Blog: la chiave del passato, per i tuoi clienti del futuro

Le persone non cercano più semplici oggetti, ve ne sarete resi conto. Le guerre di prezzo generano sempre perdenti, mai vincitori. Competere sulle sole caratteristiche di un prodotto/servizio non basta, non più. Le persone cercano la soluzione ai loro problemi, la chiave dei loro dubbi, la risposta alle loro speranze. Le persone cercano un aiuto.

I Blog sono nati per questo.

Non stiamo parlando di un semplice strumento per indicizzare meglio il vostro sito, per farvi scalare il posizionamento su Google, per ottimizzare SEO e Domain Authority. Parliamo di uno strumento gratuito, o quasi, per soddisfare un bisogno dei vostri clienti.

Alcuni anni fa quando avevamo un dubbio o un problema da risolvere potevamo scegliere tra due alternative:

  • mettere le scarpe e uscire di casa per chiedere una mano
  • alzare la cornetta e chiamare idraulico, consulente, falegname o negozio di turno

Oggi niente più scarpe ai piedi, tanto meno cornetta in mano, oggi se abbiamo un problema ci sediamo davanti allo schermo del pc e scriviamo. Leggiamo i primi risultati di Google e troviamo il modo di risolverlo. Facile, diretto: la realtà è chiara a tutti, peccato che molti continuino ad ignorarla.

La maggioranza di quei risultati di ricerca sono proprio Blog di Aziende o Professionisti che non si accontentano della vendita diretta ai clienti ma vogliono qualcosa di diverso, o meglio, vogliono qualcosa in più. Vogliono un modo per coinvolgere e fidelizzare le persone.

Parliamo di un pubblico che, secondo le indagini di We Are Social e Hootsuite supera i 55 milioni nella sola Italia (oltre il 90% della popolazione) e sfiora i 3.5 miliardi nel Mondo. Un Mondo connesso.

Milioni
0

Di utenti connessi in Italia

Miliardi
0

Di utenti connessi nel mondo

Ma non facciamoci distrarre dai numeri. Come raggiungere quel mare in piena di utenti online? Dandogli valore: risolvendo i loro problemi, chiarendo i loro dubbi.

Gli articoli dei Blog sono uno strumento spesso sottovalutato, oggetto di critiche semplicistiche, classificato come banale cornice dei Business di successo. Ed è vero. Sono esattamente questo. La cornice dei Business di successo. Peccato che di quadri magnifici, oggi, sia pieno il Mercato e senza il giusto posizionamento, la giusta cornice, il giusto Blog, saranno pochi ad apprezzare la vostra arte.

Sapete che amiamo la concretezza, vediamo allora le 3 conseguenze pratiche di un Blog capace di convertire:

  • AUMENTO DEL TRAFFICO INTERNET: i vostri articoli offriranno valore al pubblico in target, gratis, ovviamente. Saranno letti, commentati e condivisi. Voi non lo fareste con un contenuto gratuito e di valore tra le mani? Noi si.
  • POSIZIONAMENTO SUI MOTORI DI RICERCA MIGLIORATO: Google ha un obbiettivo semplice: dare alle persone ciò che cercano e voi, con un Blog aziendale ben strutturato, gli state dando una mano. Non ci vorrà molto prima che faccia amicizia con il vostro sito.
  • PERCEZIONE DEL VOSTRO BRAND NETTAMENTE DIVERSA: non sarete solo più un sito che vende prodotti o servizi, diventerete un sito che offre risposte, consigli, soluzioni gratuite.

Bene adesso che avete una panoramica più chiara sulla realtà a voi la scelta!

Non siamo qui per convincervi a fare qualcosa, credo sia chiaro ormai.

 


Siamo qui per risolvere i vostri dubbi e, se ce ne siamo dimenticati qualcuno o volete approfondire i punti precedenti, scriveteci!

Comunicare con carattere

In piena era digitale, la comunicazione visiva rappresenta un requisito indispensabile per ottenere un contenuto che risulti d’impatto, che sappia distinguersi e persuadere il pubblico.

Il sapere come trasmettere efficacemente un’informazione attraverso gesti, immagini, segni, pubblicità, o clip video, è un’arte ben conosciuta dagli esperti di comunicazione, i quali quotidianamente lavorano sull’implementazione di strategie in grado di colpire e rimanere impresse nella mente umana.

Che tu sia il titolare di un’azienda, un influencer o ti piace scrivere contenuti di impatto per i tuoi amici, ti sarai reso conto che in ogni messaggio o post pubblicato, le interazioni e le visualizzazioni dipendono da come il contenuto riesca o meno a provocare un effetto suggestivo agli occhi lo guarda.

In questo articolo, si vedrà il perché una comunicazione visiva efficace è così importante, con un focus sul così detto font o carattere utilizzato in un sito web, in un post per i social network o in un manifesto pubblicitario.

 

Perché la comunicazione visiva è così importante?

