Futura: educato e discreto, non è proprio il tipo da darsi troppe arie

È apprezzato da tutti per la sua precisione e per l’equilibrio. Educato e discreto, non è proprio il tipo da darsi troppe arie. Neppure se gli dovesse capitare di andare sulla Luna!

Futura

Il Futura viene creato nel 1928 dal tedesco Paul Renner, ispirandosi alle teorie artistiche sviluppatesi attorno alla scuola del Bauhaus. Basato sulle tre forme geometriche più semplici – cerchio, quadrato e triangolo – è considerato il capostipite dei font sans serif geometrici.

È un carattere pulito ed elegante, perfetto compromesso tra tradizione e modernità, ed è usato per innumerevoli progetti grafici, dal logo della Volkswagen ai cartelli delle stazioni ferroviarie in Italia. Il Futura è anche la targa lasciata sulla luna nel luglio del 1969 dopo il primo allunaggio.

 

OCR: design altamente tecnologico

Parla ai vari device – di cui fa un uso ossessivo – come fossero i suoi migliori amici. Attenzione: quando il wi-fi è sotto le due tacche è soggetto a pericolosi attacchi di panico!

OCR
Progettato nel 1966 dall’American Type Founders per conto dell’US Bureau of Standards, L’OCR (Optical Character Recognition) è il primo font pensato per essere compreso dalle macchine prima che dall’uomo.

La struttura delle sue lettere è infatti manipolata per facilitarne il riconoscimento tramite lettore ottico, operazione che ha reso più difficile la comprensione da parte dell’occhio umano.

In origine, il suo utilizzo doveva limitarsi al campo bancario ma, grazie al suo design altamente tecnologico, viene spesso usato anche in pubblicità, in televisione e nel cinema.

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Web Design: i trend del 2017

Il mondo del design è in continua evoluzione, così anche quello web segue e crea delle mode.
Abbiamo provato ad individuare le tendenze dell’ultimo periodo per capire quali potrebbero essere i trend di questo nuovo anno.

Mobile-first

Ormai gli smartphone hanno superato di gran lunga l’utilizzo dei computer per la navigazione internet. Cambierà così la fase di progettazione di un sito web che sarà focalizzata per i dispositivi mobile e poi declinata per i monitor più grandi.
Il responsive design quindi sarà la base su cui iniziare lo sviluppo di un lavoro con siti full screen e dallo scorrimento più lungo.

Mobile First

Colori accesi e sfumature

Da un paio d’anni a questa parte la tendenza è stata quella di usare colori piatti e di semplificare l’interfaccia grafica con il risultato di ottenere siti molto simili tra loro.
Nel 2017 la parola chiave sarà “personalità“, e potrebbe ritornare l’utilizzo di colori vivaci e delle sfumature.

Illustrazioni

Immagini e autenticità

Per lo stesso motivo dei colori, anche le immagini assumeranno un ruolo fondamentale nella realizzazione del layout grafico. Ci potrebbe essere un declino delle immagini da stock e un aumento di illustrazioni e fotografie realizzate su misura, per rendere unica ed originale la propria identità.
Tra i formati per il web, gli SVG (scalable Vector Graphic) inizieranno a rubare la scena a JPG, PNG e GIF, perché più facilmente “scalabili” e senza perdita di risoluzione.

Web design

Grande e… Bold!

Un altro dei mezzi efficaci per la comunicazione visiva è sicuramente il “font” (non a caso ci abbiamo dedicato un calendario), in grado di evocare sia emozioni che il tono di quello che si vuole dire. Grazie anche a una gamma sempre più crescente dei font per il Web e l’utilizzo sempre più diffuso dell’effetto “parallasse”, l’utilizzo del carattere tipografico sarà sempre più importante, imponente e... BOLD!

Rompere la gliglia

Sempre per un discorso di originalità, il layout grafico del sito non avrà più delle griglie rigide, ma si adotteranno interfacce più complesse e originali, per la felicità dei designer.

Video e animazioni

Con sistemi e linguaggi sempre più avanzati, si abbandoneranno le immagini statiche per delle sempre più coinvolgenti animazioni che hanno lo scopo di intrattenere l’utente ed interagire con lui. Anche i video saranno sempre più utilizzati perché sono uno ottimo strumento per catturare immediatamente l’attenzione e sono fondamentali per la narrazione della “storia”, per il marketing e il i vblog. Il video riesce a tenere incollato l’utente al device più tempo di qualsiasi altro strumento, infatti si stima che nel 2018 quasi l’80% del traffico internet consumer sarà quello dei video.

