. Si ma da dove parte, e soprattutto, dove arriva? La partenza è oggi, qui, subito. La partenza è il luogo esatto in cui ti trovi in questo momento. Apri il tuo pc, sfoglia i tuoi bilanci, dai un’occhiata al tuo negozio o al tuo stabilimento, conta il numero dei tuoi clienti. Ecco dove sei, ecco le coordinate da cui dovrai partire. Iniziamo quindi con il definire quali sono gli obiettivi di marketing da raggiungere: dove vuoi essere tra qualche anno? Quanti clienti vuoi raggiungere? Quale fatturato vuoi ottenere? Vorresti ampliare la sede aziendale, aprirne una nuova o semplicemente migliorare quella attuale?

In breve: “Vuoi far crescere la tua attività B2B?”

Scrivi la risposta a parole, con i numeri, disegna se preferisci, ma falla passare dalla tua mente al foglio di carta. Rendila concreta, dagli forma, trasforma il sogno in obiettivo strategico.

Alcuni impiegheranno 5 minuti a farlo, altri giorni, alcuni dedicheranno persino settimane prima di essere soddisfatti di quello che hanno riportato sul foglio. Non ha nessuna importanza. Non considerarlo un quadro da appendere alla parete. Consideralo la tua bussola. Una bussola da tenere sotto mano e, di tanto in tanto, da aggiornare, bilanciare, adattare alle acque in cui stai navigando, alle nuove priorità del tuo percorso.

Nessuno sprint da 100 metri. Parliamo di strategia marketing industriale, parliamo di obiettivi a lungo termine ed il successo, si sa, richiede tempo.

 

Analizzare il cliente tipo

Il tuo obiettivo è aumentare le vendite e quindi la soddisfazione del cliente? Bene, ma chi sono i tuoi buyer personas? Per comprendere al meglio il tuo cliente target devi necessariamente studiarlo: quali sono le sue esigenze, quali elementi o dubbi possono impedire l’acquisto del tuo prodotto o servizio.

Prova a capire come si muove il tuo cliente tipo, in che modo si informa prima di fare un acquisto, quali sono gli elementi che prende in considerazione per decidere di affidarsi a te o ad un altro fornitore. Come già detto nel nostro articolo sull’e-commerce marketing B2B , il processo d’acquisto nel B2B solitamente include decisori d’acquisto importanti. Ricorda che non parliamo del singolo utente ma di stakeholder consapevoli e informati.

Una volta che avrai in mente tutti questi elementi potrai sviluppare una strategia che sia in grado di comprendere diverse variabili ma soprattutto potrai colpire nel segno mostrando ai clienti che li conosci e che il tuo obiettivo è risolvere i loro problemi.

 

Trovare il giusto mezzo

Macchina, Treno, Aereo? No, non proprio. Parliamo dei mezzi da sfruttare per raggiungere il tuo obiettivo.

  • Prodotto: stai sfruttando al meglio la tua capacità produttiva? Hai scelto nel modo ottimale i tuoi fornitori? Parti dalla base, dalla tua offerta. Scomponila in piccole molecole (processi) e analizzale singolarmente. Dove puoi tagliare i costi e massimizzare il risultato?
  • Parola: come vuoi vendere il tuo prodotto/servizio? Qual è l’idea che il cliente assocerà alla tua proposta? Dipende da te e dal modo con cui la trasmetti. Negli ultimi anni ha assunto un’importanza che, a volte, supera persino quella del prodotto / servizio stesso. Il miglior prodotto del mercato comunicato nel modo sbagliato porta al fallimento. Spesso si pensa che nel B2B la comunicazione sia un elemento superfluo, non abbastanza rilevante da essere compreso in un piano strategico. Ricordati che stai parlando sempre a delle persone, quindi l’aspetto comunicativo è importante tanto quanto un buon prodotto.
  • Canale: Dove proponi la tua offerta? Sfrutti solo un negozio fisico oppure sei già presente online? È immediato e semplice acquistare il tuo prodotto? Fai ricorso alla SEO, alle campagne Google ADS oppure a quelle sui Social Media? E le fiere di settore, quanto possono essere utili?