L’attenzione verso l’uso di immagini, gif, grafici, animazioni, segni e la scelta del font giusto da utilizzare, è sempre più un’esigenza per le aziende e per gli influencer. Ma perché è così importante?

  • Permette di risparmiare tempo

L’uomo elabora molto più rapidamente un segnale visivo, rispetto che leggere un contenuto pieno di testo. Un’immagine ben strutturata contiene un messaggio che a volte neanche mille parole sono in grado di trasmettere. Ciò è dovuto dalla struttura del nostro cervello che secondo le ricerche elabora 60.000 volte più velocemente le immagini rispetto ad un testo.

  • È di impatto

Ti sei mai chiesto perché è molto più semplice ricordarsi degli effetti grafici di un film piuttosto che memorizzare un libro? L’uso delle immagini e della grafica si imprimono facilmente nella mente umana, in altre parole, le immagini hanno un impatto che sta alla base delle scelte pubblicitarie aziendali, orientate ad utilizzare un messaggio chiaro e diretto che possa evitare distrazioni e confusione.

  • Attira un vasto pubblico

Le persone amano le immagini, le gif, e i video, piuttosto che ascoltare un messaggio oppure leggerlo. Se sei un’azienda, un influencer o ti diverte coinvolgere un ampio pubblico, la scelta migliore è utilizzare gli elementi visivi suddetti, capaci di stimolare le emozioni delle persone che saranno più propense ad interagire con te.

 

Differenze tra caratteri, caratteri tipografici, e font

Uno degli aspetti, spesso sottovalutati ma di provata importanza è l’uso dei font e dei caratteri tipografici nella comunicazione visiva. I font o i caratteri utilizzati in un testo sono importanti tanto quanto l’uso di grafici e immagini, questo perché se da un lato le immagini hanno un impatto maggiore, i contenuti e le informazioni che sono rappresentate dal testo permettono di ottenere informazioni dettagliate che un’immagine non può comunicare.

È in questo contesto che entra in gioco la tipografia, quell’abilità di coniugare un corretto font all’interno di un sito web o di un manifesto o più in generale in un qualsiasi messaggio dai fini pubblicitari.

Prima di proseguire la lettura, è doveroso specificare il significato e le differenze tra caratteri, caratteri tipografici e font.

Il carattere è rappresentato dalla lettera, come ad esempio la “N” di NeroBold, quest’ultima può essere scritta in maiuscolo “N”, o minuscolo “n”, l’insieme di tutti i caratteri costituisce il carattere tipografico.

Il font invece è lo strumento che utilizziamo per denominare un tipo di carattere, che può essere del tipo Arial, Calibri, Garamond, giusto per riportare alcuni esempi tra le centinaia di tipologie di carattere presenti in ogni comune programma per la scrittura.

 

Quali sono i font più belli o efficaci?

La scelta di uno o un altro font dipende dall’obiettivo che si intende perseguire. Il font più utilizzato è il Times New Roman, adatto per la maggior parte delle occasioni, ma ne esistono anche altri che sono ugualmente efficaci.

Se sei alla ricerca di un font adatto per studiare, dalla buona leggibilità, la scelta dovrebbe ricadere sull’Arial, il Lucida o il Verdana, per via della loro spaziatura e della grafica.

Diversamente, se sei alla ricerca di un lavoro e non sai quale font utilizzare per la stesura di un curriculum professionale, l’Arial è una delle migliori opzioni, ma anche il Calibri, è un font sicuro e universalmente riconosciuto per la sua leggibilità.

I settori creativi e della moda invece, preferiscono optare il Didot o il Garamond.

Quali i font utilizzati da Facebook, Instagram e Google?

Le scelte riguardo il font che colossi quali Facebook, Instagram e Google utilizzano, sono una curiosità comune in molti utenti.

  • Facebook e Instagram utilizzano come font predefiniti il Segoe UI per le versioni Windows, il font San Francisco per i dispositivi Apple e il Roboto per i dispositivi Android.
  • Google utilizza il font Product Sans per il logo, l’Arial Regular è il font predefinito nella barra delle ricerche, e il Roboto è il carattere visualizzato nelle versioni Android.
  • Twitter utilizza il font Helvetica per le versioni Windows, Helvetica Neue per macOs, San Francisco per iOS e Roboto per Android.
  • Pinterest utilizza il font Segoe UI per i dispositivi Windows, San Francisco per macOS e IOs e Roboto per Android.
  • YouTube che è una società controllata da Google utilizza solo esclusivamente il font Roboto.

 

Lo sapevi che…? (storie nate da una comunicazione sbagliata)

Anche i grandi marchi sono vittima di errori imperdonabili nell’ambito della comunicazione, alcuni si risolvono con sorriso, altri portano al licenziamento dell’addetto alla pubblicità, altri ancora costano milioni di dollari, per spese legali o per fatturato non realizzato.

Vediamo alcuni episodi davvero incredibili ma realmente accaduti!

