Blog B2B, ecco perché averlo è un’ottima idea

blog B2B

Nella comunicazione B2B il blog è uno strumento da non escludere, anzi: ecco perché avere un blog è importante, come crearne uno efficace e quali tool usare.

La creazione di un blog per un business che opera nel settore del B2C potrebbe essere un’operazione naturale, quasi scontata: la comunicazione online B2C è più semplice da affrontare perché ci si rivolge direttamente ai consumatori finali, che tendenzialmente agiscono d’impulso, si lasciano trasportare con più facilità dalle CTA o dai testimonial.

Non si può dire certamente la stessa cosa quando si parla di comunicazione B2B. In questo caso, infatti, i clienti finali (ovvero altre aziende) seguono un processo di acquisto più razionale e generalmente prendono decisioni molto ponderate, dopo aver accumulato quante più informazioni e conoscenze possibili su un determinato prodotto o servizio.

Ma è proprio per questa ragione che adottare un blog nella comunicazione digitale B2B può risultare l’arma vincente per il tuo business. Perché? Scopriamolo insieme.

Canali di comunicazione B2B, l’importanza del blog

Cominciamo a definire l’importanza di avere un blog per la comunicazione B2B partendo da alcuni dati. In base a evidenze del Search Engine Journal i blog sarebbero responsabili dell’indicizzazione del 434% in più di pagine e del 97% in più di link. Detto in parole povere, più sono le pagine e i link indicizzati dal motore di ricerca, maggiori saranno le visite al sito e, di conseguenza, il valore che esso acquisirà agli occhi di Google.

Considera poi che gli utenti di blog B2C e quelli di blog B2B sono nettamente differenti: mentre, come indicato anche in precedenza, i consumatori B2C si fanno guidare principalmente dall’impulso, quelli B2B scelgono il fornitore in modo lucido e ponderato. L’80% di questi ultimi, infatti, contatta il fornitore solo dopo aver svolto in autonomia delle ricerche online e addirittura il 96% è alla ricerca di informazioni e notizie da parte dei leader del settore.

Che cosa fanno emergere questi dati? Il fatto che avere un blog B2B può essere un punto chiave e di svolta per il tuo business!

Come creare un blog B2B efficace

Una volta visti i dati passiamo però alla pratica: come si crea un blog B2B di successo?

Come prima cosa non pensare di poter aprire un blog senza avere chiaro in testa (e anche su carta) di quali contenuti pubblicarvi. Studiare un piano editoriale coerente e preciso è essenziale affinché il tuo blog possa decollare. Per capire quali sono i contenuti migliori per la tua comunicazione digitale B2B dovrai analizzare il tuo target: identifica il profilo del lettore ideale, ossia la buyer persona che vuoi raggiungere.

Nella prima fase di pianificazione del blog rientrano anche i concetti di interesse e costanza: tratta argomenti che possono piacere al tuo target, che rispondano a dubbi e curiosità sul servizio/prodotto, e non dimenticarti di pubblicare articoli in modo continuativo.

L’ottimizzazione SEO dei contenuti è poi un altro elemento da non trascurare: gli articoli di un blog B2B che seguono le regole del SEO copywriting possono più facilmente scalare le posizioni della SERP (Search Engine Results Page) e, di conseguenza, essere trovati dai clienti. Attenzione a utilizzare in modo ponderato le keyword all’interno dell’articolo, per non incorrere nel fenomeno negativo del keyword stuffing con cui il tuo blog potrebbe essere penalizzato da Google.

I contenuti del tuo blog aziendale dovrebbero poi essere di qualità: i motori di ricerca premiano questo tipo di articoli e allo stesso tempo i tuoi lettori possono apprezzarti dandoti fiducia e recependo la tua azienda come esperta del settore, quindi un punto di riferimento affidabile.

Così come sono importanti per le landing page B2B, i commenti sono fondamentali anche per un blog di questo tipo. Nei commenti degli articoli potrebbero ad esempio comparire domande di approfondimento o apprezzamenti che potrebbero innescare delle conversazioni con e fra gli utenti, aumentando l’interesse nei confronti del tuo business.

Evita poi la monotonia: un blog, ma soprattutto il tuo target, ha bisogno di essere animato non solo con contenuti di tipo testuale, ma anche con video, immagini e infografiche. Un valido esempio in questo senso sono i video tutorial: questo format, che spiega passo passo come fare qualcosa, può risultare molto utile e quindi apprezzato dagli utenti.

Non dimenticarti poi degli altri canali di comunicazione B2B che si possono collegare al blog. Puoi richiamare, ad esempio, i social network aziendali all’interno del blog con bottoni ad hoc o una CTA che inviti a lasciare il like; oppure riprendere gli articoli del magazine all’interno della tua newsletter o ancora inserire dei rimandi all’iscrizione alla stessa all’interno dei contenuti.

I tool per far funzionare la tua comunicazione digitale B2B sul blog

E ora la parte finale del come aprire il tuo blog B2B: i tool utili per creare un magazine che sia vincente. Ecco per te alcuni strumenti online che possono aiutarti a fare la differenza:

  • Keyword Planner, Ubersuggest e SemRush, tre piattaforme utili per trovare parole chiave.
  • Trello per creare una calendario editoriale.
  • BuzzSumo, per aiutarti a trovare quei contenuti editoriali che hanno performato meglio in relazione a una determinata parola chiave.
  • Grammarly, per scrivere un contenuto in modo corretto.
  • Canva, il tool per realizzare grafiche e infografiche d’effetto.

Vuoi portare la tua comunicazione B2B a un altro livello e farla crescere con un blog (e non solo)? Allora non aspettare altro tempo, contattaci subito per una consulenza!