 

Fare un piano marketing industriale

Una volta definiti i tuoi obiettivi, le tue buyer personas e i mezzi da utilizzare puoi definire le attività più adatte per raggiungere ciò che ti sei prefissato.

Il perno centrale del tuo piano marketing industriale è senz’altro il sito web. La tua vetrina digitale deve essere intuitiva, accattivante ma soprattutto performante così che possa essere fruibile dai tuoi potenziali clienti. Il sito deve essere costantemente aggiornato con informazioni utili sulla tua azienda o il settore di riferimento e, perché no, promozioni e sconti esclusivi sfruttando ad esempio le landing page B2B.

Nel tuo piano marketing industriale non possono mancare altri strumenti come, ad esempio, le pagine social e l’email marketing. Una strategia di marketing integrata prevede infatti l’utilizzo del maggior numero di mezzi possibili. Cura il tuo profilo social con informazioni e post aggiornati e renditi disponibile a rispondere alle domande degli utenti anche da Facebook e Instagram. In alcuni casi può essere utile avere un software CRM per rimanere in contatto con le aziende clienti o per avere un dialogo costante con quelli potenziali. Spesso basta un sms o una mail ben studiata per fare la differenza.

Anche i classici mezzi offline possono essere compresi in un piano marketing B2B. Pensa, ad esempio, alle fiere previste per il tuo settore oppure a eventi organizzati da te per intercettare nuovi clienti.

Una volta definito il piano delle azioni da intraprendere per catturare l’attenzione dei nuovi clienti è necessario definire il punto specifico in cui il contatto acquistato debba necessariamente essere preso in carico da un esperto vendite per consigliare e supportare al meglio l’interlocutore.

 

Definisci i KPI da misurare

Individuate le attività da svolgere, come capire se sono effettivamente performanti? Il modo migliore è quello di andare a individuare dei KPI specifici per ogni attività prevista. Se parliamo di sito web, ad esempio, puoi andare a misurare quanti utenti ti hanno contattato dalla landing page che avevi previsto. Se parliamo invece di email marketing, quanti hanno risposto alla tua mail richiedendo un contatto?

Confrontando i risultati raggiunti per canale di acquisizione potrai comprendere meglio su quali attività andare a investire in futuro e quali invece rivedere oppure eliminare dalla tua prossima strategia marketing industriale.

Ricorda che non tutti i canali possono avere gli stessi obiettivi di conversione. Con una campagna sui Social Media potrai raggiungere molti più clienti di quelli che hai presenti nel tuo database. Questo però non vuol dire che avrai più conversioni dal primo canale rispetto a quanto potresti fare con una campagna di email marketing. Mentre nel primo caso stai “sparando nel mucchio di utenti” nel secondo caso sai già che stai parlando con dei potenziali clienti.

Hai già messo la prima marcia oppure hai ancora dubbi sul tuo piano marketing B2B? Se hai bisogno di un supporto per iniziare con il piede giusto questa attività così delicata affidati ai nostri esperti. Puoi richiedere una consulenza continua su tanti aspetti del tuo piano marketing: siti web, campagne pubblicitarie, grafica, Social Media e tanto altro.

Nuovo anno delle mie brame, quali buoni propositi ci sono nel reame?

Il 2022 è iniziato e, come ogni nuovo anno, porta con sé anche la famosa “lista dei buoni propositi”: ecco i nostri suggerimenti per la tua!

Il nuovo anno è finalmente cominciato e noi siamo pronti ad affrontarlo più carichi che mai! Sicuramente il 2021 è stato un anno non semplice, con tanti ostacoli e difficoltà: siamo riusciti però tutti insieme ad affrontarlo nel migliore dei modi, sempre con la speranza che l’anno venturo sarebbe stato migliore.

Non possiamo ancora dire con certezza che cosa questo nuovo anno ci riserverà, però nel frattempo non possiamo che farvi i nostri migliori auguri per un inizio “col botto”! Sì perché anche se non possediamo la sfera di cristallo, siamo sicuri che questo 2022 ci riserverà grandi sfide, ma anche nuove opportunità da cogliere con più grinta che mai.