  • Starbucks e l’infelice richiamo all’attentato dell’11 settembre

Nel 2002, la celebre catena statunitense Starbucks pubblica una locandina raffigurante due tazze adagiate su dei fili d’erba dalla punta quadrata (che ricordano degli edifici) e una libellula in avvicinamento che ricorda un aereo. Un’immagine che ha indignato l’opinione pubblica ancora oggi, provata dalla catastrofe dell’11 settembre 2001.

Starbucks

  • Red Bull non ti mette le ali

La celebre frase “Red Bull ti mette le aaali”, nel 2014 è costata alla Red Bull ben 13 milioni di dollari per risolvere una causa giuridica, in quanto il contenuto della frase non è veritiero e accurato e potrebbe trarre in inganno un consumatore particolarmente ingenuo.

  • Sony PSP

Il marketing è un settore che a volte premia l’audacia ma quando gli annunci rappresentano le persone è necessaria una particolare attenzione. In una campagna pubblicitaria del 2006, Sony per pubblicizzare la nuova consolle da gioco “PSP” ha creato dei manifesti pubblicitari rappresentanti una donna bianca che afferra per il mento una donna di colore.

Il cartellone voleva solo celebrare il colore bianco della nuova consolle, diverso rispetto l’edizione precedente che era di colore nero. Non aveva ovviamente fini razzisti, ma il fatto che il cartellone sia stato rapidamente rimosso a causa delle proteste, parla da sé.

Sony PSP

 

Non rischiare di commettere un errore imperdonabile

La comunicazione visiva è uno strumento molto potente, che può realmente influenzare la reputazione del tuo brand.

I nostri servizi ti permettono di creare una brand identity che racconti i tuoi valori e che valorizzi i tuoi servizi e prodotti.

Come usare gli hashtag: la guida per i social

L’hashtag nasce esattamente il 23 agosto 2007 grazie a Twitter. È stato proprio questo social network ad iniziare ad utilizzare il famoso “cancelletto #” che, nel corso degli anni, è diventato sempre più indispensabile sulle nostre piattaforme social.

L’hashtag non è nient’altro che un potente ed efficace aggregatore tematico. Quando inseriamo delle parole precedute da “#” si è in grado di rintracciare informazioni riguardanti specifici argomenti: brand di moda, automobili, serie tv, eventi, destinazioni turistiche… tutto ciò che ci può interessare è raggiungibile sui social grazie al semplice cancelletto!

Gli hashtag, se scritti con logica e studiati con criterio, sono uno strumento indispensabile per chi ha deciso di crearsi una piccola, o grande, nicchia di followers. L’hashtag serve per “farsi trovare”, per catalogare il proprio contenuto in un determinato contenitore.

Come scegliere gli hashtag giusti?

Ricorda sempre che ciò che fai su un social network può essere inutile fatto nello stesso modo su di un altro. Tutto quello che si fa nella propria strategia deve essere frutto di scelte precise:

  • Utilizzali in maniera coerente con l’argomento che stai trattando.
  • Usa hashtag generici e voluminosi…
  • …ma non dimenticare di usare anche quelli specifici e di nicchia!
  • Aggiungi branded hashtag solo quando sono realmente necessari.
  • Evita hashtag con CAPS LOCK – tutto maiuscolo.
  • Non aggiungere parole a caso e senza significato: “snellisci” tutti quelli che non servono.
  • Articoli, preposizioni e pronomi non sono hashtag!
  • Controlla sempre ciò che fai, verifica l’hashtag con una ricerca prima di usarlo

Questi sono essenzialmente i buoni consigli da seguire per ogni social media ma, nello specifico, ognuno segue delle regole diverse. Vediamole insieme.

Hashtag e social media: quali sono le differenze tra le diverse piattaforme?

Anche il numero degli hashtag da utilizzare dipende dalla piattaforma su cui stiamo postando i contenuti. Ci sono delle regole di base che funzionano.

Hashtag su Twitter

Twitter è il padre fondatore degli hashtag ed è dedicato all’informazione veloce. Il social cinguettante ci informa in pochissimo tempo sulle tendenze del giorno e su ciò che accade in Italia e nel Mondo.

Hashtag su Instagram

Instagram è il social legato alla condivisione di foto e l’utilizzo degli hashtag è di fondamentale importanza.

Gli hashtag su Instagram devono essere pertinenti al contenuto del post. Usare hashtag popolari, ma non pertinenti al contenuto, non si traduce automaticamente in un aumento di like e followers perché gli hashtag popolari non sono di per sé una garanzia di visibilità.

Al contrario, usare hashtag pertinenti aumenta l’engagement: hashtag verticali e di nicchia intercettano un pubblico con interessi specifici invogliando a interagire col tuo profilo e seguirti.

Aziende, personal brand, influencer o community hanno diversi obiettivi su questa piattaforma: la lista di hashtag deve essere costruita su misura in base al proprio profilo.

Hashtag su Facebook

Quando su Twitter e Instagram utilizzi un hashtag in un post, quel post sarà visto da chiunque cerchi quell’hashtag. Su Facebook, invece, funziona un po’ diversamente.