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Webinar online, vademecum per gli eventi web

Webinar

Per avere successo, un webinar online deve essere ben organizzato ed efficace, mantenendo sempre alta l’attenzione del pubblico: scopri come fare e le regole da seguire.

Durante questa pandemia, a causa del distanziamento sociale e dell’incremento dello smart working, sono aumentati esponenzialmente i webinar online.

La parola “webinar” è un neologismo che nasce dall’unione delle parole “web” e “seminar”. Stiamo parlando di un seminario online in cui più persone si ritrovano contemporaneamente per discutere di un determinato argomento. Si può partecipare a questi “incrontri” online da remoto: tutto ciò che serve è un dispositivo (smartphone, computer, tablet) collegato alla rete Internet.

Grazie alla possibilità di far interagire nello stesso momento persone lontane tra loro e abbattere le barriere fisiche, il marketing B2B ha riscoperto l’importanza dei webinar: non è più necessario ritrovarsi tutti nella stessa stanza per parlare o discutere di un argomento, oggi lo si può fare anche restando comodamente a casa: basta avere un device connesso alla rete e il gioco è fatto.

Come far sì che il tuo webinar sia efficace: la strategia da utilizzare

Non si può creare un evento online sul momento, pensando di improvvisare: ci sono delle regole che è bene conoscere e adottare quando si propone un webinar online.

Prima regola tra tutte è quella di presentare i relatori e i contenuti del seminario quando quest’ultimo inizia. Così facendo, il pubblico saprà i temi che verranno trattati nel corso dell’incontro e potrà dosare le proprie energie nel modo più corretto, sapendo dove prestare maggiore attenzione.

Un’altra regola da non sottovalutare è il tono di voce e il modo che si usa quando si interviene: non bisogna mai alzare la voce né avere una cadenza monotona ed eccessivamente formale. Se si utilizza anche la videocamera e non solo il microfono, è bene prestare attenzione anche all’espressione facciale, non gesticolare troppo e cercare di creare empatia con chi ci sta ascoltando. Anche lo sfondo alle proprie spalle deve essere neutro e possibilmente privo di oggetti che possono distrarre il pubblico.

Altre regole da prendere in considerazione per far sì che il webinar online sia efficace, sono:

  • Se ci si avvale del supporto delle slide, crearle con poco testo e tante immagini, per aiutare a comunicare meglio i contenuti e catturare l’attenzione suscitando anche emozioni nel pubblico. Lo stile della presentazione deve essere minimal e pulito, senza grafiche esagerate che magari possano risultare anche difficili da leggere.
  • Rispettare i tempi prestabiliti e dedicare una parte (circa 15 minuti) alle domande del pubblico.
  • Ringraziare chi ha partecipato.

 

Pianificare e organizzare un webinar: da dove cominciare?

Per avere successo un evento come un webinar online deve essere accuratamente preparato e pianificato nei minimi dettagli.

Qui di seguito troverai i punti essenziali da non tralasciare per creare e organizzare webinar a prova di imprevisti.

  • Definire e scegliere l’argomento, basandoti anche sul pubblico e sugli obiettivi che vuoi raggiungere.
  • Scegliere il format del tuo webinar (presentazione Power Point, intervista, …).
  • Scegliere la piattaforma (Zoom, Google Meet, GoToWebinar, …).
  • Creare la pagina per la registrazione al webinar.
  • Organizzare lo spazio e avere l’attrezzatura necessaria (microfono, webcam, luci, …).
  • Creare il contenuto del webinar.
  • Fissare data e orario.
  • Invitare tramite email gli utenti a partecipare al tuo webinar.
  • Effettuare una prova del webinar per evitare possibili imprevisti.

Una volta che avrai completato questi punti, sarai pronto per dare ufficialmente inizio al tuo evento online!

Vantaggi e svantaggi dei webinar: quali sono i principali?

Abbiamo detto che gli eventi online, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, rappresentano un grande aiuto per molte aziende.

Ma vediamo insieme meglio quali sono i pro che derivano dall’organizzare eventi online come questi. Innanzitutto, la comodità e la flessibilità rappresentano il vantaggio più grande perché basta avere una connessione a Internet per dare vita a simili iniziative.

I webinar poi permettono di utilizzare video, audio e slide e facilitano la memorizzazione degli argomenti trattati: diversi studi infatti hanno dimostrato che l’84% delle persone ha un apprendimento di tipo visivo. Con i webinar viene offerta al pubblico la possibilità di fare domande e intervenire anche in forma anonima ed è inoltre possibile salvare i contenuti presentati e risparmiare denaro (per stampare materiali, affittare aule, …).

Ma come per tutte le cose, anche per i webinar c’è l’altra faccia della medaglia, rappresentata dagli svantaggi che queste nuove tipologie di incontro comportano. Tra questi ricordiamo il rischio di avere un pessimo oratore e quindi la conseguente perdita di attenzione da parte del pubblico, la scarsa possibilità di lavorare in team, e ancora la mancanza di controllo degli utenti e della situazione in generale.

In sintesi, però, se un webinar online è ben pensato, costruito e organizzato, le possibilità di riuscita sono alte e i vantaggi superano di gran lunga i fattori di criticità.

Pensi che i webinar online possano esserti utili nella tua comunicazione aziendale (e non solo)? Allora non perdere altro tempo, contattaci per una consulenza e per sapere di più su questo argomento!

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Landing page B2B, come fare la differenza

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Per essere efficace e convertire la landing page deve seguire alcune linee guida chiare e definite: ecco come utilizzare una landing page per il tuo business.

Quando si parla di comunicazione digitale uno dei primi elementi su cui bisogna porre l’attenzione è come viene costruito il sito web, e in particolare le landing pages che lo popolano. Una landing page, infatti, se creata nel modo giusto può essere un ottimo strumento per incrementare le conversioni del tuo business. Ogni campagna di marketing, banner o annuncio sponsorizzato dovrebbero far atterrare gli utenti su una landing page perché proprio grazie a quest’ultima puoi migliorare l’efficienza del budget investito.

