Infografiche: raccontare con le immagini

Come nella comunicazione, anche un contenuto grafico deve essere strutturato a partire da un obiettivo ben preciso. Ormai è risaputo che le immagini attraggono più traffico e più attenzione rispetto ai contenuti testuali. Ecco quindi arrivare le infografiche, un’ottima sintesi di entrambi.  Sono molte le aziende che utilizzano e sfruttano le infografiche come un vero e proprio strumento di branding, andando ad integrarle nelle loro strategie di content-marketing. Gli obiettivi possono essere plurimi, dal generare traffico sul proprio sito web, al comunicare i dati in un modo più easy e divertente. In ogni caso, il punto principale è quello di raccontare una storia così interessante che, non solo il lettore ne sarà attratto, ma verrà anche condivisa sui social network.

Ma di cosa stiamo parlando?

L’infografica, nota anche con i termini inglesi information graphic o infographic, è una forma di comunicazione visiva che sta acquistando sempre maggiore importanza sul web.

Perché questo? Perché racconta in modo semplice e rapido numerosi dati. Quindi, per creare un’infografica occorre sempre partire dalla ricerca di informazioni su un tema ed elaborare di conseguenza i dati raccolti.

Per definizione, infatti, un’infografica è utilizzata per rendere più leggibili riviste specializzate, brochure informative o articoli di blog. La loro peculiarità è quella di comunicare solo le informazioni più utili ed interessanti, correlate ad un’immagine capace di trasmettere il risultato in modo immediato ed efficace. L’aspetto visivo è infatti uno dei punti cardine di questa tecnica.

Le infografiche più creative e originali sono spesso le più efficaci in quanto catturano l’attenzione e stimolano gli utenti alla condivisione. Chi le crea ha l’obiettivo di diffondere il più possibile il suo messaggio: sui social media, se un post è composto da un’infografica, la sua possibilità di essere condiviso è incrementata fino al 60%!

Non male, vero?

animated Infographic

Perché usare le infografiche?

Le persone ricordano solo un quinto di quello che leggono, circa l’83% dell’apprendimento avviene infatti visivamente. Le infografiche rendono le informazioni facilmente memorizzabili, per questo motivo possono essere utili in moltissimi casi.

Principalmente vengono utilizzate quando si vuole trasmettere una spiegazione rapida su qualcosa che può essere difficile da spiegare soltanto attraverso l’utilizzo delle parole. Le infografiche, quindi, risultano essere un buon modo di procedere in quanto:

  • Forniscono un’anteprima veloce di un argomento. Ti permettono di creare una sintesi efficace e d’impatto, con immagini e colori giusti, e anche i temi più ostici potranno essere comunicati con chiarezza.
  • Attirano l’attenzione. Una grafica ben realizzata si imprime nella memoria di chi la guarda. Gli utenti del web non sono dei gran lettori, piuttosto si soffermano sui contenuti visuali.
  • Spiegano un processo complesso. Le infografiche sono in grado di riassumere lunghi articoli di blog o articoli del web o possono mostrare in modo semplice risultati di ricerca, dati o sondaggi.
  • Si fanno notare. Nonostante non sia facile per l’impressionante flusso di informazioni che ci arrivano ogni giorno, le infografiche sono pensate per distinguersi, catturando e conservando per un periodo di tempo medio-alto l’attenzione dei tuoi lettori.
  • Niente modifiche. Una volta che vengono pubblicate, non possono più subire modifiche da terze parti. Questo diminuisce drasticamente le possibilità che il messaggio venga modificato, andando a conservare l’informazione autentica.

Esempio infografica

Come si costruisce un’infografica efficace?

La comunicazione non può prescindere da un uso consapevole dell’infografica. Ma in che modo si crea un’infografica che è, allo stesso tempo, efficace ed efficiente?

Esistono cinque semplici “istruzioni” che possono essere seguite:

  1. Semplice: avere una struttura di facile lettura. Questo faciliterà gli utenti a comprendere l’argomento che state trattando.
  2. Sintetica: le informazioni devono essere comunicate in maniera breve e concisa. Niente giri di parole, bisogna arrivare direttamente al punto!
  3. Visuale: utilizzare immagini fotografiche o grafiche aiuterà a far memorizzare più velocemente l’argomento al lettore.
  4. Colorata… ma non troppo: usare tanti colori differenti crea disorientamento. Per una singola infografica è meglio scegliere solamente due sfumature di colori.
  5. Immediata: l’argomento da spiegare deve essere scelto con cura. Bisogna assicurarsi di essere in possesso di dati accurati e concreti per spiegare in modo rapido l’argomento.

Ci sono anche alcuni errori che è meglio evitare assolutamente. Non scegliere una grafica poco intuitiva e non inserire troppe informazioni! In generale, è sempre bene non sovraccaricare le infografiche con troppi dati o troppi grafici. Rischi di confondere e far scappare il tuo lettore!

Infografica

Ricorda che le infografiche:

  • CATTURANO MEGLIO L’ATTENZIONE
    combinando elementi di testo a elementi grafici è più facile attirare l’attenzione dei tuoi lettori.
  • POSSONO RENDERE VIRALE IL TUO CONTENTUTO
    è risaputo che il visual content attira molto le persone che vengono più invogliate a condividere le informazioni comunicate.
  • AUMENTANO IL NUMERO DI ISCRITTI E FOLLOWER
    Più un’infografica viene condivisa sui social network, maggiore sarà il numero di utenti che riuscirà a raggiungere.