E qual è il modo migliore per iniziare un nuovo anno se non stilare una bella lista di buoni propositi? Ecco quindi quelli che, secondo noi, dovrebbero essere i buoni propositi nel marketing per la tua azienda nel 2022.

Buoni propositi nella comunicazione 2022, ecco la lista completa

Iniziare un nuovo anno con un elenco dettagliato dei buoni propositi da perseguire è sempre una buona idea. Specialmente quando si parla di comunicazione aziendale, dove avere una traccia, una pianificazione, una strategia da seguire durante tutto l’arco dell’anno è un elemento imprescindibile.

Racconta la tua azienda, sia online che offline

Se non racconti quello che fai e i prodotti o servizi che offri, difficilmente qualcuno lo verrà a sapere! Oggi i mezzi di comunicazione che hai a disposizione per creare uno storytelling efficace del tuo business sono veramente tanti: dai social network agli articoli di un blog, passando per le newsletter ma anche un sito web ottimizzato e graficamente accattivante. Ma non parliamo solo di comunicazione online. Anche quella offline può essere l’arma vincente per attirare nuovi clienti: hai mai pensato di partecipare a una fiera o realizzare una brochure aziendale personalizzata per presentare ciò che offri? Ricordati in ogni caso di tenere sempre bene a mente il messaggio che vuoi comunicare e di adattarlo in base al canale scelto, mantenendo un’omogeneità su tutti i fronti. L’aspetto visual poi merita una menzione d’onore: prenditi cura di foto, video, grafiche e immagini varie, per rendere unico il tuo biglietto da visita digitale e non.

Valorizza le relazioni, sempre e comunque

Quando si parla di web marketing e di buoni propositi bisogna sempre considerare che fra te e l’utente esiste una barriera fisica, ossia lo schermo del dispositivo. Proprio per questo motivo, fra i buoni propositi della comunicazione nel 2022 ti consigliamo di inserire anche il fatto di creare e mantenere un legame empatico con chi entra in contatto con te attraverso il sito, i social o qualsiasi altro canale digital della tua azienda. Accorciando le distanze darai un volto più umano al tuo business, aumentandone il valore e attirando la fiducia dei tuoi clienti o potenziali tali.

Rimani sempre aggiornato sui trend del momento

La formazione e l’aggiornamento costanti sono altri due elementi che possono a pieno titolo rientrare nella lista di buoni propositi per il marketing nel 2022. Sì, perchè conoscere i trend del momento e addirittura essere in grado di anticiparli renderà la tua azienda sempre attuale e farà potenzialmente estendere la sua awareness sul grande pubblico. Hai mai sentito parlare ad esempio di eventi phygital? Conosci tutto il mondo dei video brevi e dei reel? Se questi argomenti non ti dicono nulla, allora questo è sicuramente uno dei buoni propositi che devi inserire nella tua lista!

Impara a conoscere il tuo target

Un altro buon proposito riguarda il tuo target di riferimento, che devi conoscere approfonditamente se vuoi far veramente decollare il tuo business. Ecco quindi le domande che dovrai farti – e a cui dovrai trovare risposta – per sapere verso chi rivolgere la tua comunicazione:

  • Quali canali frequentano maggiormente i miei clienti?
  • Voglio farmi conoscere a livello locale o nazionale/internazionale?
  • I miei prodotti sono preferiti da donne/uomini/giovani/anziani?
  • Chi comprerebbe i miei prodotti online e perchè?

Se saprai rispondere a tutte queste domande, significa che sei sulla buona strada per individuare il tuo target ideale!

Insomma, hai trovato gli spunti giusti per costruire il tuo personalissimo elenco di buoni propositi di comunicazione per il 2022 per la tua azienda? Per una consulenza più approfondita, non esitare a contattarci!