Su Facebook il concetto di viralità legato all’hashtag dunque si perde. Infatti, la ricerca per hashtag su questo social, mostra solo alcuni risultati in ordine d’importanza. Si potranno quindi trovare post dei nostri amici, degli amici dei nostri amici o delle pagine business. Probabilmente non troverete neanche un post di persone sconosciute.

Hashtag su LinkedIn

Su LinkedIn si hanno due possibilità: utilizzare nei propri post hashtag generici, come per esempio #marketing o #socialmedia, oppure creare hashtag personali col proprio nome o brand. Gli hashtag generici possono far comparire più facilmente il tuo contenuto nel feed, sempre tenendo conto dei “gradi di collegamento”. Il vantaggio di inserire hashtag personali, invece, è quello di fare “personal branding” andando a costruire piano piano una vera e propria community attorno al proprio hashtag. L’algoritmo permetterà così a loro di vedere più facilmente il vostro post nel proprio feed, rafforzando il tuo brand nella loro mente!

Tool utili per gli hashtag

Esistono dei tool utili per identificare e scegliere gli hashtag giusti da usare.

  • Ritetag: è uno dei tool più completi per chi pubblica su diversi social network. Come funziona? Puoi inserire il tuo copy e la tua immagine e avrai delle indicazioni precise su quali hashtag usare. Inoltre, Ritetag esclude in modo automatico gli hashtag che vengono identificati come “spam” e fornisce un’analisi sulle tendenze del giorno!
  • Hashtagify: è un tool utilissimo per individuare hashtag correlati ad un determinato hashtag. Ti sarà molto utile quando hai già un punto di partenza e lo devi solamente sviluppare!
  • Keyhole: è un tool super professionale, di fatti è esclusivamente a pagamento. Consente di tracciare gli hashtag con precisione sulle diverse piattaforme social.

E tu in che modi utilizzi gli hashtag nei tuoi post?

Infografiche: raccontare con le immagini

Come nella comunicazione, anche un contenuto grafico deve essere strutturato a partire da un obiettivo ben preciso. Ormai è risaputo che le immagini attraggono più traffico e più attenzione rispetto ai contenuti testuali. Ecco quindi arrivare le infografiche, un’ottima sintesi di entrambi.  Sono molte le aziende che utilizzano e sfruttano le infografiche come un vero e proprio strumento di branding, andando ad integrarle nelle loro strategie di content-marketing. Gli obiettivi possono essere plurimi, dal generare traffico sul proprio sito web, al comunicare i dati in un modo più easy e divertente. In ogni caso, il punto principale è quello di raccontare una storia così interessante che, non solo il lettore ne sarà attratto, ma verrà anche condivisa sui social network.

Ma di cosa stiamo parlando?

L’infografica, nota anche con i termini inglesi information graphic o infographic, è una forma di comunicazione visiva che sta acquistando sempre maggiore importanza sul web.

Perché questo? Perché racconta in modo semplice e rapido numerosi dati. Quindi, per creare un’infografica occorre sempre partire dalla ricerca di informazioni su un tema ed elaborare di conseguenza i dati raccolti.

Per definizione, infatti, un’infografica è utilizzata per rendere più leggibili riviste specializzate, brochure informative o articoli di blog. La loro peculiarità è quella di comunicare solo le informazioni più utili ed interessanti, correlate ad un’immagine capace di trasmettere il risultato in modo immediato ed efficace. L’aspetto visivo è infatti uno dei punti cardine di questa tecnica.

Le infografiche più creative e originali sono spesso le più efficaci in quanto catturano l’attenzione e stimolano gli utenti alla condivisione. Chi le crea ha l’obiettivo di diffondere il più possibile il suo messaggio: sui social media, se un post è composto da un’infografica, la sua possibilità di essere condiviso è incrementata fino al 60%!

Non male, vero?

animated Infographic

Perché usare le infografiche?

Le persone ricordano solo un quinto di quello che leggono, circa l’83% dell’apprendimento avviene infatti visivamente. Le infografiche rendono le informazioni facilmente memorizzabili, per questo motivo possono essere utili in moltissimi casi.

Principalmente vengono utilizzate quando si vuole trasmettere una spiegazione rapida su qualcosa che può essere difficile da spiegare soltanto attraverso l’utilizzo delle parole. Le infografiche, quindi, risultano essere un buon modo di procedere in quanto:

  • Forniscono un’anteprima veloce di un argomento. Ti permettono di creare una sintesi efficace e d’impatto, con immagini e colori giusti, e anche i temi più ostici potranno essere comunicati con chiarezza.
  • Attirano l’attenzione. Una grafica ben realizzata si imprime nella memoria di chi la guarda. Gli utenti del web non sono dei gran lettori, piuttosto si soffermano sui contenuti visuali.
  • Spiegano un processo complesso. Le infografiche sono in grado di riassumere lunghi articoli di blog o articoli del web o possono mostrare in modo semplice risultati di ricerca, dati o sondaggi.
  • Si fanno notare. Nonostante non sia facile per l’impressionante flusso di informazioni che ci arrivano ogni giorno, le infografiche sono pensate per distinguersi, catturando e conservando per un periodo di tempo medio-alto l’attenzione dei tuoi lettori.
  • Niente modifiche. Una volta che vengono pubblicate, non possono più subire modifiche da terze parti. Questo diminuisce drasticamente le possibilità che il messaggio venga modificato, andando a conservare l’informazione autentica.