Tik.Tok: fai che ogni secondo conti

Semplicità e innovazione sono i tratti distintivi di questo ultimo social network. Il suo slogan è difatti “Make every second count ossia “Fai che ogni secondo conti”.

TikTok è sicuramente sotto l’occhio del ciclone in questo momento,  per il suo numero di utenti attivi giornalieri. Qualche numero: oltre 1 miliardo di utenti in tutto il mondo e circa 40 milioni di utenti attivi giornalieri.

Top 10 Properties per tempo spesoPrima però di prendere in considerazione l’idea di iniziare una campagna pubblicitaria su TikTok, devi sicuramente conoscerlo meglio.

Cos’è TikTok?

TikTok è un’app di condivisione video lanciata all’inizio del 2017, arrivata dall’Oriente che permette la realizzazione di brevi video correlati ad effetti speciali.

Come funziona TikTok?

Disponibile sia nella versione Android che iOS, TikTok permette ai suoi utenti di vedere e creare video della durata massima di 60 secondi.

Vietato dilungarsi in lunghe spiegazioni come nei tutorial su YouTube, vietato annoiare (anche perché all’utente basta un movimento con il dito per passare al video successivo), vietato perdere tempo: su TikTok bisogna stupire, divertire, colpire subito nel segno.

Come Facebook o Instagram, anche TikTok è una community virtuale dove puoi seguire gli altri utenti, essere seguito, lasciare dei “like”, condividere le clip che più ti piacciono e inserire le tue reactions.

 TikTok può essere uno strumento adatto alle aziende?

Se si vuole raggiungere un determinato target, sì! Ci sono ben tre ragioni che rendono TikTok degno di valutazione per le proprie attività di marketing:

  1. La presenza predominante della Generazione Z, il 41% degli utenti ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni;
  2. Il canale non è ancora saturo, questo garantisce una reach organica superiore rispetto ad altri social;
  3. La presenza di nicchie di utenza su specifici interessi.

Ci sono piattaforme che nascono e muoiono ma TikTok sembra una di quelle destinate a resistere, nonostante controverse e diversi tipi di censura per certi tipi di contenuti.

Un’azienda può essere su TikTok non perché “ci sono tutti”, ma perché pensa che il proprio target di riferimento passi del tempo lì.

Un’azienda, che decide di sbarcare su questa piattaforma, ha la possibilità di sfruttarla a proprio vantaggio in diversi modi:

Hashtag e challenge

Come Instagram, anche TikTok si focalizza sull’utilizzo degli hashtag. La sezione “Scopri”, infatti, riporta tutti i contenuti sotto gli hashtag di tendenza. Posizionarsi in questa sezione permette indubbiamente di essere raggiunti da un numero elevato di utenti.

Sulla base degli hashtag è anche possibile lanciare della challenge. Quali sono i vantaggi? Sicuramente quello di generare un maggior engagement e awareness, oltre che generare un word-of-mounth (ossia un passaparola) che porta il proprio contenuto a diventare virale.

User-Generated Content

Spingendo gli utenti a creare contenuti relativi al proprio prodotto/servizio, utilizzando sempre hashtag specifici, si possono raggiungere grandissimi vantaggi. Come nel caso precedente, può essere generato un alto word-of-mouth, aumentando l’awareness sulla propria offerta.

Influencer Marketing

Come sugli altri social network, anche su TikTok, le campagne di influencer possono risultare efficaci. In questo caso si può far leva su una reach organica rilevante.

Per rendere una campagna di Influencer Marketing funzionale, è importante un’iniziale definizione chiara degli obiettivi, del target e degli influencer stessi.

TikTok Ads

Anche TikTok da poco tempo ha lanciato la sua piattaforma di advertising attraverso la quale è possibile sviluppare una campagna. È possibile scegliere un target specifico in modo analogo alla piattaforma di Facebook Business Manager.

Il lancio di una campagna advertising può risultare molto vantaggiosa: possono essere sfruttati i vantaggi di essere first-mover (ossia essere la prima azienda a perseguire una determinata strategia), oltre al fatto che i costi sono molto ridotti, data la novità di TikTok. Inoltre, orecchie ben aperte… le aziende presenti su questo social sono ancora relativamente poche!

TikTok attualmente si trova in una situazione molto particolare in quanto è un social network entrato da (relativamente) poco tempo in molti mercati ma presenta già un’ampia community con prospettive di crescita sempre più alte.

Negli ultimi 3 mesi gli utenti italiani sono aumentati del 202%, da 2,1 milioni si è arrivati a ben 6,4 milioni. Ma è fondamentale sapere che:

  • i consumatori di un età compresa tra i 25 anni e i 34 anni sono cresciuti del 258%;
  • quelli che hanno invece un’età superiore ai 35 anni sono cresciuti del 201%

Questi dati risultano essere molto importanti: potrebbero infatti convincere coloro che stanno ancora ignorando questa piattaforma!

Trova nuovi clienti con la landing page

La landing page (letteralmente “pagina di atterraggio”), nel web marketing, è una pagina web specificamente strutturata che il visitatore raggiunge attraverso un modulo di contatto, con lo scopo di generare lead che potranno poi essere convertite in clienti attraverso successive operazioni di marketing.

Sono, quindi, uno strumento valido per qualsiasi azienda che voglia fare atterrare il cliente nel proprio business convertendo il visitatore in un nuovo contatto o cliente.