Un’immagine vale più di mille parole

Che si tratti di un cartellone pubblicitario, di una brochure, di una rivista cartacea o online, di un sito web, di una pagina Facebook o un profilo social, tutto è veicolato dalle immagini e dal loro potere persuasivo.

La comunicazione offline ed online nel B2B passa del tutto attraverso le immagini: siamo letteralmente sommersi da queste e le fotografie colpiscono, stupiscono e suscitano emozioni molto più della parole – ma questa di certo non è una novità! Quante volte ti è capitato di soffermarmi a guardare un’immagine senza neanche leggere il testo di accompagnamento? Tante, immagino. Questo perché sei rimasto colpito da quello che definiamo “visual” e che probabilmente ha suscitato qualcosa in te ed ha attirato la tua attenzione, facendo passare in secondo piano tutta la parte testuale.

Un altro aspetto da tenere in considerazione? Le immagini richiedono una minore elaborazione mentale, permettendoci di comunicare in modo più diretto. Contenuti visivi sono sicuramente da prediligere rispetto a quelli testuali: il loro potere comunicativo è addirittura superiore a quello delle parole e può certamente aiutare a sottolineare il proprio pubblico. Le immagini vengono infatti preferite poiché il nostro cervello tende a ricordare all’80% ciò che vede ed al 20% ciò che legge. Una bella differenza, non credi?

 

Come scegliere l’immagine per il tuo progetto

Per scegliere l’immagine perfetta è importante seguire dei  criteri specifici con l’obiettivo di accrescere il valore di un brand e di migliorare la sua percezione, influenzare la decisione d’acquisto del potenziale cliente e veicolare al meglio il messaggio che si vuole trasmettere. Alla base c’è sempre la volontà di raccontare al pubblico quali sono i prodotti o i servizi offerti dalla nostra attività.

Potremmo riassumere tutto in pochi punti chiave:

  • Le immagini si imprimono nella mente e sono subito riconoscibili.
  • Attirano più di un testo scritto.
  • Suscitano delle emozioni andando a creare un vero e proprio contatto con chi le guarda.
  • Esprimono un concetto in maniera diretta.

Per riuscire a catturare l’attenzione anche dell’utente più distratto, le immagini devono essere coinvolgenti, intuitive ma soprattutto di impatto. Ad esempio, per trasmettere emozioni è consigliata la presenza di personaggi che compiono azioni. La presenza di figure umane crea immedesimazione da parte dell’utente in modo molto più veloce rispetto ad altri soggetti. Pensa a una mamma che gioca con il bambino per una campagna pubblicitaria oppure a due amici che giocano a basket per promuovere una collaborazione con un altro brand.

Molto utili per suscitare ricordi o sensazioni sono invece i paesaggi o gli scorci. Se stai creando una campagna pubblicitaria sui social in cui si vuole trasmettere all’utente finale la sensazione di relax e benessere non c’è niente di meglio di una foto di un paesaggio collinare. L’obiettivo è trasportare l’utente in un’altra dimensione dove sentirsi rilassato e a suo agio: proprio quello che il tuo nuovo prodotto rappresenta!

Se invece nella creazione di una newsletter ti stai chiedendo quali sono le migliori immagini da selezionare per catturare l’attenzione dell’utente (e ovviamente il suo click) parliamo sicuramente di colore. Scegli immagini colorate e divertenti che possano far capire fin da subito all’utente di cosa stai parlando. Che si tratti di un elenco dei nuovi articoli del blog oppure di una novità del mese ricordati che un’immagine colorata avrà molto impatto su di lui soprattutto all’interno di uno sfondo bianco come sono la maggior parte dei software mail.

 

L’importanza di ottimizzare le immagini

Tutti lo sappiamo bene: “la prima impressione è quella che conta” ed avere fotografie di alta qualità aiuta sicuramente a fare una buona prima impressione! Immagini d’impatto e conformi al target risultano essere fondamentali.

Dalla comunicazione tradizionale cartacea, brochure, dépliant e cataloghi, alla fotografia industriale fino ad arrivare alla realizzazione di immagini pensate ad hoc per siti web e social media ed agli ultimissimi tour virtuali e grafiche 3D. La comunicazione visiva è un fattore cruciale per migliorare ed incrementare il proprio brand. La soluzione migliore è quella di avere un archivio personale, con foto ed immagini pensate per te e per il tuo pubblico di riferimento.