Ma cos’è esattamente una landing page e quali sono le sue potenzialità? Come sfruttare una landing page per il B2B e il settore industriale?

Landing page, cos’è questa sconosciuta?

Tutti ne parlano, non tutti ne conoscono il reale significato. Stiamo parlando della landing page, ovvero di una pagina specializzata e specifica che nasce con l’obiettivo primario di guidare l’utente, ossia il potenziale cliente, verso il completamento di un obiettivo di marketing o l’esecuzione di un’azione sollecitata con una CTA (Call To Action).

Per capire come creare una landing page efficace per la tua comunicazione aziendale considera appunto che questa pagina ha lo scopo di dar vita a conversioni, e che ogni campagna di marketing deve avere la propria landing page specifica.

Alla base della creazione di una landing page efficace ci sono alcune semplici domande (che richiedono però risposte studiate e approfondite):

  • Da dove provengono i visitatori del tuo sito?
  • Che tipo di visitatori atterrano sul tuo sito in base alle diverse fonti di traffico?
  • Cosa vuoi che facciano i tuoi visitatori?

La creazione di landing page che convertono racchiude infinite potenzialità: potrai creare un’esperienza coinvolgente che renda i potenziali clienti consapevoli del problema che stai risolvendo (e quindi soddisfatti), promuovere un’offerta in mondo chiaro, semplice ed esaustivo, guidando i visitatori verso la decisione finale e, infine, concentrare tutti gli sforzi di una campagna di marketing verso un obiettivo unico e preciso, evitando confusione o dispersione.

Comunicazione B2B, come utilizzare efficacemente una landing page?

Una landing page B2B ti offre la grandiosa possibilità di vendere il tuo servizio o prodotto in modo efficiente, semplice e puntuale. Non hai ben chiaro però come poter raggiungere questo sfidante quanto essenziale obiettivo? Non preoccuparti, ci sono alcune facili linee guida da tenere sempre a mente.

Come prima cosa considera che nella comunicazione B2B, come in quella B2C, gli utenti quando atterrano su una pagina online vengono colpiti da elementi come la disposizione grafica dei testi, il font e i colori usati. Ecco quindi che diventa essenziale creare un titolo, un sottotitolo e delle headlines che siano accattivanti, creative e interessanti per gli utenti. Cerca di dare il giusto spazio a questi elementi, di modo che siano posti nella parte superiore o centrale della schermata, quella su cui l’occhio si sofferma per prima. Cerca poi di concentrare in pochi concetti chiave, semplici ma efficaci, tutto il succo della tua comunicazione: ricordati che gli utenti online non hanno tempo da perdere!

Nella landing page B2B non deve mancare il logo dell’azienda: in questo modo il visitatore capisce subito dove si trova e si può sentire rassicurato. Anche le immagini giocano un ruolo fondamentale per creare landing page che convertono: devono attirare l’attenzione e trasmettere qualcosa a livello emotivo, per accendere il desiderio dell’acquirente.

Per incuriosire ulteriormente l’utente, non dimenticarti poi di una breve ma efficace descrizione del prodotto/servizio. Il testo deve essere convincente, informativo e persuasivo: ricordati che l’obiettivo della landing è quello di convertire! La soluzione migliore potrebbe essere quella di elencare i benefici del prodotto o servizio, andando a evidenziare nel contenuto i punti chiave con degli elenchi puntati o dei bold.

Se il tuo obiettivo primario è quello di fare lead generation, allora nella landing page non può mancare un lead magnet, ovvero un elemento che inneschi nell’utente un desiderio e che lo porti a lasciarti i propri dati. Degli esempi possono essere un buono sconto, un e-book, una guida o un prodotto omaggio.

Non dimenticare poi di prevedere nella tua landing B2B una sezione destinata alle testimonianze di altri clienti che valutano il tuo prodotto o servizio e che, di conseguenza, fanno da supporto alla vendita dello stesso.

Prevedi nella tua landing anche delle CTA, che siano chiare, visibili e che esortino all’azione. Ciò che viene richiesto nella CTA, come ad esempio la compilazione di un form, non dovrà essere troppo complicato affinché l’utente non decida di abbandonare il tuo sito.

Ti stai chiedendo cosa fare se tutte le informazioni che vuoi dare sul tuo prodotto o servizio non rientrano all’interno di un’unica landing page? Semplice, rimanda gli utenti ad altre pagine del tuo sito, dove potranno trovare approfondimenti e informazioni aggiuntive coerenti e relative al prodotto o servizio che stai vendendo.

Ti sei finalmente convinto che la landing page è ciò che fa al caso tuo? Meraviglioso, allora scopri subito come la nostra consulenza Web e Digital Marketing può fare al caso tuo per creare delle landing pages efficaci e che convertano!

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Giallo: il colore dell’energia e dell’ottimismo

Colore del mese: giallo

Ogni colore veicola un messaggio particolare e può spingere il consumatore a compiere un’azione piuttosto che un’altra.

Questo mese lo dedichiamo al giallo, colore brillante e luminoso che fa pensare al sole e alle belle giornate, per questo è perfetto per il mese di maggio.

COMUNICAZIONE

Il giallo è un colore luminoso che ricorda il sole e l’estate, ed è per questo spesso associato alla leggerezza, alla vitalità e alla felicità. È un colore che comunica energia e potenza: nel marketing viene usato per rappresentare l’ottimismo e la giovinezza. 

LOGHI

Poiché il giallo è anche il colore associato alla giovinezza, alcuni marchi, i cui prodotti si rivolgono principalmente ai ragazzi, lo usano come colore dominante nei loro loghi. Ricordiamo tra questi McDonald’s, Lay’s, Chupa Chups e ancora Pringles, Nesquik e Glovo.