Vengono infatti progettate per soddisfare un unico obiettivo, ad esempio:

  • lanciare prodotti
  • vendere nuovi prodotti/servizi
  • generare iscrizioni
  • ottenere pre-ordini
  • promuovere webinar
  • ecc.

Per esempio, un’azienda può scegliere di dedicare una landing page solo ad uno tra i diversi servizi che offre, pubblicizzandolo quindi attraverso il web dedicando altre forme di comunicazione ai servizi restanti. Un altro caso può riguardare le aziende che offrono prodotti che sono caratterizzati da una forte stagionalità. L’azienda può, in questo caso e a seconda della stagione, creare la pagina di atterraggio che possa permettere di comunicare il prodotto nel periodo corretto.

A prescindere dalla tipologia di pagina è bene sfatare sin da subito alcuni luoghi comuni:

Ho già il sito internet, non voglio farne un altro!

Sicuramente la landing page al primo impatto si presenta come un sito web, ma non lo è!

Come abbiamo già accennato si tratta di un’unica pagina in grado di contenere tutti gli elementi coordinati con la tipologia di obbiettivo. In questo caso rischiamo di essere ripetitivi, ma provate a immagine un’azienda multi servizio o con un’offerta ampia (gamme, linee, collezioni). L’azienda può decidere di dedicare la singola pagina per spingere la collezione con il maggior successo o al contrario promuovere i prodotti meno venduti cercandone un rilancio.

Si ma poi i miei clienti si confondono!

Un cliente che vi conosce sa già come trovarvi, cosa offrite e a che prezzo.
Una landing page serve a trovare nuovi clienti e nuovi contatti!
Se ben strutturata, difficilmente potrà creare confusione.

Ovviamente come spesso precisiamo questo strumento non rappresenta la soluzione ai problemi dei vari business o si propone come unico strumento di marketing.

La landing page deve essere studiata e coordinata con il resto della comunicazione per diventare un forte plus aziendale.

Quando si pensa alla realizzazione è davvero semplice il passo iniziale: il cliente “parte”, ma dove vuole “atterrare?
La risposta deve essere solo una: nel vostro business! Che come un aeroporto deve presentarsi pronto dinamico e accogliente!

Mago, eroe, saggio: che tipo sei?

Il famoso psicologo e filosofo svizzero Carl Jung sosteneva che tutti noi impersoniamo inconsapevolmente degli archetipi che influenzano in modo profondo il nostro comportamento.
Queste figure archetipiche si trovano in più miti e racconti, oltre che dentro di noi.
Gli archetipi vengono solitamente utilizzati quando si deve costruire la filosofia di un’azienda, come guida ed elemento di supporto alla storia e ai valori del brand.

Archetipo: dal greco Archè (originale) + Tipos (modello). Dal dizionario: primo esemplare. modello.

Scegliere un archetipo guida può aiutare il tuo brand a stabilire relazioni di valore con i tuoi clienti e prospect. Poiché con l’utilizzo di essi si entra in contatto con le emozioni (che determinano l’80% delle scelte) e perché in un mercato saturo di prodotti, i tuoi valori fanno la differenza.

Sono, inoltre, una parte molto importante dello storytelling perché in grado di suscitare emozioni e creare connessioni personali tra i personaggi e il proprio pubblico.

Archetypes in Branding li definisce come la rappresentazione di “un modello di idee e modi di pensare coerenti nel tempo, nelle generazioni e nelle culture”. Gli archetipi rimangono coerenti nel corso del tempo perché rappresentano valori, tratti e motivazioni che sono intrinseci nella natura umana.

Quali sono gli archetipi e quali funzioni svolgono?

INNOCENTE

È la parte di noi che crede nella vita, in noi stessi e negli altri, è la fede e la speranza con cui cominciamo una relazione, un viaggio, un lavoro, un progetto. Trasmette e mantiene fede ed ottimismo.

Parole chiave: purezza di cuore, bontà, ottimismo.

Brand innocente: Mulino Bianco, Coca Cola.

ESPLORATORE

Ricerca l’autenticità. Promette nuove esperienze e sfida le persone a provarle. E provandole il consumatore impara di più su se stesso.

Parole chiave: indipendenza, avventura, ambizione, capacità di seguire l’istinto.

Brand esploratore: Levis, Red Bull.

SAGGIO

Comprende la tua vita, il tuo universo e capisce il tuo mondo. I brand saggi sono riflessivi e hanno un atteggiamento indipendente.

Parole chiave: intelligenza, saggezza, conoscenza, sincerità, libertà.

Brand saggio: Audi, IBM.

CREATORE

Costruisce nuove cose. I brand creatori sono anticonformisti. Ciò che li motiva non è rientrare in uno standard, ma il poter esprimere se stessi.

Parole chiave: creatività, arte, immaginazione.

Brand creatore: Lego, Adobe.

EROE

Le sue azioni infondono coraggio. I brand creano innovazione e hanno un forte impatto sul mondo.

Parole chiave: coraggio, forza, capacità, competitività.

Brand eroe: Nike, Adidas, Ferrari.

RIBELLE

Attua cambiamenti rompendo gli schemi.I brand ribelli si divertono a sentirsi un po’ “cattivelli”. Possono non essere ammirati ma sono sicuramente soddisfatti di essere temuti.

Parole chiave: provocazione, anticonformismo, spirito libero.

Brand ribelle: Harley, Diesel.