In conclusione, sembra che nel 2017 ci sia un ritorno al passato con un massiccio utilizzo dei font, delle immagini e delle illustrazioni, ma grazie solo ad una tecnologia che è sempre in via di evoluzione.

L’interazione tra il designer e lo sviluppatore, ancora una volta, sarà alla base del buon risultato finale e il desiderio di autenticità aprirà le porte a set fotografici e tavolette grafiche.

Che typo sei? Old English

Ogni font ha una sua personalità, unica e immediatamente riconoscibile.
Proprio come ognuno di noi.
Quest’anno vi invitiamo a fare la conoscenza dei nostri dodici amici: forse incontrerete proprio qui la vostra “font gemella”!

Old English

Fa parte delle tribù urbane e si muove con disinvoltura lungo le segrete vie dell’underground musicale: quello che per voi è una novità assoluta, per lui è roba che manco mio nonno!

Molto amato da tatuatori, appassionati di heavy metal e seguaci dell’hip hop, l’Old English – conosciuto anche come Blackletter, Gothic o Textura – è un font la cui origine si perde nella notte dei tempi.

Utilizzato con continuità in tutta l’Europa occidentale dal 1150 fino al 1600, continua a caratterizzare la scrittura tedesca per tutto il Ventesimo secolo. Proprio sfruttando il font Textura, Johannes Gutemberg realizzò i primi caratteri a stampa mobili che gli permisero di stampare la sua leggendaria Bibbia.

Chissà cosa penserebbe il geniale tipografo vedendo questi caratteri riprodotti oggi sulle copertine di band che rispondono al nome di Motorhead, Gorgoroth e Mercyful Fate?

Che typo sei?

Vi capita di leggere sulla copertina di un DVD il titolo di un film di vampiri e sentire immediatamente i brividi correre lungo la schiena? I seriosi caratteri del vostro quotidiano di fiducia hanno il potere di rassicurarvi sull’attendibilità delle notizie? I font, quelli che una volta erano chiamati “caratteri tipografici”, sanno come accendere la nostra attenzione, sedurci o spaventarci.

Possono essere emozionanti ed evocativi e spesso comunicano idee e concetti meglio di un milione di parole. Sono ovunque, sui cartelli stradali, nei libri, nelle riviste, in rete e in televisione, alcuni arrivano dal passato remoto, altri sono figli dell’era digitale. E hanno personalità molto differenti, proprio come ognuno di noi. Benvenuti nel favoloso mondo dei font!

Vent’anni fa non li conoscevamo, ma ora ognuno di noi ha i suoi favoriti. – scrive Simon Garfield, l’autore del libro “Sei proprio il mio typo” a cui ci siamo ispirati, che poi prosegue –  I computer ci hanno trasformati in maghi dei caratteri tipografici, un privilegio che, nell’epoca della macchina da scrivere, non avremmo mai pensato di ottenere. 

 

 

Storytelling: un’arte antica a servizio del marketing moderno

Sono i brand a creare storie o sono le storie a creare i brand?
Difficile rispondere, ci si trova davanti al classico dilemma dell’uovo e della gallina.
Parliamo di storytelling, provando ad affrontare l’argomento con un approccio “soft” ma che sia in grado di focalizzare il nocciolo della questione.
Intanto è bene precisare che l’arte dello storytelling è molto antica e viene adottata in diversi ambiti differenti dal branding, per esempio nello studio di antiche culture, nella creazione di filmati e nella scrittura narrativa.
Nonostante questo, mai come oggi il tema è “caldo” e attuale.

I motivi principali possono essere riscontrati nel passaparola, condivisione sociale, percezione del brand e più in generale nell’essenza stessa del marketing.
Fare storytelling significa molto più di raccontare attraverso il marketing storie delle imprese e delle aziende.
L’arte dello storytelling sta diventando uno dei pilastri essenziali del marketing moderno, Evian l’ha capito e ha creato una serie di simpatiche campagne.

 

Fiducia

Le persone che ascoltano la storia hanno fiducia nel narratore? Hanno fiducia in te? Conoscono il tuo brand? Questo aspetto è fondamentale per garantire la buona riuscita della tua azione di storytelling.