TARGET

Le persone che amano il colore giallosono solari, attive, amanti del cambiamento. Difficilmente si riposano e sono sempre in movimento verso nuovi orizzonti. Hanno personalità allegre, creative ed estroverse, propense alla comunicazione. Chi non ama il giallo è una persona pragmatica e concreta.

CURIOSITÀ

Ti sei mai chiesto come mai i taxi americani sono di colore giallo? La scelta del colore è da attribuire a Harry Allen, un uomo d’affari che, costretto a pagare una cifra eccessivamente elevata per una corsa in taxi, decise di mettersi in proprio e di investire nel trasporto pubblico usando un colore ben visibile da lontano, il giallo appunto, per tutte le sue autovetture.


PER RIASSUMERE

  1. Il giallo comunica energia e trasmette ottimismo!
  2. Da chi viene usato? Aziende che si rivolgono principalmente ai giovani. 
  3. Ami il giallo? Sei solare, creativo o sempre in movimento!
  4. Lo sapevi che in America i taxi sono gialli per essere più facili da vedere nel traffico? 

 

NOI LO ABBINIAMO COSÌ

Palette giallo

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I colori nel marketing, come e quando usarli

I colori nel marketing come e quando usarli

Perché è importante selezionare i giusti colori per la tua comunicazione aziendale? Qual è il significato dei colori nel marketing e a cosa vengono abbinati?

Fino a non molto tempo fa il colore nell’ambito della comunicazione era considerato come un elemento secondario e non fondamentale per la crescita di un business. In realtà i colori nel marketing, sia esso online che offline, rivestono un’importanza strategica da non sottovalutare.

Le gradazioni di colore fanno parte della strategia più ampia di definizione della brand identity e hanno il compito essenziale di riuscire, se abbinati con intelligenza e logica, ad attirare l’attenzione di nuovi potenziali clienti.

Psicologia dei colori nel marketing, cos’è e come sfruttarla?

La psicologia del colore ha il compito di studiare la reazione dell’occhio umano di fronte ai colori. Quando l’occhio percepisce un colore invia un segnale all’ipotalamo, segnale che arriva nell’arco di pochissimi secondi e agisce negli attimi successivi.

Questo meccanismo ti permette di capire quanto sia fondamentale catturare velocemente l’attenzione per andare incontro alle aspettative inconsce degli utenti. Ma cosa sono le aspettative inconsce? Con questo termine si vanno a identificare le sensazioni e le reazioni che si vogliono suscitare nella persona. Proprio tali sensazioni e reazioni possono essere differenti a seconda del colore che il soggetto si trova di fronte.

In base agli esperimenti di Satyendra Singh riportati nello studio “Impact of color on marketing” è possibile affermare che circa il 90% delle interazioni fra prodotto e potenziale cliente sono determinate dal colore del prodotto. Anche il blogger Neil Patel ha fornito interessanti statistiche sul legame fra colore e marketing:

  • il colore incrementa la riconoscibilità di un brand dell’80%;
  • l’85% dei consumatori afferma che il colore è il principale motivo per cui acquistano un prodotto;
  • il 66% degli utenti non compra un prodotto se non è del suo colore preferito;
  • gli annunci colorati su carta stampata hanno il 26% di visibilità in più rispetto a quelli in bianco e nero.

Il colore è uno strumento molto utile e potente per poter rendere i prodotti/servizi della tua azienda e il messaggio che vuoi veicolare efficienti ed efficaci. Sì, ma quali sono i significati dei colori nel marketing e come vengono abbinati nel modo corretto?

Il significato dei colori nel marketing e a cosa vengono abbinati

Per capire quali colori scegliere per rispecchiare la propria azienda è fondamentale comprendere qual è il significato del colore nel marketing. In base a uno studio di Marketo, su 100 brand il 29% usa il colore rosso per la propria comunicazione, il 33% il blu, il 28% il grigio e il 13% il giallo.

Ma quali messaggi evocano i colori?

  • Arancione, richiama semplicità, allegria, sicurezza, amicizia e fiducia.
  • Azzurro o blu, comunicano fiducia, forza, sicurezza, affidabilità, stabilità.
  • Giallo, identifica chiarezza, calore, trasparenza, attenzione e ottimismo.
  • Grigio o nero, il cui messaggio implicito richiama ricchezza, potere, mistero, eleganza e forza.
  • Marrone, evoca natura e semplicità.
  • Rosa, un colore che comunica tenerezza, sensibilità, empatia e amore.
  • Rosso, evoca entusiasmo, audacia, gioventù, energia, passione.
  • Verde, esprime significati di tranquillità, salute, crescita, pace, calma.
  • Viola, veicola sensazioni di creatività, saggezza, magia, ingegno, sensibilità.

 

Oltre a capire il significato dei colori nel marketing è però importante che tu sappia anche a cosa vengono e come vengono abbinati i colori. Il rosso, l’arancio, il nero e il blu reale sono colori più idonei per l’acquisto d’impulso: è questo il motivo per cui sono spesso presenti nei fast food, negli outlet e nelle vendite promozionali. Il blu navy e in generale le tonalità del blu e del verde identificano un acquisto al risparmio: vengono quindi usati da banche e grandi magazzini. Colori come rosa e celeste sono più idonei per un acquirente tradizionale, usati quindi nel settore dell’abbigliamento.

La scelta del colore per il proprio brand torna utile per targetizzare le buyer personas  considerando che le donne prediligono blu, viola e verde mentre gli uomini il nero. Inoltre, con i colori e attraverso degli A/B test potrai valutare quali CTA, bottoni di iscrizione alla newsletter, pop-up o altri tipi di comunicazione performano meglio.