MAGO

Ha il dono di trasformare magicamente i sogni in realtà. I brand maghi trasformano il mondo e creano delizia attraverso la loro immaginazione e arguzia.

Parole chiave: dinamicità, visione, genialità, innovazione.

Brand mago: Apple, Disney.

UOMO COMUNE

Ti fa sentire bene, è rassicurante. Sono brand concreti, che desiderano semplicemente essere in contatto con gli altri. Sono amichevoli e possono esserti utili.

Parole chiave: realismo, empatia, solidità, amicizia, condivisione.

Brand uomo comune: Ikea, Volkswagen.

AMANTE

Dona amore, annienta la noia. I brand amanti sono romantici, lussuosi e di alta qualità.

Parole chiave: passione, sensualità, gratitudine, dedizione.

Brand amante: Tiffany, Dior, Victoria’s Secret.

BURLONE

Ti fa divertire. I brand burloni esprimono spontaneità, sanno andare oltre il mondo consueto di fare le cose.

Parole chiave: giocoso, scherzoso, divertente, originale, impulsivo.

Brand burlone: Fanta, M&M, Heineken.

ANGELO CUSTODE

Si preoccupa degli altri. Sono rispettati e godono di grande fiducia, sono icone della casa, della sicurezza e della continuità.

Parole chiave: altruismo, compassione, generosità, protezione, empatia.

Brand angelo custode: Save the children, Johnson& Johnson, Dave.

SOVRANO

Ha il controllo della situazione. I brand sovrani fanno parte dell’establishment, dettano le regole che poi gli altri seguono.

Parole chiave: capo, leadership, aristocratico, autorevolezza.

Brand sovrano: Mercedes, Rolex.

 

Riconoscersi in uni di questi archetipi significa prendere contatto con il proprio io ed identificare i propri punti di forza che val la pena comunicare.

Il sogno dei tuoi cliente è una vita migliore e più felice. Non muovere prodotti, arricchisci le loro vite. Steve Jobs.

La domanda che chiude l’articolo è questa: quale archetipo incarna il tuo brand?

Quando hai scelto l’archetipo, la tua azienda:

  • esprime più personalità e umanità,
  • si distingue dai competitors, per suscitare emozioni,
  • ha una base su cui orientare la propria comunicazione (tone of voice, copywriting, ecc…).

Se sei interessato, contattaci per sapere di più sull’analisi dei valori e dell’archetipo!

L’e-commerce ti mette le ali

Il Coronavirus ha portato ad un improvvisa revisione dei nostri stili di vita impattando non solo sulle nostre abitudini comportamentali, ma anche su quelle legate all’acquisto. È ormai risaputo che i trend delle vendite tramite e-commerce sono sempre in crescita, ma con l’insorgere del Covid-19 l’aumento sembra essere esponenziale soprattutto per l’acquisto di cibo, fino a ieri marginale.

Secondo i dati Nielsen nell’ultima settimana di febbraio i prodotti di largo consumo venduti online sono aumentati dell’81% rispetto alla stessa settimana del 2019. Si tratta di circa 30 punti percentuali in più rispetto alla settimana precedente. Da lunedì 17 a domenica 23 febbraio il trend di vendite e-commerce di prodotti di largo consumo online è stato del +56,8%, in accelerazione di circa 20 punti rispetto alle settimane precedenti (fonte: Nielsen e-commerce tracking, vendite online Week 8 2020 vs. Week 8 2019).

Purtroppo ci sono settori che in questa fase stanno soffrendo più di altri anche nell’e-commerce come l’abbigliamento e il turismo.

Superata questa crisi, sarà interessante osservare quanto le soluzioni digitali adottate in questo particolare periodo, modificheranno le abitudini di consumo degli italiani, soprattutto in uno scenario in cui fino al 2019 il settore del food nell’e-commerce aveva un’incidenza marginale (in Italia), pari al 5% sul totale e-commerce B2C del nostro paese.

Grafico e-commerce in Italia
Gli e-commerce più utilizzati in Italia

Ma qual è la piattaforma più adatta per il mercato di rifermento?

Le scelte possono essere molteplici e devono sempre partire da un’analisi accurata del proprio business, dei propri obiettivi e delle proprie necessità: facciamo un po’ di chiarezza!
Dati alla mano: in Italia il 26% del mercato se lo prende Woocommerce, seguito al 16% da Prestashop e ZenCart al 15%*.

woocommerce

WooCommerce

È una soluzione flessibile e open source. Un plugin di WordPress che ti permette di creare un sito e-commerce utilizzando il CMS più popolare al mondo. È pensato appositamente per le attività medio/piccole (pasticcerie, panetterie, attività commerciali). Per quanto riguarda la SEO, WooCommerce è un plugin affidabile, che ben si adatta agli aggiornamenti dell’algoritmo di Google.

 

Prestashop LogoPrestaShop

È una soluzione completa, innovativa ed efficace che ti consente di creare un negozio on-line e sviluppare la tua attività. Piattaforma a licenza libera che aiuta le piccole e grandi imprese a creare e gestire negozi online di successo. È possibile ottenere moduli aggiuntivi in grado di soddisfare ogni necessità dell’utente. Vanta oltre 150.000 negozi attivi in tutto il mondo. Offre una buona esperienza d’uso sia dal punto di vista del cliente sia da quello del venditore (amministrazione veloce di fatture/resi/spese, analisi delle vendite, ecc.). Tra i moduli aggiuntivi spiccano quelli per gestire la newsletter, recuperare i “carrelli abbandonati” o pubblicare il catalogo sui siti di comparazione prezzi. La piattaforma PrestaShop risulta in sintesi una buona scelta, adatta a chi valuta Magento troppo complicato o esigente in termini di hardware.