Emozioni

Le storie hanno bisogno di uno sviluppo che tocchi le emozioni. Grandi narrazioni si basano su grandi emozioni, e tu non puoi farne a meno: usa conflitti, soluzioni, tensioni, misteri e rivelazioni.

Relazione

Il pubblico deve identificarsi nel racconto. Questo passaggio ti permetterà di creare un rapporto speciale: identificarsi con il personaggio di una storia vuol dire lasciarsi trasportare nella narrazione.

Semplicità

Una storia semplice è una storia forte. Togli tutto ciò che non serve alla narrazione: taglia eventi meno importanti , unisci due personaggi minori in uno, riduci al minimo menzioni ad altri luoghi.

Personale

Il destinatario vuole dare un significato personale alla storia. Tu puoi indicare la struttura, puoi suggerire dei riferimenti, ma devi lasciare spazio alle persone di applicare una propria morale della favola.

Profondità

A volte il pubblico si immerge completamente in una storia, vive le esperienze raccontate in prima persona e diventa il personaggio principale.

Non si diventa storyteller dall’oggi al domani.

Come si può creare un contenuto che non sia noioso?

La narrazione deve riporre una forte attenzione su ciò che le persone vogliono sentire e condividere.
Non bisogna trasmettere un messaggio nel metodo tradizionale.
Ciò che è necessario è rendere parte i destinatari della storia come se essi stessi fossero i protagonisti, dare la possibilità di condividere, vivere e a volte modificare la storia stessa fino all’episodio successivo.

Fare storytelling significa creare un ampio sistema di narrazioni che possano intersecarsi tra loro senza escludersi a vicenda, è a quel punto che il brand può sfruttare le storie per veicolare i propri valori.

Prima di creare una storia quindi bisogna indagare sul proprio target facendo delle domande: cosa pensa e cosa prova; cosa conta davvero per il tuo lettore e quali sono le sue aspirazioni; chi sono i suoi amici e cosa dicono, chi sono gli influencer, ecc.

È facile rendersi conto che passare dalla teoria alla pratica è molto difficile ed è impensabile poter rispondere a ogni domanda. Bisogna però convogliare il massimo sforzo nella comprensione dei propri clienti, raggiungere questo obbiettivo semplifica di molto il resto del lavoro.

Quali sono i corretti ingredienti di uno Storytelling efficace?

Fiducia

Hacker: prevenire è meglio che curare

Un requisito fondamentale per un sito web è la sicurezza. La diffusione dei CMS ha reso il tema della vulnerabilità dei siti web estremamente importante. Piattaforme come Joomla, WordPress e Drupal, sono sempre più spesso soggette ad attacchi da parte di hacker, che utilizzano eventuali falle per danneggiare aziende o, peggio, per praticare azioni illegali come lo spamming.

La soluzione agli attacchi è sempre la stessa: mantenere le password e i dati sensibili in sicurezza e tenere il CMS sempre aggiornato con l’ultima release! Un CMS non aggiornato è molto vulnerabile.
Le cause dell’attacco possono essere attribuite ad un malware presente su un server o su un PC privo di protezioni, ma anche da plugin obsoleti e da vecchie versioni della piattaforma CMS.

I malware hanno come scopo principale la raccolta di vari tipi di credenziali di accesso ed altri dati sensibili quali ad esempio: i numeri di carte di credito, conto corrente online e account vari.
I malware vengono generalmente diffusi tramite siti web compromessi e tramite email di spam, offrendo quindi la possibilità di essere cambiati molto spesso e di non dover includere la capacità di auto-replicarsi e diffondersi, rendendoli meno riconoscibili e individuabili.
Vengono installati principalmente per usare la popolarità del sito e di conseguenza per diffondere pagine o prodotti (esempio: viagra, siti per adulti, casinò).
Solitamente l’attacco si manifesta con l’inserimento di un codice maligno su alcune pagine del sito.

Cosa occorre fare, quindi?

Provvedere al più presto nel “fare pulizia” perché Google lo potrebbe notificare come sito rischioso e facendoli perdendere punti nel ranking nel motore di ricerca.

È quindi possibile tutelarsi e mettere “al sicuro il proprio sito”?