I colori non devono mai essere dati per scontato nel marketing: fai delle prove, sperimenta e vedi quali sono le sfumature e i gradienti che ti permettono di massimizzare il conversion rate della tua azienda!

E se hai bisogno di una consulenza per trovare i colori più adatti al tuo business non preoccuparti, siamo qui (anche) per questo!

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Comunicazione aziendale, quanto conta la coordinazione?

La comunicazione è fatta di attori coordinati e canali integrati: ecco perché avere un unico interlocutore e creare una comunicazione sinergica fra online e offline.

La comunicazione è fatta di attori coordinati e canali integrati: ecco perché avere un unico interlocutore e creare una comunicazione sinergica fra online e offline.

La logica della comunicazione è tanto semplice quanto efficace: c’è un interlocutore che parla a un destinatario, veicolando un messaggio. Mantenere questa linea retta perfetta è assolutamente imprescindibile per far sì che un’azienda funzioni. Sì, perché la comunicazione quanto più è frammentata, dispersiva, rivolta a enne mila interlocutori differenti e differente per ogni canale utilizzato, tanto più genera confusione ed entropia, con la probabile conseguenza di danneggiare il business.

Ecco perché avere un unico interlocutore è essenziale per la tua azienda, così come riuscire a creare una comunicazione integrata e coordinata fra canali online e offline.

Comunicare efficacemente, l’importanza dell’interlocutore unico

Le comunicazioni online, come quelle offline, hanno bisogno di avere un flusso conversazionale chiaro e definito. In questo senso, è giusto e logico individuare all’interno di un team un referente unico da assegnare a un progetto o un cliente, di modo che questa figura possa monitorare e gestire le attività quotidiane e i progressi di tale progetto o cliente.

Il leader, o project manager, ha il delicato quanto fondamentale compito di tenere le fila di tutte le comunicazioni e i task da svolgere, di verificare se gli obiettivi di progetto vengono raggiunti e con che tempistiche.

Avere un unico interlocutore è essenziale nella comunicazione con i clienti. In questo modo questa figura diventa il punto di riferimento: avendo un solo contatto, il cliente saprà sempre a quale membro del team si deve rivolgere. Non solo: così facendo è possibile creare un rapporto diretto, forte e consolidato con il cliente, il che potrebbe generare nuove opportunità di business.

Come comunicare online e offline in modo integrato?

Oltre ad avere un unico interlocutore, un altro aspetto molto importante della comunicazione per un cliente riguarda la coordinazione. Capire come comunicare online e offline in modo sinergico, univoco e integrato è un tassello basilare per far sì che un’azienda o un progetto funzioni e abbia successo.

La comunicazione coordinata e integrata nasce infatti dall’idea di combinare due diverse tipologie di comunicazione, quella online e quella offline, prevedendo una fase iniziale di analisi del cliente. Il primo step del percorso vede la definizione del ZMOT, ovvero Zero Moment Of Truth (momento zero della verità): il momento in cui un potenziale cliente della tua azienda cerca informazioni sul web su un determinato prodotto o servizio, dando inizio al processo che porterà al contatto con un Brand e all’acquisto.

Per far sì che questo ZMOT sia positivo e porti poi alla conversione, facendo quindi conoscere la tua azienda e guadagnando la fiducia dei consumatori, è importante muoversi in sintonia sia sui canali online che su quelli offline, pianificando e inviando all’esterno un messaggio univoco ed efficace.

Quindi, come comunicare online e offline in modo sinergico e integrato?

  • Definisci gli obiettivi di comunicazione, sia a livello macro che a livello micro, con delle azioni correlate che possano realizzarli e misurarli. Tali obiettivi devono essere concreti, pertinenti, raggiungibili e misurabili.
  • Identifica il target di riferimento, mettendo al centro della tua comunicazione integrata il cliente. Esegui un’analisi e una profilazione dettagliata del tuo prospect, di modo da definirne con chiarezza gusti, interessi, necessità quotidiane e background.
  • Crea una brand identity aziendale, con un’immagine visiva coordinata fra canali online e offline e che sia chiara e di impatto. Avere un’identità visiva definita e univoca per i diversi canali di comunicazione è essenziale, per evitare di creare confusione o senso di incoerenza nel cliente.
  • Struttura un media plan che diversifichi la comunicazione del tuo prodotto o servizio su più canali, sia online che offline, pensando sempre alle abitudini di fruizione degli stessi.

La comunicazione quindi, per essere efficace ed efficiente, necessita di essere integrata fra i diversi canali e guidata da un unico referente: questo è un primo passo importante per attirare nuovi clienti e veder crescere il tuo business!

Sai cosa vuoi comunicare ma non sai come farlo nel modo giusto? Niente paura, affidati alla nostra consulenza ed esperienza!

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Logo aziendale, il (non) dramma del cambiamento

logo aziendale

Cambiare il logo aziendale ti spaventa?
Niente paura, un restyling del tuo marchio è importante e talvolta necessario.

Può passare a volte per la testa il pensiero che il proprio logo aziendale sia un po’ come un diamante, per sempre. In realtà il logo aziendale è bene che sia capace di evolversi, di cambiare, di rimanere al passo con i tempi: aggiornarlo di tanto in tanto non può che giovare al tuo business e alla tua attività.

Come ben saprai, infatti, il mondo della comunicazione è dinamico e in costante mutamento. Si passa da un trend all’altro velocemente, i gusti variano, così come gli atteggiamenti e i comportamenti degli utenti. Soprattutto sul web queste trasformazioni sono ancora più veloci e le persone ancora più esigenti nel richiedere che un’azienda sia capace di rispondere a rinnovate esigenze. Un logo aziendale vecchio, non alla moda, per non dire addirittura banale e fuori luogo potrebbe automaticamente allontanare nuovi potenziali clienti.