 

Zen Cart

È un sistema open source stabile, sicuro, completo e gratuito. Sviluppato sul codice di OsCommerce, è facilmente configurabile dall’utente e intuitivo da navigare, con strumenti di ottimizzazione per i motori di ricerca e funzionalità già integrate come i buoni sconto, invio newsletter e le notifiche prodotto.

 

Shopify LogoShopify

È il più avanzato sistema di e-commerce oggi in circolazione, che permette di creare il proprio negozio online in modo semplice ed efficace e di iniziare subito a vendere online, anche con poche competenze tecniche. Un negozio Shopify è in grado di effettuare tutte le transazioni di pagamento necessarie: con carte di credito, software per POS e molto altro.

 

Logo MagentoMagento

Soluzione adatta ad aziende di grandi brand che hanno la necessità di vendere un numero elevato di prodotti che si rivolgono ad un pubblico molto ampio. A differenza di altri CMS, è stato ottimizzato per la SEO: per ogni pagina, sezione o prodotto possiamo gestire le meta-informazioni più utili a migliorare posizionamento e indicizzazione. Magento risulta la piattaforma per siti ecommerce con la maggiore e più veloce crescita e diffusione al mondo. I siti sviluppati con Magento sono al momento oltre 150.000.

 

Creare un sito di e-commerce vuol dire conseguire obiettivi di marketing altrimenti impensabili, come raggiungere vaste audience e vendere i propri prodotti oltreoceano.

Fare una buona prima impressione è di vitale importanza, bisogna far vivere un’esperienza positiva al cliente costruendo una web reputation e una brand image di successo.

La comunicazione non va in quarantena

Chi lo avrebbe mai lontanamente immaginato che un nemico invisibile, il coronavirus, avrebbe messo in ginocchio l’intero paese, e non solo. Stiamo attraversando un periodo difficile poiché l’attuale situazione di pandemia minaccia la nostra salute e quella dei nostri famigliari. Sicuramente il più critico dai tempi del dopoguerra.

Il coronavirus sta mettendo a dura prova anche le nostre imprese. Ma è necessario reagire per sopravvivere a tutto questo.
Molte aziende ora sono in smart working e molte (tante) piccole aziende chiuse.

Ci sono, di conseguenza, aziende per le quali è giusto sospendere determinate attività di web marketing e altre, per le quali, sarebbe opportuno non farlo. Occorre quindi capire come gestire la comunicazione in un momento tanto delicato quanto quello del coronavirus.

Sembra dunque ancora estremamente attuale la massima di Charles Darwin:

Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento

Questo periodo “di ferma” deve rivelarsi prezioso per riflettere e pianificare le attività di comunicazione che ripartiranno (perché ripartiranno!) quando tutto questo sarà finito.
Oggi la migliore comunicazione è quella di continuare a comunicare il proprio valore e ricordare a tutti quello che possiamo fare oggi e soprattutto domani.

Approfittiamo di questo momento per migliorare alcuni aspetti:

1. Ottimizzazione

Non fermarti – non perdere di vista gli obiettivi dell’azienda ma verifica le attività o i settori in cui puoi migliorare.

Ottimizzazione

2. Formazione

Chi si ferma non si forma – segui corsi di formazione e resta aggiornato sul mercato.

Formazione

3. Revisione dei piani editoriali

Adegua i contenuti alla luce della crisi attuale.

Piano editoriale

4. Customer Care

Fornisci servizi e consulenze gratuite ai clienti in difficoltà.

customer care

 

Prova a riflettere su quali esigenze e problemi puoi risolvere con il tuo prodotto o servizio, per poter strutturare comunicazioni e contenuti in questa direzione, con delicatezza ed attenzione.
Continuare ad essere presenti è una strada non solo consigliabile ma fondamentale!

Smart working: i consigli per non lavorare in pigiama

In questi giorni difficili in cui si tenta di contenere l’epidemia di coronavirus, tutti (o la maggior parte di noi) si è trovata a dover fare i conti con lo smart working. Alcuni lo chiamano anche lavoro agile oppure lavoro flessibile, la sostanza è sempre quella: lavorare da casa.
Questa fase di emergenza sanitaria è stata una sorta di “stress test” per chi aveva già adottato forme di lavoro agile ma le utilizzava solo in forma limitata. Dal giorno alla notte molte aziende hanno “remotizzato” parte della forza lavoro. Se nei paesi anglosassoni il fenomeno è presente da più tempo, in Italia ci siamo “svegliati” tardi sull’argomento: è solo dal 2013 che è sorto un più significativo interesse che sta, peraltro, esponenzialmente crescendo negli ultimi tempi. La tecnologia oggi abilita cambiamenti profondi nell’organizzazione delle aziende. Quasi sempre aumentando produttività ed efficienza organizzativa.