Esempio infografica

Come si costruisce un’infografica efficace?

La comunicazione non può prescindere da un uso consapevole dell’infografica. Ma in che modo si crea un’infografica che è, allo stesso tempo, efficace ed efficiente?

Esistono cinque semplici “istruzioni” che possono essere seguite:

  1. Semplice: avere una struttura di facile lettura. Questo faciliterà gli utenti a comprendere l’argomento che state trattando.
  2. Sintetica: le informazioni devono essere comunicate in maniera breve e concisa. Niente giri di parole, bisogna arrivare direttamente al punto!
  3. Visuale: utilizzare immagini fotografiche o grafiche aiuterà a far memorizzare più velocemente l’argomento al lettore.
  4. Colorata… ma non troppo: usare tanti colori differenti crea disorientamento. Per una singola infografica è meglio scegliere solamente due sfumature di colori.
  5. Immediata: l’argomento da spiegare deve essere scelto con cura. Bisogna assicurarsi di essere in possesso di dati accurati e concreti per spiegare in modo rapido l’argomento.

Ci sono anche alcuni errori che è meglio evitare assolutamente. Non scegliere una grafica poco intuitiva e non inserire troppe informazioni! In generale, è sempre bene non sovraccaricare le infografiche con troppi dati o troppi grafici. Rischi di confondere e far scappare il tuo lettore!

Infografica

Ricorda che le infografiche:

  • CATTURANO MEGLIO L’ATTENZIONE
    combinando elementi di testo a elementi grafici è più facile attirare l’attenzione dei tuoi lettori.
  • POSSONO RENDERE VIRALE IL TUO CONTENTUTO
    è risaputo che il visual content attira molto le persone che vengono più invogliate a condividere le informazioni comunicate.
  • AUMENTANO IL NUMERO DI ISCRITTI E FOLLOWER
    Più un’infografica viene condivisa sui social network, maggiore sarà il numero di utenti che riuscirà a raggiungere.

Tik.Tok: fai che ogni secondo conti

Semplicità e innovazione sono i tratti distintivi di questo ultimo social network. Il suo slogan è difatti “Make every second count ossia “Fai che ogni secondo conti”.

TikTok è sicuramente sotto l’occhio del ciclone in questo momento,  per il suo numero di utenti attivi giornalieri. Qualche numero: oltre 1 miliardo di utenti in tutto il mondo e circa 40 milioni di utenti attivi giornalieri.

Top 10 Properties per tempo spesoPrima però di prendere in considerazione l’idea di iniziare una campagna pubblicitaria su TikTok, devi sicuramente conoscerlo meglio.

Cos’è TikTok?

TikTok è un’app di condivisione video lanciata all’inizio del 2017, arrivata dall’Oriente che permette la realizzazione di brevi video correlati ad effetti speciali.

Come funziona TikTok?

Disponibile sia nella versione Android che iOS, TikTok permette ai suoi utenti di vedere e creare video della durata massima di 60 secondi.

Vietato dilungarsi in lunghe spiegazioni come nei tutorial su YouTube, vietato annoiare (anche perché all’utente basta un movimento con il dito per passare al video successivo), vietato perdere tempo: su TikTok bisogna stupire, divertire, colpire subito nel segno.

Come Facebook o Instagram, anche TikTok è una community virtuale dove puoi seguire gli altri utenti, essere seguito, lasciare dei “like”, condividere le clip che più ti piacciono e inserire le tue reactions.

 TikTok può essere uno strumento adatto alle aziende?

Se si vuole raggiungere un determinato target, sì! Ci sono ben tre ragioni che rendono TikTok degno di valutazione per le proprie attività di marketing:

  1. La presenza predominante della Generazione Z, il 41% degli utenti ha un’età compresa tra i 16 e i 24 anni;
  2. Il canale non è ancora saturo, questo garantisce una reach organica superiore rispetto ad altri social;
  3. La presenza di nicchie di utenza su specifici interessi.

Ci sono piattaforme che nascono e muoiono ma TikTok sembra una di quelle destinate a resistere, nonostante controverse e diversi tipi di censura per certi tipi di contenuti.

Un’azienda può essere su TikTok non perché “ci sono tutti”, ma perché pensa che il proprio target di riferimento passi del tempo lì.

Un’azienda, che decide di sbarcare su questa piattaforma, ha la possibilità di sfruttarla a proprio vantaggio in diversi modi:

Hashtag e challenge

Come Instagram, anche TikTok si focalizza sull’utilizzo degli hashtag. La sezione “Scopri”, infatti, riporta tutti i contenuti sotto gli hashtag di tendenza. Posizionarsi in questa sezione permette indubbiamente di essere raggiunti da un numero elevato di utenti.