Vediamo però di approfondire l’importanza di portare un’aria di novità al proprio logo aziendale e come cambiare il logo senza andare completamente a stravolgerlo.

Logo aziendale, perché è importante modificarlo?

La creazione del logo aziendale è un po’ la genesi dell’anima di un’azienda. Il logo dovrebbe essere infatti il marchio rappresentativo dell’impresa per cui viene realizzato, capace di rispecchiarne valori, vision e identità. Un logo aziendale è parte costitutiva della Brand Identity, nonché strumento principe della comunicazione.

Visti tutti questi elementi, potresti quasi essere portato a pensare che, una volta creato, il logo aziendale sia scolpito nella pietra, e in quanto tale non può più essere toccato. Niente di più sbagliato: il marchio di un Brand ha bisogno di tanto in tanto di subire delle modifiche (non uno stravolgimento totale, attenzione) per tornare a rendere l’azienda di appeal e competitiva sul mercato.

Ci sono determinate situazioni e contesti dove cambiare il logo aziendale diventa un imperativo piuttosto impellente:

  • quando il logotipo è datato e fuori moda, per cui è necessario un restyling grafico che renda nuovamente attraente il marchio;
  • quando il logo viene associato a una cattiva reputazione del Brand, per cui diventa necessario rinnovare l’immagine aziendale;
  • quando ci si vuole riposizionare sul mercato, come nei casi in cui ci si apre a nuovi Paesi, si vuole ampliare la forbice di mercato oppure si vuole integrare un nuovo servizio o prodotto di punta nella propria offerta commerciale;
  • quando si sono effettuate scissioni, fusioni o acquisizioni.

 

Come cambiare il logo aziendale nel modo giusto?

Se quindi il tuo logo aziendale è datato oppure non è più in linea con il messaggio che vuole comunicare la tua azienda o ancora non pensi sia più adatto allo stile di oggi e alle nuove esigenze dei consumatori, bene, allora è proprio giunto il momento di pensare a un restyling.

Quando si parla di cambiare il logo aziendale si devono prender in considerazione diverse sfaccettature: si può infatti effettuare una revisione, una modifica o un aggiornamento, dipende tutto da qual è la base di partenza. Per rimodernare il vecchio logo aziendale affidati sempre a degli esperti di settore che potranno andare a lavorare su diversi elementi quali:

  • adottare un nuovo font tipografico;
  • scegliere una nuova palette di colori;
  • rivedere il logo in uno stile più moderno;
  • ripensare le forme;
  • dare vita a un nuovo payoff.

In ogni caso è consigliabile mantenere sempre la base di partenza, non effettuando dei totali stravolgimenti. Il restyling del logo prende anche in considerazione altri aspetti, quali la storia aziendale, il sistema di valori e l’analisi della concorrenza, tutti elementi fondamentali per definire qual è la giusta via da percorrere per cambiare il logo aziendale nel migliore dei modi.

Hai finalmente deciso di dare una rinfrescata al tuo logo aziendale? Meraviglioso, non perdere altro tempo, contattaci subito!

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Marketing per Pasqua, la strategia vincente

Marketing a Pasqua

Avere una strategia di marketing per Pasqua ti servirà a fidelizzare i clienti e ad attirarne di nuovi: scopri quali attività puoi organizzare per questa ricorrenza!

Come ben saprai le ricorrenze possono essere un momento perfetto per raggiungere e intercettare nuovi potenziali clienti. Rimanere al passo con festività e manifestazioni di carattere generale può essere molto positivo per il tuo business.

Quale occasione migliore se non l’imminente Pasqua per mettere in atto una strategia di comunicazione ad hoc? Non hai idee o spunti su quali attività di marketing mettere in piedi per questa ricorrenza? Niente paura, ci pensiamo noi a darti qualche dritta vincente!

Ricordati però una cosa importante: prima di impostare una strategia di comunicazione per Pasqua individua con precisione il target a cui ti vuoi rivolgere e considera che non sarai l’unica azienda a farsi notare dai propri clienti sfruttando questa ricorrenza. Quindi, armati di tanti dati, creatività e voglia di emergere e vedrai che la tua strategia di marketing per Pasqua sarà un vero successo!

Idee di marketing a Pasqua, la vicinanza con gli utenti

La Pasqua quest’anno sarà sicuramente particolare, e, come lo scorso anno, diversa da tutte le altre. Questo però non vuol dire che le persone non vorranno ugualmente celebrare e sentirsi partecipi di questa festività.

Proprio la voglia di vicinanza e di calore umano sono elementi chiave su cui dovrai puntare con la tua strategia di comunicazione a Pasqua. Cerca in questo senso di interagire e ascoltare il tuo target: fai capire ai tuoi clienti che per te loro non sono semplicemente dei numeri. Per farlo ti basterà realizzare alcune semplici attività online, come un concorso basato su foto e video con l’estrazione di premi finali oppure dei sondaggi con domande a tema pasquale, insomma delle iniziative che rendano il tuo pubblico partecipe e attivo.

Marketing a Pasqua, gli sconti speciali e i social network

Mettere in piedi delle scontistiche speciali in occasione di determinate ricorrenze è generalmente una scelta vincente. Un modo per rendere più appeal e suscitare interesse nel tuo target è quello di lanciare dei segnali nei giorni o nelle settimane prima che gli sconti vengano effettivamente resi noti, senza quindi segnalare la data precisa: in questo modo le persone saranno tentate dal visitare ogni giorno il tuo sito per vedere se lo sconto è disponibile. Non dimenticarti poi di comunicare il giorno effettivo di partenza di tali sconti speciali.