Scaricare scatti fotografici in stock non sarà di certo la scelta più azzeccata se si vuole ottenere successo. Le immagini devono essere la colonna portante, devono essere scelte con cura e non casualmente, devono essere definite a priori e devono essere una scelta prioritaria. Non devono essere percepite come un elemento secondario, come un qualcosa che si può farne a meno o come qualcosa che ci fa dire “poi farò due scatti col cellulare”. Sbagliatissimo! La scelta vincente è quella di fare un investimento sui contenuti visivi, affidarsi a professionisti del settore per ottenere così un’opportunità più ampia per il tuo business. La personalizzazione è fondamentale per differenziarsi.

Le agenzie di digital marketing servono proprio a questo, aiutarti a capire in che modo comunicare la tua idea. Pensa ad esempio come un fotografo attraverso la sua esperienza e al suo occhio artistico possa aiutarti a rappresentare al meglio la tua azienda scattando delle foto originali.

Immagini dedicate ai tuoi servizi ma anche alle persone del tuo team. Racconta ai tuoi clienti chi sono i volti dietro al tuo marchio, come è fatto il tuo spazio lavorativo ma soprattutto mostra i tuoi prodotti in modo originale. Realizzare uno shooting fotografico è molto più semplice di quanto pensi.

L’importanza delle foto originali non si ferma al tuo brand ma continua anche nella comunicazione sui social media e sul tuo sito web. Affidati a dei grafici per creare immagini originali per i tuoi post e le tue campagne, allo stesso modo crea delle immagini di anteprima uniche per il tuo blog.

Renditi facilmente riconoscibile affidandoti a esperti che possano catturare il concept che c’è dietro al tuo brand e comunicarlo in ogni fotografia o grafica che realizzano. Scegli figure o colori che possano essere un file rouge per la tua comunicazione e fatti trovare dai clienti anche e soprattutto grazie alle tue immagini originali.

Le immagini sono quindi una parte fondamentale dell’intero progetto comunicativo, sono vere e proprie “calamite” per lo sguardo: riescono a trasmettere idee ed emozioni in un solo istante, tutti noi le amiamo e ci lasciamo coinvolgere dai colori e dalle forme. Una scelta consapevole delle immagini perciò è la chiave fondamentale per garantire il successo di un progetto di comunicazione: lavorare sulla brand identity, pubblicizzare prodotti, far conoscere in modo unico ed originale.

Hai capito l’importanza delle immagini ma non sapresti proprio da dove partire? Non preoccuparti, contattaci subito per entrare in contatto con esperti di grafica e comunicazione che ti possano supportare.

Le tendenze nel mondo della grafica per il 2022

Ecco i trend digital 2022 in fatto di grafica, immagine e stile: dai video ai collage animati, sarà un anno tutto da vedere!

Al giorno d’oggi catturare l’attenzione degli utenti è un lavoro difficilissimo per chi si occupa di marketing online. Le immagini aiutano a coinvolgere l’utente e a comunicare facilmente un messaggio nell’arco di pochi secondi. La grafica gioca quindi un ruolo chiave perché riesce a dare vita al concetto che vogliamo trasmettere all’utente in modo accattivante e intuitivo. Gli utenti, ad esempio, preferiscono fruire di un breve video, piuttosto che leggere un testo. Con i video il coinvolgimento è superiore e i potenziali clienti riescono meglio ad immergersi in quello che stanno guardando sul loro smartphone.

Trend digital del 2022: quali saranno?

Come anticipato sopra, il prossimo anno vedrà come protagonista assoluto il video. Social network come Tik Tok e Instagram hanno generato un boom esponenziale di questa tipologia di contenuti: i video stanno diventando sempre più brevi, veloci e ironici. Bisognerà però considerare che tali video non sempre si adattano a tutti i tipi di brand e che è bene affidarsi a professionisti del settore per generare simili contenuti di qualità.