Sulla base degli hashtag è anche possibile lanciare della challenge. Quali sono i vantaggi? Sicuramente quello di generare un maggior engagement e awareness, oltre che generare un word-of-mounth (ossia un passaparola) che porta il proprio contenuto a diventare virale.

User-Generated Content

Spingendo gli utenti a creare contenuti relativi al proprio prodotto/servizio, utilizzando sempre hashtag specifici, si possono raggiungere grandissimi vantaggi. Come nel caso precedente, può essere generato un alto word-of-mouth, aumentando l’awareness sulla propria offerta.

Influencer Marketing

Come sugli altri social network, anche su TikTok, le campagne di influencer possono risultare efficaci. In questo caso si può far leva su una reach organica rilevante.

Per rendere una campagna di Influencer Marketing funzionale, è importante un’iniziale definizione chiara degli obiettivi, del target e degli influencer stessi.

TikTok Ads

Anche TikTok da poco tempo ha lanciato la sua piattaforma di advertising attraverso la quale è possibile sviluppare una campagna. È possibile scegliere un target specifico in modo analogo alla piattaforma di Facebook Business Manager.

Il lancio di una campagna advertising può risultare molto vantaggiosa: possono essere sfruttati i vantaggi di essere first-mover (ossia essere la prima azienda a perseguire una determinata strategia), oltre al fatto che i costi sono molto ridotti, data la novità di TikTok. Inoltre, orecchie ben aperte… le aziende presenti su questo social sono ancora relativamente poche!

TikTok attualmente si trova in una situazione molto particolare in quanto è un social network entrato da (relativamente) poco tempo in molti mercati ma presenta già un’ampia community con prospettive di crescita sempre più alte.

Negli ultimi 3 mesi gli utenti italiani sono aumentati del 202%, da 2,1 milioni si è arrivati a ben 6,4 milioni. Ma è fondamentale sapere che:

  • i consumatori di un età compresa tra i 25 anni e i 34 anni sono cresciuti del 258%;
  • quelli che hanno invece un’età superiore ai 35 anni sono cresciuti del 201%

Questi dati risultano essere molto importanti: potrebbero infatti convincere coloro che stanno ancora ignorando questa piattaforma!

Trova nuovi clienti con la landing page

La landing page (letteralmente “pagina di atterraggio”), nel web marketing, è una pagina web specificamente strutturata che il visitatore raggiunge attraverso un modulo di contatto, con lo scopo di generare lead che potranno poi essere convertite in clienti attraverso successive operazioni di marketing.

Sono, quindi, uno strumento valido per qualsiasi azienda che voglia fare atterrare il cliente nel proprio business convertendo il visitatore in un nuovo contatto o cliente.

Vengono infatti progettate per soddisfare un unico obiettivo, ad esempio:

  • lanciare prodotti
  • vendere nuovi prodotti/servizi
  • generare iscrizioni
  • ottenere pre-ordini
  • promuovere webinar
  • ecc.

Per esempio, un’azienda può scegliere di dedicare una landing page solo ad uno tra i diversi servizi che offre, pubblicizzandolo quindi attraverso il web dedicando altre forme di comunicazione ai servizi restanti. Un altro caso può riguardare le aziende che offrono prodotti che sono caratterizzati da una forte stagionalità. L’azienda può, in questo caso e a seconda della stagione, creare la pagina di atterraggio che possa permettere di comunicare il prodotto nel periodo corretto.

A prescindere dalla tipologia di pagina è bene sfatare sin da subito alcuni luoghi comuni:

Ho già il sito internet, non voglio farne un altro!

Sicuramente la landing page al primo impatto si presenta come un sito web, ma non lo è!

Come abbiamo già accennato si tratta di un’unica pagina in grado di contenere tutti gli elementi coordinati con la tipologia di obbiettivo. In questo caso rischiamo di essere ripetitivi, ma provate a immagine un’azienda multi servizio o con un’offerta ampia (gamme, linee, collezioni). L’azienda può decidere di dedicare la singola pagina per spingere la collezione con il maggior successo o al contrario promuovere i prodotti meno venduti cercandone un rilancio.

Si ma poi i miei clienti si confondono!

Un cliente che vi conosce sa già come trovarvi, cosa offrite e a che prezzo.
Una landing page serve a trovare nuovi clienti e nuovi contatti!
Se ben strutturata, difficilmente potrà creare confusione.

Ovviamente come spesso precisiamo questo strumento non rappresenta la soluzione ai problemi dei vari business o si propone come unico strumento di marketing.

La landing page deve essere studiata e coordinata con il resto della comunicazione per diventare un forte plus aziendale.

Quando si pensa alla realizzazione è davvero semplice il passo iniziale: il cliente “parte”, ma dove vuole “atterrare?
La risposta deve essere solo una: nel vostro business! Che come un aeroporto deve presentarsi pronto dinamico e accogliente!

Mago, eroe, saggio: che tipo sei?