Perché il lavoro agile sia davvero funzionale, bisogna attenersi ad alcune semplici regole: ecco qualche suggerimento per trasformarti rapidamente nel perfetto smart worker:

  1. Distingui il tempo LAVORATIVO da quello PERSONALE
    Alzati presto, alla stessa ora dell’ufficio. Evita assolutamente di lavorare in pigiama, magari sdraiato sul divano.
  2. ORDINE prima di tutto
    Crea uno spazio di lavoro ordinato e una routine quotidiana. Zero distrazioni esterne: così stimoli la concentrazione e crei la tua routine lavorativa.
  3. Usa gli STRUMENTI GIUSTI
    Assicurati di avere la tecnologia e i device giusti per il tuo lavoro.
  4. Stai lontano dal FRIGO
    Stabilisci delle pause ogni 2 ore di circa 15 minuti. Evita però la tappa frigo: è concesso un frutto/yogurt a metà mattina e a metà pomeriggio. Così non ti appesantisci e mantieni alta la concentrazione.
  5. Resta in contatto con i COLLEGHI
    Niente più colleghi che urlano al telefono ma non ti isolare del tutto.
    Basta una semplice chat di gruppo per creare un legame con le persone anche da remoto.

Per agevolare le imprese lombarde e attuare piani di implementazione di smart working, Regione Lombardia ha indetto un bando che stanzia 4,5 milioni di euro a fondo perduto, per la promozione di piani smart working.

Le domande dovranno essere inviate tramite piattaforma informatica BandiOnLine
https://www.bandi.servizirl.it/procedimenti/welcome/bandi

5 esempi di loghi entrati nella storia

Ogni azienda possiede un logo che la identifica e la rende immediatamente riconoscibile agli occhi di tutti. La scelta di un logo non può mai essere lasciata al caso: è lo spirito della propria attività.

Le persone tendono infatti a dare la loro fiducia alle aziende che hanno un’immagine grafica curata e riconoscibile. Il logo aziendale è qualcosa che deve essere trattato con la massima cura perché definisce la tua identità, è la base da cui partire per creare una comunicazione efficace e di successo.

Spesso le piccole realtà si lasciano rappresentare da un logo che non le identifica, approssimativo e poco leggibile. Non importa che la tua azienda sia una multinazionale o che stia muovendo i primi passi. Oggi è indispensabile per tutti avere un’identità aziendale ben definita, il tuo brand deve essere capace di comunicare i valori, gli ideali, la mission e l’identità dell’azienda.

Qualche consiglio per il tuo logo

Puoi decidere di affidare la responsabilità della creazione del logo e, di conseguenza, della tua reputazione, ad un amico o al cugino di turno che si diletta con alcuni programmi di grafica. Questa sarà sicuramente la soluzione più economica rispetto ad ingaggiare un professionista.

Ma ti ricordiamo che la realizzazione di un logo richiede specifiche competenze:

  1. Creare un logo davvero efficace non è di certo una cosa banale come in tanti credono.
  2. Avere un logo ben fatto è il primo passo verso il raggiungimento degli obiettivi.
  3. Se vuoi ottenere un buon lavoro, lo devi pagare. Come in qualsiasi altro lavoro, creativo e non.
  4. Se devi creare un logo poco efficace ma economico, che rischia di mettere a repentaglio anche la tua reputazione… è meglio non farlo!
Caratteristiche per avere un logo professionale

Disegnare un logo è un’attività più complessa che alternare qualche font di tendenza a colori, testo e immagini. La progettazione di un logo richiede una grande abilità creativa ma anche una conoscenza approfondita nel settore economico di riferimento e, per essere moderno, deve rispecchiare precisi canoni estetici.

Inoltre, per risultare professionale, deve possedere alcune caratteristiche imprescindibili:

  • Funzionale: deve servire allo scopo prefissato all’inizio e agli obiettivi dell’azienda. Ricorda che bello, nel marketing, non significa necessariamente funzionale.
  • Utilizzabile: deve essere applicabile a tutti i supporti, ben leggibile sia in grande ma soprattutto in molto piccolo e deve funzionare sia a colori che in bianco e nero.
  • Unico: non bisogna copiare il logo di qualcun altro! Deve essere originale ed esclusivamente tuo.
  • Chiaro: “less is more”, è sempre meglio non inserire troppi elementi e dettagli che rischiano di confondere le idee dello spettatore.
  • Possedere un payoff: è importante abbinare una piccola frase sotto il marchio che individua l’intera identità dell’azienda. Non dilungarti in frasi lunghe, il payoff più efficace è di 3 parole!
Quanta importanza ha un logo nella storia di un’azienda?

Tanta anzi… tantissima! Questo possiamo capirlo facendo un breve viaggio tra i loghi più famosi al mondo. Pronti, partenza, via…. Partiamo!

Apple company

Il logo di Apple è circondato da un’aurea di mistero.

La storia vuole che il primo logo della società fu realizzato nel 1976 da Ronald Wayna il quale ideò il marchio raffigurando Isaac Newton seduto sotto un albero con una mela “penzolante” sopra la sua testa. Il design comprende anche una scritta poco visibile che recita: “Newton, a mind forever voyaging through strange seas of thought – alone” che in italiano equivale a “Newton, una mente sempre in viaggio attraverso strani mari di pensiero… in solitudine”.

Tuttavia, pochi ricordano questo logo, che fu utilizzato solamente per il manuale dell’Apple I e altre poche pubblicazioni della società.Apple storia del logoIn seguito venne radicalmente riprogettato. Nel 1977 il graphic design Rob Janoff trovò l’ispirazione tagliando delle mele e disponendole sul tavolo per osservarle. In quel momento, la famosa mela col morso, prese vita sulla carta e poi, via via, su tutti i dispositivi ideati da Steve Jobs.