Oltre ai video brevi l’anno prossimo si imporranno ancora di più gli eventi phygital, nati dall’unione fra la realtà fisica e quella digitale. Questi eventi ibridi, che hanno visto la loro consacrazione durante il periodo pandemico, presentano una struttura generalmente snella, che consente di far radunare un ampio numero di persone fisicamente lontane in un unico spazio virtuale, generando di conseguenza anche un notevole risparmio in termini di costi.

Anche l’utilizzo della terza dimensione giocherà un ruolo fondamentale a livello di tendenze nel mondo della comunicazione del prossimo anno. In particolare, il 3D si andrà sempre più a mescolare con il settore dell’illustrazione, dando origine a sorprendenti risultati. Ma non solo: il 3D si mixerà anche con elementi grafici di layout, sia nel campo del web che dell’editoria.

Le tendenze grafiche per il 2022

Le tendenze grafiche per il nuovo anno sono sempre una grande sfida, far fuori il vecchio per far spazio al nuovo non è mai stato così vero come per il prossimo anno.

Ammettere che questi due ultimi anni siano stati veloci ed entusiasmanti dal punto di vista digitale è più che un eufemismo. Le persone e le aziende hanno dovuto adattarsi rapidamente alla digitalizzazione di tantissimi servizi e, come tutti i grandi cambiamenti, l’evoluzione della grafica ha riflesso le nuove esigenze del cliente. Nuove tendenze e nuovi punti di vista stanno emergendo in questo ultimo mese dell’anno. Scopriamo insieme quindi le 5 tendenze del graphic design per il 2022:

Collage Animati – Online sono sempre più le motion graphic che prendono spunto da una delle più classiche tecniche grafiche: il collage. Il risultato funziona grazie ad un’accurata scelta delle immagini “ritagliate” che sono spesso in contrasto a sfondi moderni e colorati. Questo tipo di tecnica motion è perfetta per raccontare una storia utilizzando riferimenti del passato come personaggi o eventi storici.

Wording Motion Graphic – Il testo è una delle componenti più importanti all’interno di una grafica e il nuovo trend sembrerebbe dare ancora più risalto al wording per catturare l’attenzione e raccontare una storia. Questo tipo di video immagini sono perfette per chi ha necessità di sfruttare un claim che fa riferimento proprio a un gioco di parole.

Grafiche Vintage – Nel 2022 sembra proprio che spopoleranno le grafiche retrò. Prendi quindi spunto da stili di disegno e comunicazione visiva degli anni ‘70-80-90 come ritagli di giornale o simbolismi classici. Si tratta di fare affidamento a tecniche comunicative ben rodate utilizzate in televisione o sui cartelloni pubblicitari. Vuoi pubblicizzare il tuo prodotto di punta? Questa tipologia di grafica è proprio quella che fa per te. Classica ma incisiva.

Morphing Motion – Questo trend fa riferimento ad un specifico effetto per cui le animazioni cambiano modificandosi da un immagine all’altra attraverso diversi momenti di transizione. Le grafiche che prevedono una metamorfosi degli elementi sono perfette per comunicare dei cambiamenti o delle novità a i tuoi clienti.

Movimenti liquidi – Si tratta di movimenti grafici dei soggetti in senso liquido. Le immagini cambiano sciogliendosi e ricomponendosi da una sequenza all’altra. Anche in questo caso il cambiamento rimane il concetto perfetto da comunicare, anche se parliamo di una ricollocazione o  un adattamento più graduale. Pensa ad esempio a quando vuoi comunicare una piccola novità nella tua linea di prodotti di punta.

Trovare il giusto trend comunicativo e grafico da cavalcare che faccia decollare il proprio business può non essere semplice se non si è supportati dai giusti esperti di settore. Scopri i nostri servizi di grafica e comunicazione, e contattaci per realizzare insieme delle grafiche personalizzate ad hoc per il tuo brand.

Lunga vita al marketing offline!