Il famoso psicologo e filosofo svizzero Carl Jung sosteneva che tutti noi impersoniamo inconsapevolmente degli archetipi che influenzano in modo profondo il nostro comportamento.
Queste figure archetipiche si trovano in più miti e racconti, oltre che dentro di noi.
Gli archetipi vengono solitamente utilizzati quando si deve costruire la filosofia di un’azienda, come guida ed elemento di supporto alla storia e ai valori del brand.

Archetipo: dal greco Archè (originale) + Tipos (modello). Dal dizionario: primo esemplare. modello.

Scegliere un archetipo guida può aiutare il tuo brand a stabilire relazioni di valore con i tuoi clienti e prospect. Poiché con l’utilizzo di essi si entra in contatto con le emozioni (che determinano l’80% delle scelte) e perché in un mercato saturo di prodotti, i tuoi valori fanno la differenza.

Sono, inoltre, una parte molto importante dello storytelling perché in grado di suscitare emozioni e creare connessioni personali tra i personaggi e il proprio pubblico.

Archetypes in Branding li definisce come la rappresentazione di “un modello di idee e modi di pensare coerenti nel tempo, nelle generazioni e nelle culture”. Gli archetipi rimangono coerenti nel corso del tempo perché rappresentano valori, tratti e motivazioni che sono intrinseci nella natura umana.

Quali sono gli archetipi e quali funzioni svolgono?

INNOCENTE

È la parte di noi che crede nella vita, in noi stessi e negli altri, è la fede e la speranza con cui cominciamo una relazione, un viaggio, un lavoro, un progetto. Trasmette e mantiene fede ed ottimismo.

Parole chiave: purezza di cuore, bontà, ottimismo.

Brand innocente: Mulino Bianco, Coca Cola.

ESPLORATORE

Ricerca l’autenticità. Promette nuove esperienze e sfida le persone a provarle. E provandole il consumatore impara di più su se stesso.

Parole chiave: indipendenza, avventura, ambizione, capacità di seguire l’istinto.

Brand esploratore: Levis, Red Bull.

SAGGIO

Comprende la tua vita, il tuo universo e capisce il tuo mondo. I brand saggi sono riflessivi e hanno un atteggiamento indipendente.

Parole chiave: intelligenza, saggezza, conoscenza, sincerità, libertà.

Brand saggio: Audi, IBM.

CREATORE

Costruisce nuove cose. I brand creatori sono anticonformisti. Ciò che li motiva non è rientrare in uno standard, ma il poter esprimere se stessi.

Parole chiave: creatività, arte, immaginazione.

Brand creatore: Lego, Adobe.

EROE

Le sue azioni infondono coraggio. I brand creano innovazione e hanno un forte impatto sul mondo.

Parole chiave: coraggio, forza, capacità, competitività.

Brand eroe: Nike, Adidas, Ferrari.

RIBELLE

Attua cambiamenti rompendo gli schemi.I brand ribelli si divertono a sentirsi un po’ “cattivelli”. Possono non essere ammirati ma sono sicuramente soddisfatti di essere temuti.

Parole chiave: provocazione, anticonformismo, spirito libero.

Brand ribelle: Harley, Diesel.

MAGO

Ha il dono di trasformare magicamente i sogni in realtà. I brand maghi trasformano il mondo e creano delizia attraverso la loro immaginazione e arguzia.

Parole chiave: dinamicità, visione, genialità, innovazione.

Brand mago: Apple, Disney.

UOMO COMUNE

Ti fa sentire bene, è rassicurante. Sono brand concreti, che desiderano semplicemente essere in contatto con gli altri. Sono amichevoli e possono esserti utili.

Parole chiave: realismo, empatia, solidità, amicizia, condivisione.

Brand uomo comune: Ikea, Volkswagen.

AMANTE

Dona amore, annienta la noia. I brand amanti sono romantici, lussuosi e di alta qualità.

Parole chiave: passione, sensualità, gratitudine, dedizione.

Brand amante: Tiffany, Dior, Victoria’s Secret.

BURLONE

Ti fa divertire. I brand burloni esprimono spontaneità, sanno andare oltre il mondo consueto di fare le cose.

Parole chiave: giocoso, scherzoso, divertente, originale, impulsivo.

Brand burlone: Fanta, M&M, Heineken.

ANGELO CUSTODE

Si preoccupa degli altri. Sono rispettati e godono di grande fiducia, sono icone della casa, della sicurezza e della continuità.

Parole chiave: altruismo, compassione, generosità, protezione, empatia.

Brand angelo custode: Save the children, Johnson& Johnson, Dave.

SOVRANO

Ha il controllo della situazione. I brand sovrani fanno parte dell’establishment, dettano le regole che poi gli altri seguono.

Parole chiave: capo, leadership, aristocratico, autorevolezza.

Brand sovrano: Mercedes, Rolex.

 

Riconoscersi in uni di questi archetipi significa prendere contatto con il proprio io ed identificare i propri punti di forza che val la pena comunicare.