Esistono delle precauzioni che possono ridurre la possibilità di attacchi, anche se può essere impossibile eliminare completamente i rischi di sicurezza connessi a terze parti, si può fare un buon lavoro per contenerli attraverso una pianificazione prudente, indipendentemente dal budget e dalla dimensione dell’azienda. La prevenzione è la politica più efficace.

Ecco i consigli di NeroBold:

Backup

Eseguite un backup periodico del sito e del database (meglio se vengono salvati su differenti supporti).

Antivirus

Se un computer dell’azienda è infetto da virus o malware, l’hacker potrebbe recuperare gli accessi ai vostri servizi con pochi sforzi rendendo inutili le precauzioni fatte al sito.
Quindi è fondamentale installare i software e gli antivirus più affidabili e fare attenzione a non aprire email sospette.

Password e rete sicura

Evitate password banali riconducibili alla vostra attività o interessi, ma createne con almeno 12 caratteri alfanumerici e simboli, cambiando la password con regolarità o almeno ogni 3 mesi.
La rete su cui navigate deve essere protetta! Attenzione alle reti wirelless free!
È consigliabile connettersi al server tramite SFTP per cifrare i dati durante la trasmissione in modo che la password non venga intercettata.

Hosting protetto

Scegliete un fornitore valido a cui affidare il proprio sito web. È fondamentale investire su un servizio di livello alto perché vi evita brutte sorprese in futuro. Anche se molti preferiscono non “sprecare” tempo, soldi e risorse nell’attività di prevenzione delle minacce online, quando avverrà una violazione, si farà di tutto per recuperare i propri dati, spesso senza risultato. La spesa per il recupero dei dati è molto superiore a quella connessa all’educazione alla prevenzione.

Risorse gratuite

Evitate l’utilizzo di temi e plugin gratuiti trovati in rete perché spesso non danno il supporto e gli aggiornamenti necessari per proteggere il sito.
Affidatevi, invece, a temi a pagamento o comunque quelli disponibili sui siti ufficiali.

Utenti

Evitate di usare come utente di amministrazione del sito “admin”, ma create un nuovo utente con una password forte e una user che non sia l’indirizzo email.

Aggiornamenti

Tenete sempre aggiornata l’ultima versione del CMS, dei temi e dei plugin utilizzati così riducendo la probabilità che il vostro sito possa venire “bucato”.

Gli attacchi a cui sono soggetti i vostri siti, difficilmente provengono da un hacker specializzato che tenta in tutti modi di violare i sistemi di sicurezza del server. Sicuramente esistono questi casi, ma gli obiettivi sono siti importanti multinazionali o enti.
 Per i siti più comuni, è più verosimile che l’attacco venga svolto da BOT, ovvero software che fanno scan continui di internet alla ricerca di siti vulnerabili da violare in modo automatico senza l’intervento di un hacker in carne ed ossa.
Per questo fanno leva su bug già presenti e riconosciuti all’interno degli applicativi, magari anche bug vecchi, forti del fatto che sicuramente vi saranno siti non aggiornati.

La tua sicurezza per noi è importante!

Contattaci per sapere come puoi tenere lontani gli hacker dal tuo sito!

Super Victor e le mascotte degli Europei di Calcio

In attesa della cerimonia d’apertura degli Europei di Francia, ne abbiamo approfittato per andare alla ricerca delle mascotte che hanno fatto la storia di questa manifestazione nata proprio nella patria di Platini e Zidane nel 1960.

La prima edizione dove compare una mascotte però è quella italiana del 1980, con il Pinocchio dal naso tricolore, fino ad arrivare ai giorni nostri con Super Victor, il simbolo degli Europei di Francia 2016, presentata al Mondo il 18 novembre 2014 prima della gara tra Francia e Svezia.

Il nome è stato scelto con una votazione aperta al pubblico a cui hanno partecipato 107.790 partecipanti con questi risultati: Super Victor 48%, Driblou 25% e Goalix 27%.

Super Victor era un bambino come tutti gli altri che ha sempre amato giocare a calcio con i suoi amici, ma un giorno trovò un vecchio scrigno magico in mezzo a un prato con dentro tre oggetti: un mantello rosso, un paio di bellissimi scarpini nuovi e un pallone di UEFA EURO 2016 capaci di fare cose incredibili: il mantello rosso gli consente di volare alto nel cielo e di viaggiare in tutto il mondo a velocità supersonica, gli scarpini gli danno una grande abilità tecnica e gli permettono di inventare trucchi sempre nuovi e il pallone gli permette di radunare un sacco di gente per organizzare delle partite.