Il marketing offline è una realtà che continua a esistere ed è più presente che mai: ecco cos’è il marketing tradizionale, quali strumenti usare e che strategie attivare per il tuo business.

Quando è arrivato Internet tutto il mondo del marketing tradizionale ha cominciato a tremare. C’era addirittura chi dava il marketing offline per spacciato, nel giro di pochissimo tempo. Fra banner, landing page e post social, però, le strategie di marketing offline continuano ancora oggi a rimanere centrali in qualsiasi piano di comunicazione aziendale, specialmente nel mondo del B2B. Ma che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di marketing offline? Perché è così importante e quali canali andare ad attivare in modo strategico e funzionale?

Marketing offline, cos’è?

Se è vero che ormai non si può più fare a meno del web e avere una consolidata presenza su questo canale è diventato imprescindibile, è però altrettanto vero che la maggior parte delle aziende sa come è fondamentale mantenere una parte del proprio budget marketing per attività media tradizionali.

I canali di marketing offline, infatti, possono garantire una maggiore visibilità alle imprese, talvolta anche superiore rispetto a quella online, e portare a un conseguente incremento del fatturato. Ma che cos’è esattamente il marketing offline?

Sotto questo termine rientra una vera e propria galassia di canali differenti: dalla televisione alla radio, passando per le riviste cartacee alla pubblicità DOOH (Digital Out Of Home). Lo scopo principale che le strategie di marketing offline vogliono raggiungere è la creazione nei consumatori di una consapevolezza forte dei prodotti o dei servizi offerti dall’azienda. Proprio questo punto rappresenta la differenza principale fra il marketing online e quello offline: una strategia di marketing sul web porta alla creazione di Brand Awareness, ovvero di una consapevolezza del marchio da parte dell’utente, prima che del prodotto/servizio.

Quali sono i vantaggi del marketing offline?

Una volta data una definizione di marketing offline passiamo a capire quali sono i vantaggi di adottare una simile strategia comunicativa:

  • La capillarità, perché il marketing tradizionale permette di raggiungere anche il target che non utilizza internet, come anziani e bambini.
  • L’impatto emotivo, in quanto pubblicità tradizionali possono coinvolgere i sensi dei consumatori in modo molto più diretto e avvincente rispetto a una banner online.
  • La versatilità, infatti con il marketing offline potrai creare strategie di comunicazione cross-mediali, ampliando la visibilità di qualsiasi campagna online indirizzando i clienti verso il sito web o i canali social attraverso flyer o materiali stampati di ogni genere.
  • La tangibilità, perché gli strumenti di comunicazione tradizionale lasciano un ricordo tangibile nel prospect. Consegnare del materiale stampato a un cliente o fargli vedere un cartellone pubblicitario emozionante, farà sì che l’utente si ricordi di te nel momento più opportuno per l’acquisto.

Strategie di marketing offline, quali sono e quali scegliere?

Chiudiamo questo spaccato sul mondo del marketing offline presentando quelle che sono le principali strategie di marketing tradizionale che potrai applicare al tuo piano di comunicazione aziendale. Fra queste ci sono sicuramente gli spot pubblicitari in radio e in tv, gli annunci nei giornali, la partecipazione alla fiere, l’outdoor marketing (con volantini, manifesti, cartelloni).

Queste strategie sono, come già anticipavamo prima, particolarmente versatili e si possono adattare alle esigenze di tutti i tipi di impresa. Normalmente infatti mentre le piccole imprese utilizzano i canali di comunicazione offline per imprimere il proprio business a livello locale, le medie imprese possono tentare di farsi strada sul mercato nazionale, mentre le grandi aspirano con il marketing offline a entrare nel cuore di nuovi potenziali clienti.

Come avrai capito quindi anche il marketing offline continua a rimanere un elemento strategico fondamentale e centrale nell’ambito della comunicazione aziendale. Hai deciso di lanciarti in questo nuovo ambiente oppure vuoi dare una rinfrescata allo stile grafico dei tuoi flyer e cartelloni? Scopri i nostri servizi di grafica e comunicazione, per creare campagne offline di successo!

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