Questa è la vera storia dell’ideazione di uno dei loghi che ha identificato, identifica e identificherà per sempre gli anni 2000? La verità non la sapremo mai. Ma la sua evoluzione, almeno quella, non ha di certo segreti!

Ad oggi, non sembra che la Apple cambierà la sua immagine perché funziona e perché risulta facilmente riconoscibile!

 

Nike Company

Chiunque conosce il logo della Nike, notissima marca di calzature e abbigliamento sportivo, tuttavia la sua storia è nota soltanto a pochi. Il famoso “swoosh” (o “ala”, che dir si voglia) fu ideato da una studentessa di design dell’università di Portland costando all’azienda solamente 35 dollari. Ebbene sì, è andata proprio così. L’avreste mai detto?

La studentessa era Carolyn Davidson che nel 1969 incontrò Phil Knight, co-fondatore di una società che importava negli Stati Uniti le Onitsuka Tiger. All’epoca Phil Knight stava gettando le basi della propria fortuna, creando un brand per vendere scarpe sportive. Così offrì un lavoro alla studentessa: le chiese di ideare un modo per valorizzare il nuovo modello di scarpe. Le Nike, appunto.Nike storia del logoIl compenso? La modesta cifra di 2 dollari all’ora. E in 17 ore e mezza Carolyn Davidson disegnò il logo che oggi tutti conosciamo: doveva rappresentare un’ala, simbolo della dea greca della vittoria, Nike appunto, e al contempo doveva trasmettere l’idea di movimento.

Così, uno dei loghi più famosi del mondo ha visto la luce.

Se a questo punto state pensando che i 35 dollari siano stati una cifra ridicola per aver inventato un logo che è entrato nella storia, sappiate che a distanza di alcuni anni l’autrice è stata adeguatamente ricompensata dall’azienda: un congruo pacchetto azionario e un anello con diamanti con il logo della Nike! Non male, vero?

 

Coca Cola

Le idee più efficaci nascono sempre per caso. Vale anche per il logo della Coca Cola, la bevanda più famosa in tutto il mondo. Chi non ha mai bevuto una lattina di questa frizzantissima, dolcissima e, ahimè, piena di zuccheri bibita? Si calcolano ben 55 miliardi di Coca Cola bevute al giorno!

Siamo verso la fine del 1800 quando John S. Pemberton ebbe la geniale intuizione di mescolare prodotti diversi fra loro per creare questa incredibile bevanda. Inizialmente venne venduta nelle farmacie come medicinale contro l’emicrania. Solo successivamente si è trasformata nella bibita che oggi conosciamo.

Coca Cola storia del logoIl logo della Coca Cola venne ideato nel lontano 1886 dal contabile dell’azienda, Frank Mason Robinson il quale decise di utilizzare lo Spencerian Script come carattere, uno dei più diffusi all’epoca negli Stati Uniti. Inizialmente la scritta venne realizzata in nero su sfondo bianco, il colore rosso arrivò solo negli anni Sessanta.

In quasi un secolo e mezzo di storia, l’immagine di Coca-Cola ha subito diversi restyling, conservando però immutate le sue caratteristiche principali. I colori utilizzati, il rosso e il bianco, in forte contrasto tra loro, evocano vivacità, energia e semplicità: in altri termini i valori stessi del brand Coca-Cola.

Instagram applicazione

Instagram è il social network per eccellenza per la condivisione di fotografie. Nonostante la naturale evoluzione avuta nel tempo, il suo scopo è rimasto quasi del tutto immutato. Le modifiche più sostanziose sono avvenute principalmente a livello strumentale e di interfaccia, più che di stile e design.

All’inizio il logo di Instagram richiamava il disegno di una polaroid, la famosissima macchina fotografica istantanea, sia nel design che nei colori. Il fondatore, Kevin Systrom, si ispirò infatti alla Holga, macchina fotografica economica entrata in commercio nei tardi anni ’80.

Instagram storia del logoIl tratto del logo era tridimensionale e piuttosto realistico.

A 5 anni dal lancio della famosa applicazione, si è deciso di eseguire un restyling. Si è di fatto assistito a una modifica sostanziale del logo e dei prodotti correlati, perdendo il collegamento diretto alla polaroid a favore di un tratto più moderno e stilizzato.

I colori principali scelti sono il fucsia, il bianco, l’arancio e il giallo. Il contrasto tra il colore del logo e l’interfaccia monocromatica, sottolinea l’importanza che si vuole attribuire al contenuto stesso, ossia alle foto.

 

Starbucks

L’internazionale catena di caffè Starbucks nasce a Seattle nel 1971. I tre fondatori, Jerry Baldwin, Zev Siegl e Gordon Bowker, mossi dalla comune passione per il caffè, decidono di aprire il primo locale.

Oggi Starbucks conta 28.720 punti vendita in 78 paesi.

Il logo si presenta, sin dalla prima versione, con tutti gli elementi che ritroviamo anche nella versione attuale. Protagonista indiscussa è la sirena, posta al centro del marchio.

Inizialmente l’immagine veniva accompagnata dal logotipo “Starbucks Coffee tea Spices” e la scelta del colore marrone come sfondo, voleva essere un richiamo al colore del caffè.

Starbucks storia del logoNel 1987 la società viene venduta e contemporaneamente viene effettuato un completo restyling per rimodellarne l’immagine. Così, il disegno della sirena viene semplificato notevolmente e il colore dello sfondo diventa nero. Il logotipo viene semplificato in “Starbucks Coffee”.