Oltre agli sconti speciali un altro modo per attirare il tuo pubblico a Pasqua è utilizzare i canali social della tua attività. In questo caso largo spazio alla creatività: crea un hashtag personalizzato e originale, che unisca possibilmente il tema della Pasqua con un elemento che caratterizza il tuo Brand. Assicurati poi di creare anche un parco contenuti interessanti e di qualità, che siano ovviamente in linea con la ricorrenza, in modo che gli utenti percepiscano la tua azienda come attiva e aggiornata.

Email marketing e landing page a Pasqua, la comunicazione con sorpresa

Come nelle uova a Pasqua si trovano sorprese, allo stesso modo la tua comunicazione per tale ricorrenza deve essere in grado di stupire e lasciare meravigliati i clienti.

L’email marketing a Pasqua è un altro canale perfetto per essere utilizzato a tuo favore. Se hai un prodotto ad hoc per questa festività, offri sconti o la spedizione gratuita sono tutti elementi che devi far risaltare nelle newsletter che invii ai tuoi clienti. Conferisci sempre un senso di urgenza, inserendo per esempio un conto alla rovescia o mettendo in evidenza che l’offerta dura solo per un tot di giorni. Anche se non hai sconti o prodotti specifici per la Pasqua, ricordati comunque di personalizzare l’email a tema.

Altro touchpoint particolarmente rilevante quando si parla di marketing a Pasqua è il sito web. Anche in questo caso perché non decorarlo con motivi e temi pensati proprio per le festività pasquali? Aggiungere qualche tocco in più può essere un buon modo per risvegliare nei tuoi visitatori il desiderio di fare acquisti.

Potresti, ad esempio, integrare delle foto a tema pasquale o un’intestazione che auguri a tutti buona Pasqua. E se vuoi essere ancora più creativo che ne dici di organizzare una caccia all’uovo di Pasqua online, proprio sul tuo sito web? Così facendo gli utenti saranno portati a visitare più pagine, magari anche quelle che non avrebbero visitato, e a osservare il loro contenuto attentamente. Una volta trovate tutte le uova possono essere reindirizzati a una pagina con un codice sconto.

Sei convinto e pronto a mettere in atto la tua strategia di marketing per Pasqua? Bene, noi siamo qui, al tuo fianco, pronti per sostenerti e consigliarti in questa nuova impresa!

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5 consigli per l’ottimizzazione del sito web aziendale

5 Consigli per sito web aziendale

Sai che hai bisogno di migliorare il sito della tua azienda ma non sai da dove cominciare? Ecco 5 consigli che possono tornarti molto utili!

Un sito web è per la tua azienda come una specie di vetrina online. Ti fermeresti mai di fronte a un negozio che ha una vetrina sporca, impolverata e confusionaria? Ecco, considera che lo stesso vale per i siti web. Avere un sito lento, non user e mobile friendly, con un layout datato e tanti altri difetti, non significa di certo giocare a vantaggio del proprio business.

Hai quindi capito che l’ottimizzazione del sito web della tua azienda è importante ma non sai da che parte iniziare? Scopri i nostri 5 consigli per avere una vetrina online bella, funzionale e capace di convertire!

1. Ottimizzare la velocità del sito web

Gli utenti, oggi più che mai, non hanno tempo da perdere. La velocità di caricamento del sito è quindi un requisito essenziale per far sì che i tuoi clienti convertano, aumentando anche la loro permanenza sul portale.

2. Ottimizzare il sito web in ottica mobile friendly

I dispositivi mobili sono ormai da tempo entrati a far parte della nostra quotidianità, anche e soprattutto per quanto riguarda le ricerche online. Secondo una ricerca dell’Istat del 2019, svolta fra utenti dai 14 anni in su, il 91,8% degli italiani ha utilizzato lo smartphone per accedere sul web, il 43,3% accede da PC, il 27,2% predilige laptop o notebook, il 25,7% utilizza il tablet e infine il 6,1% naviga sul web da e-book, smart watch e altri dispositivi mobili.

L’algoritmo di Google poi, ha da diverso tempo valorizzato e premiato i siti che sono responsive, ovvero ottimizzati sia per la navigazione da desktop che per quella da mobile. Sempre il colosso dei motori di ricerca ha messo anche in questo caso a disposizione degli utenti un utile strumento per testare l’ottimizzazione per dispositivi mobili di un sito, il Test ottimizzazione mobile.

In generale, per cercare di ottimizzare un sito in ottica mobile friendly, cerca di rendere gli elementi grafici del sito ben leggibili ed evita immagini di dimensioni elevate e di installare troppi plugin.

3. Ottimizzare il sito web per i motori di ricerca

Il tuo sito è perfetto ma nessuno ci atterra e converte? Allora forse il problema potrebbe essere che gli utenti il tuo sito non riescono a trovarlo!

Anche l’ottimizzazione dei siti web per i motori di ricerca è un elemento da tenere in considerazione per migliorare le performance. Sì, perché se il motore di ricerca non riesce a leggere il tuo sito, quest’ultimo non verrà indicizzato, e di conseguenza i tuoi clienti attuali e potenziali non riusciranno a trovarti online.

Come risolvere il problema? La strada migliore potrebbe essere quella di strutturare una strategia SEO, che ti permetta di andare a ottimizzare gli elementi sia interni che esterni al tuo sito per renderlo finalmente visibile agli occhi del motore di ricerca e degli utenti, e perché no anche capace di raggiungere le prime posizioni della SERP!

4. Ottimizzare il sito web con un restyling grafico

Il tuo sito è funzionale ma la parte visual e di layout non sono il suo forte? Anche questi elementi non sono da sottovalutare se vuoi migliorare il portale della tua azienda.

Un bel restyling del sito potrebbe essere ciò che fa al caso tuo. Rinnovare l’aspetto grafico e l’impatto visivo può essere la soluzione vincente: un layout poco accattivante, non in linea con i trend del web, dei colori che non rispecchiano l’identità della tua azienda o grafiche datate fanno trasparire scarsa autorevolezza e professionalità agli occhi degli utenti.