Sul sito dell’Uefa è possibile scaricarsi il disegno della mascotte e personalizzarlo come più vi piace.

Bold Europeo!

Quanto è social la tua azienda?

I social network rappresentano per l’azienda un canale di comunicazione da cui non si può prescindere per poter attuare una strategia efficace.

Gli utenti di queste piattaforme aumentano giorno dopo giorno e ormai sembrano evidenti da parte delle aziende l’accettazione e la comprensione dell’importanza di far sentire la propria presenza attraverso questi nuovi mezzi offerti dal web 2.0. Oltre a tutto ciò bisogna aggiungere l’influenza che ha avuto l’introduzione sul mercato di dispositivi, come smartphone e tablet, i quali rendono l’utilizzo dei social ancora più semplice ed immediato.

Se lo scoglio della comprensione sembra essere superato, il tema non può che spostarsi sull’uso e sulla qualità delle interazioni social che le aziende adottano per sviluppare il proprio business.

La funzione principale dei social network è la comunicazione.

Ragion per cui se un’azienda attiva le proprie piattaforme social con il solo scopo di incrementare le vendite l’imprenditore di turno resterà certamente deluso.

Brandig, Customer Satisfaction e Customer Care sono solo alcune delle declinazioni possibili.

Se aprirsi un profilo su un qualsiasi social network può rivelarsi semplice, gestirlo con l’obiettivo di ottenere precisi risultati lo è un po’ meno.

A monte deve essere fatta un’analisi dettagliata di tutto ciò che riguarda la comunicazione legata all’azienda, la quale possa permettere di realizzare una strategia che prenda in considerazione anche i social network come canali per veicolare il messaggio. Quando però tutto questo diventa difficile da gestire, sia per mancanza di competenze sia per mancanza di strumenti adeguati, è meglio prendere in considerazione la scelta di affidarsi a dei professionisti esterni che possano dare la giusta qualità alla comunicazione nel suo complesso.

L’ultima tendenza vede l’utilizzo dei social anche per la comunicazione interna e quindi diretta ai dipendenti.

Come è ovvio intuire, certi aspetti fondamentali in questo caso vengono meno e il social assume più il ruolo delle ormai vecchie, ma ancora oggi usate, Intranet aziendali. Rappresentano, piuttosto, uno strumento user-friendly con il quale il dipendente può essere più invogliato all’interazione.

La quantità sui social è importante. Dare frequenza di contenuti permette una più alta visibilità. La qualità però è fondamentale.

Essere in sintonia con il proprio bacino di utenza o i propri follower utilizzando il giusto vocabolario e i giusti contenuti è la chiave vincente nell’utilizzo dei social. Tanti contenuti ma di scarsa qualità non produrranno alcun effetto. Come si dice in questi casi: “Meglio pochi ma buoni!

Ecco che allora è certamente importante chiedersi: “Quanto è social la mia azienda?”.  Quel “Quanto” però deve poter andare oltre un dato statistico numerico legato alla sola quantità.

Nella domanda specifica il “Quanto” deve significare: quantità, qualità, sinergia, empatia, emozione, trasparenza.

Solo un’interpretazione in questo senso può giustificare una risposta alla domanda.

Rivolgersi a dei professionisti del settore è sicuramente il modo migliore per rispondere a questa domanda. Se i dati di insight forniti dalle varie piattaforme possono essere di facile interpretazione e utili a capire l’andamento delle attività, bisogna anche essere coscienti della presenza di una miriade di dati e feedback che solo degli esperti sono in grado di ricavare ma soprattutto di interpretare al meglio.

Nel frattempo fai questo “giochino”, rispondi alle 5 domande di seguito e trova il social network più adatto alla tua attività:

A) Quali sono le tue aspettative da un social network?

1. Acquisire nuovi clienti
2. Diventare il migliore
3. Aumentare la propria reputazione
4. Diffusione del proprio brand


B) Qual è il tempo che puoi dedicare ai social network?

1. Una manciata di minuti a settimana
2. Un’ora a settimana
3. Poco o niente
4. Qualche ora alla settimana


C) In che settore si colloca la tua attività?