Solo nel 2011 viene creato il logo come lo conosciamo oggi. Quest’ultimo lavoro si basa seguendo il principio “less in more”. Viene infatti rimosso il logotipo “Starbucks Coffee”, lasciando spazio solamente all’immagine della sirena posta su uno sfondo di colore verde.

Ma la creazione del logo è solo il punto di partenza per promuovere la tua attività.

I passi successivi si devono focalizzare sulla comunicazione e sulla creazione di una forte e riconoscibile brand identity. Dal biglietto da visita al sito web, dalla brochure ai canali social… in fonde sei solamente all’inizio, ma questa è un’altra storia!

Perché fare rebranding?

Anno nuovo, vita nuova!”.
Quante volte l’abbiamo sentito dire o quante volte l’abbiamo detto? Ogni anno, a gennaio si fanno mille progetti e si fondano le basi di altrettanti buoni propositi. Ma siamo sicuri di riuscire sempre a mantenere le promesse fatte a noi stessi?

Vogliamo che questo 2020 sia diverso dagli altri anni. E vogliamo partire in quarta più carichi che mai! Abbiamo a disposizione 366 giorni – ricordiamoci che siamo in un anno bisestile! – per realizzare qualcosa di fantastico!

Ma come iniziare al meglio?

Pensiamo a rifarci subito l’immagine, come una donna che va dal parrucchiere con l’intenzione di cambiare completamente look. Dai capelli lunghi a quelli corti, dal biondo al castano. L’immagine cambia completamente anche se la donna rimane sempre la stessa. Ed è proprio questo che vogliamo fare: dare una nuova identità al vostro brand per rendere il tutto più moderno e al passo coi tempi!
Parlare di rebranding equivale a parlare della volontà di voler modificare in maniera strategica la brand identity aziendale. A volte, infatti, col passare del tempo, diventa necessario avviare un processo di cambiamento volto a rinnovare parzialmente o totalmente il brand.

Perché la brand identity è importante?

La brand identity è costituita da diversi elementi ed ognuno deve essere in relazione con tutti gli altri:

  • Logo, ossia naming e logotipo;
  • Immagine coordinata (biglietto da visita, carta intestata, buste, ecc…);
  • Gadget e materiali fieristici;
  • Sito web, banner digitali e set grafici per i social network;
  • Personalità, ossia il modo in cui vengono presentati i prodotti e con quale tone of voice;
  • Cultura, riguarda tutti i valori sui quali si fonda l’azienda;
  • Relazione, ovvero il rapporto tra l’azienda e i clienti.

La brand identity è fondamentale per essere unici e riconoscibili ed è essenziale per affermare la propria presenza sul mercato e per differenziarsi dai propri competitors. Definisce l’identità dell’azienda e racchiude in sé i valori e la mission aziendale.

Come deve essere una brand identity efficace?

Abbiamo visto perché è importante la brand identity, ora cerchiamo di capire come deve essere per risultare efficace:

  • Uniforme: l’immagine coordinata, la comunicazione, il prodotto o il servizio, il target e il brand devono essere tutti in sintonia tra di loro e devono essere volte a raggiungere lo stesso risultato finale.
  • Riconoscibile: deve distinguersi dai competitors e rimanere impressa nella mente dei consumatori. Inoltre deve essere in grado di trasmettere i valori usando un linguaggio adatto al target.
  • Positiva: il brand deve trasmettere valori positivi e deve essere in grado di ispirare fiducia. Più si è in grado di trasmettere valori condivisi con il proprio target, più si ha possibilità di guadagnarsi la loro fiducia.
Quando e perché è importante rifarsi il look?

Attraverso un percorso di rebranding, possono essere effettuate diverse scelte strategiche volte a raggiungere gli obiettivi prefissati. A volte si parte dal restyling del logo, per trasmettere il cambiamento e impattare in maniera efficace sul pubblico, altre volte si interviene sul naming o sul modo di comunicare i diversi valori aziendali.

Creare una strategia di rebranding non è certamente un’operazione semplice: è necessario una studio approfondito per ridurre al minimo il rischio di disorientamento da parte dei consumatori nei confronti del nuovo brand. Tutto ciò non deve discostarsi da una strategia di marketing a 360° che comprende la pubblicità e la comunicazione e che, di conseguenza, si ripercuote anche sul web.

Infatti, affinchè il rebranding risulti vincente, è necessaria una coerenza nella diffusione di tutti gli elementi comunicativi sia offline che online. I consumatori si aspettano infatti di ritrovare online quello che solitamente vedono offline.

Comunicare il nuovo brand è un’operazione delicata e decisiva allo stesso tempo ed un rebranding efficace ha il compito di aiutare il consumatore a ritrovare la nuova immagine aziendale e a rafforzare il legame con essa!

Come ti possiamo aiutare?

Noi di NeroBold, esperti creativi e grafici, avvalendoci di professionisti di comunicazione e marketing, vi guideremo verso la strategia migliore per un rebranding decisivo per questo 2020. Vi aiutiamo a trovare un nome (naming), definire il carattere scritto (logotipo), realizzare un simbolo (pittogramma), completando il tutto con un pay-off efficace. Il tutto verrà proiettato anche sull’online, attraverso lo studio di un sito web e delle diverse piattaforme social. Inoltre, ci occupiamo anche della stampa, della fornitura del materiale cartaceo come volantini o brochure e della realizzazione di gadget, appoggiandoci alle migliori tipografie e fornitori partner.

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