5. Ottimizzare la navigazione del sito

Quante volte ti è capitato di entrare su un sito e di uscirne dopo un po’ frastornato, confuso e senza aver trovato la risposta al tuo bisogno? Bene, questo è assolutamente un effetto da evitare per il sito della tua azienda!

Migliorare la navigazione del portale è un aspetto essenziale: il sito deve essere intuitivo, avere un menu chiaro e facilmente comprensibile, categorie merceologiche di immediata comprensione e che rispondano ai bisogni degli utenti e prodotti o servizi ordinati secondo uno schema logico e dei filtri.

La parola chiave in questo caso deve essere semplicità: devi saper condensare il tuo business in poche, facili e intuibili sezioni, usando parole chiave e un menu visualizzabile, con immagini che rappresentino ciò che si troverà nelle categorie del sito.

Hai capito quindi come migliorare il tuo sito web? Se hai ancora dei dubbi non preoccuparti, ci siamo qui noi per te!

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Buyer personas: definizione, creazione e importanza

Buyer-Personas

Buyer personas, perchè la tua azienda non può farne più a meno?

Individuare le buyer personas della tua azienda ti sembra una specie di “mission impossible”? Tranquillo, scopri come trovare il giusto target a cui rivolgerti!

Hai sempre rivolto la comunicazione della tua azienda verso una massa indistinta di pubblico? Forse è il caso di cambiare registro. In questo senso definire, saper creare e capire l’importanza delle buyer personas è il primo passo per cominciare.

Ma cosa si intende con il termine buyer personas? Come fare a trovare il target aziendale giusto e perché la tua azienda ne ha veramente bisogno?

Buyer personas, definizione e significato

Partiamo dalle basi. Per definire una buyer persona immaginati di figurarti il ritratto di un utente che rappresenti il tuo pubblico di riferimento. Identifica il tuo cliente ideale, punto di partenza fondamentale per definire poi anche i clienti potenziali della tua azienda.

Nella ricerca del significato di buyer personas si vanno a identificare dei modelli o degli archetipi che altro non sono se non il risultato di insight e comportamenti di consumatori e utenti. La definizione delle buyer personas parte dunque da uno studio di clienti reali, di modo da orientare il tuo business verso il coinvolgimento, la conversione e la fidelizzazione di nuovi acquirenti.

Per identificare e creare delle buyer personas puoi basarti sulla raccolta di una grande varietà di dati e informazioni di diversa natura:

* dati socio-demografici;
* dati inerenti alle abitudini di acquisto e ai metodi di pagamento;
* dati motivazionali, relativi al sistema di valori degli utenti.

Insomma, l’individuazione e la definizione delle buyer personas ti permette di costruire messaggi e comunicazioni aziendali ad hoc, customizzati sulla base delle reali esigenze e necessità dei clienti.

Ma da dove deriva esattamente questa terminologia? L’uso del termine personas, inteso come la creazione di profili tipo di utenti che navigano un sito web, lo si deve ad Alan Cooper. Questo software designer e programmatore è riuscito negli anni a sviluppare e studiare l’applicazione di tale metodologia al settore del design, con lo scopo di creare dei software user-friendly. Il risultato di queste ricerche è stato originariamente pubblicato ne “The Inmates Are Running the Asylum”, un testo del 1998, per poi diffondersi in diversi settori di mercato.

banner brand identity

Buyer personas, come crearle?

Come avrai capito, le buyer personas possono aiutare il tuo business nel comprendere chi sono i tuoi clienti, come ragionano, cosa vogliono raggiungere, quali sono le modalità e le tempistiche di acquisto nonché le motivazioni per cui comprano i tuoi servizi o prodotti.

Come anticipato in precedenza, la creazione delle buyer personas prevede la definizione di un identikit del cliente o utente ideale basandosi sulla raccolta di dati di diversa natura. In questo senso puoi ricorrere a diversi strumenti per mettere insieme le informazioni necessarie per dare vita alle tue buyer personas, fra cui:

* sondaggi e interviste.

Per la messa a terra vera e propria del profilo della buyer personas puoi invece ricorrere a un tool gratuito, MakeMyPersona di Hubspot: grazie a questo strumento, rispondendo a una serie di domande e inserendo i dati che hai raccolto, potrai creare in modo automatico il profilo dei tuoi clienti ideali, sotto forma di “carta di identità” degli utenti tipo.

Perché creare delle buyer personas?

Dopo aver capito cosa sono le buyer personas e come crearle, una domanda potrebbe sorgerti spontanea: ma perché creare delle buyer personas per aiutare il business della propria azienda?

La definizione stessa di buyer personas e l’approccio ispirato ai dati con cui vanno costruite ti dovrebbero aiutare a capire che questi archetipi possono esserti utili per prendere decisioni in merito a molteplici aspetti del tuo business. Dalla definizione delle caratteristiche del prodotto, servizio e punto vendita alla scelta di un determinato layout per un sito, passando per la messa a terra di strategie di marketing e brand positioning da adottare per la comunicazione della tua azienda.

Ma non solo: cogliere tutte le sfumature, psicologiche e di consumo, dei tuoi clienti attuali e potenziali può tornarti molto utile anche per capire su cosa focalizzare maggiormente le risorse aziendali, oltre che per individuare aree di miglioramento e ottimizzazione del business.

Le buyer personas ti consentono inoltre di creare una comunicazione aziendale e dei messaggi ad hoc e personalizzati, capaci di rispondere alle reali esigenze del tuo target così da non lasciare nulla al caso.

Insomma, avrai capito come le buyer personas possono veramente fare la differenza per il tuo business, portandolo a crescere e a svilupparsi secondo una logica e una strategia customer centric.

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