1. Servizi
2. Abbigliamento
3. Turismo e ristorazione
4. Attività commerciali


D) Quali delle attività è più vicina alla comunicazione del tuo settore?

1. Presentazione del brand
2. Immagini di prodotti
3. Una promozione
4. Un gioco


E) Quanti utenti speri di raggiungere?

1. Professionisti
2. Utenti alla attenti alle mode
3. Solo possibili clienti
4. Più persone possibili


RISULTATI

Se la maggioranza di risposte è stata “A”, il social più adatto alla tua attività è: LINKEDIN.
La tua attività è principalmente B2B e questo social ti permette di selezionare un’utenza di professionisti e operatori del settore che potrebbero interagire con la tua azienda.

Se la maggioranza di risposte è stata “B”, il social più adatto alla tua attività è: INSTAGRAM o PINTEREST.
Istagram e Pinterest sono i social per eccellenza per lavorare e condividere immagini e fotografie, grazie ad un’utenza giovane e attenta alle nuove tendenze.

Se la maggioranza di risposte è stata “C”, il social più adatto alla tua attività è: TRIPADVISOR o THE FORK.
Due social network perfetti per chi ha delle attività di ristorazioni o alberghiere. Il consiglio è comunque quello di utilizzarli entrambi insieme alla pagina Facebook che in questi settori non deve mai mancare.

Se la maggioranza di risposte è stata “D”, il social più adatto alla tua attività è: FACEBOOK.
Il social network indicato a chi è in cerca di papabili nuovi clienti e per promuovere il proprio brand e i propri prodotti con campagne mirate.

Insomma… i social non sono un gioco!
Tante aziende l’hanno capito! E la tua?

VocalBoldario: web

Consultate il nostro VocaBoldario e il web non avrà più segreti!

BANNER

Un’immagine che corrisponde ad una vera e propria inserzione pubblicitaria.

CACHE

Parte della memoria del computer, nella quale vengono temporaneamente registrati dei dati.

CMS

Sistema di gestione dei contenuti. Si tratta di un software installato su server web per la realizzazione di siti internet “dinamici”.

COOKIE

Piccolo file che un sito internet invia all’utente, per registrare dati e impostazioni di personalizzazione relativi al servizio che il sito offre.

DOMINIO

E’ l’ultima parte di un indirizzo internet, cioè la parte che segue il www. Negli indirizzi di posta è la parte a destra della @.

FTP

Una sigla che identifica un protocollo di rete. Si trova quando si ha la necessità di dovere caricare sul web (siti internet, server ecc….) file provenienti dal proprio computer.

HASHTAG (#)

Un’etichetta associata ad un contenuto relativo ad un particolare argomento. Viene spesso usato nei social network per rendere più facilmente rintracciabile l’argomento di cui stai parlando.

HOSTING

Dall’inglese “To Host”: ospitare. è un servizio che ospita dei file affinché siano accessibili attraverso internet e raggiungibili con un URL.

KEYWORDS (Parole chiave)

E’ una parola o insieme di esse, utilizzata dagli utenti tramite i motori di ricerca per ricercare determinati prodotti o oggetti di loro interesse.

LANDING PAGE (Pagina di atteraggio)

E’ la pagina web che l’utente raggiunge dopo aver cliccato su una pubblicità o su un link specifico. Generalmente vengono costruite ed ottimizzate affinché chi vi atterra esegua un’azione precisa.

PIXEL

Abbreviazione di “picture element” (elemento d’immagine). Il più piccolo elemento quadrato che compone un’immagine Bitmap. Maggiore è il numero di pixel, più definita sarà l’immagine.

REDIRECT

Procedura con la quale è possibile deviare un sito verso destinazioni che sono diverse da quelle predefinite.

SEO (Search Engine Optimization)

E’ il processo per spingere un sito web tra i primi risultati dei motori di ricerca, in modo che sia visto da un numero più ampio di persone.

TAGS

Parole o frasi utilizzate per categorizzare i contenuti di un blog. Un corretto utilizzo dei Tags è di aiuto per la SEO.

URL

Dall’inglese “Uniform Resource Locator” non è altro che una sequenza di caratteri che inseriti nella barra degli indirizzi del tuo browser di navigazione, conducono ad un indirizzo web appartenente ad una risorsa online che potrebbe per esempio essere un sito internet. Un esempio di URL: http://www.nerobold.com

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