Il sogno dei tuoi cliente è una vita migliore e più felice. Non muovere prodotti, arricchisci le loro vite. Steve Jobs.

La domanda che chiude l’articolo è questa: quale archetipo incarna il tuo brand?

Quando hai scelto l’archetipo, la tua azienda:

  • esprime più personalità e umanità,
  • si distingue dai competitors, per suscitare emozioni,
  • ha una base su cui orientare la propria comunicazione (tone of voice, copywriting, ecc…).

Se sei interessato, contattaci per sapere di più sull’analisi dei valori e dell’archetipo!

L’e-commerce ti mette le ali

Il Coronavirus ha portato ad un improvvisa revisione dei nostri stili di vita impattando non solo sulle nostre abitudini comportamentali, ma anche su quelle legate all’acquisto. È ormai risaputo che i trend delle vendite tramite e-commerce sono sempre in crescita, ma con l’insorgere del Covid-19 l’aumento sembra essere esponenziale soprattutto per l’acquisto di cibo, fino a ieri marginale.

Secondo i dati Nielsen nell’ultima settimana di febbraio i prodotti di largo consumo venduti online sono aumentati dell’81% rispetto alla stessa settimana del 2019. Si tratta di circa 30 punti percentuali in più rispetto alla settimana precedente. Da lunedì 17 a domenica 23 febbraio il trend di vendite e-commerce di prodotti di largo consumo online è stato del +56,8%, in accelerazione di circa 20 punti rispetto alle settimane precedenti (fonte: Nielsen e-commerce tracking, vendite online Week 8 2020 vs. Week 8 2019).

Purtroppo ci sono settori che in questa fase stanno soffrendo più di altri anche nell’e-commerce come l’abbigliamento e il turismo.

Superata questa crisi, sarà interessante osservare quanto le soluzioni digitali adottate in questo particolare periodo, modificheranno le abitudini di consumo degli italiani, soprattutto in uno scenario in cui fino al 2019 il settore del food nell’e-commerce aveva un’incidenza marginale (in Italia), pari al 5% sul totale e-commerce B2C del nostro paese.

Grafico e-commerce in Italia
Gli e-commerce più utilizzati in Italia

Ma qual è la piattaforma più adatta per il mercato di rifermento?

Le scelte possono essere molteplici e devono sempre partire da un’analisi accurata del proprio business, dei propri obiettivi e delle proprie necessità: facciamo un po’ di chiarezza!
Dati alla mano: in Italia il 26% del mercato se lo prende Woocommerce, seguito al 16% da Prestashop e ZenCart al 15%*.

woocommerce

WooCommerce

È una soluzione flessibile e open source. Un plugin di WordPress che ti permette di creare un sito e-commerce utilizzando il CMS più popolare al mondo. È pensato appositamente per le attività medio/piccole (pasticcerie, panetterie, attività commerciali). Per quanto riguarda la SEO, WooCommerce è un plugin affidabile, che ben si adatta agli aggiornamenti dell’algoritmo di Google.

 

Prestashop LogoPrestaShop

È una soluzione completa, innovativa ed efficace che ti consente di creare un negozio on-line e sviluppare la tua attività. Piattaforma a licenza libera che aiuta le piccole e grandi imprese a creare e gestire negozi online di successo. È possibile ottenere moduli aggiuntivi in grado di soddisfare ogni necessità dell’utente. Vanta oltre 150.000 negozi attivi in tutto il mondo. Offre una buona esperienza d’uso sia dal punto di vista del cliente sia da quello del venditore (amministrazione veloce di fatture/resi/spese, analisi delle vendite, ecc.). Tra i moduli aggiuntivi spiccano quelli per gestire la newsletter, recuperare i “carrelli abbandonati” o pubblicare il catalogo sui siti di comparazione prezzi. La piattaforma PrestaShop risulta in sintesi una buona scelta, adatta a chi valuta Magento troppo complicato o esigente in termini di hardware.

 

Zen Cart

È un sistema open source stabile, sicuro, completo e gratuito. Sviluppato sul codice di OsCommerce, è facilmente configurabile dall’utente e intuitivo da navigare, con strumenti di ottimizzazione per i motori di ricerca e funzionalità già integrate come i buoni sconto, invio newsletter e le notifiche prodotto.

 

Shopify LogoShopify

È il più avanzato sistema di e-commerce oggi in circolazione, che permette di creare il proprio negozio online in modo semplice ed efficace e di iniziare subito a vendere online, anche con poche competenze tecniche. Un negozio Shopify è in grado di effettuare tutte le transazioni di pagamento necessarie: con carte di credito, software per POS e molto altro.

 

Logo MagentoMagento

Soluzione adatta ad aziende di grandi brand che hanno la necessità di vendere un numero elevato di prodotti che si rivolgono ad un pubblico molto ampio. A differenza di altri CMS, è stato ottimizzato per la SEO: per ogni pagina, sezione o prodotto possiamo gestire le meta-informazioni più utili a migliorare posizionamento e indicizzazione. Magento risulta la piattaforma per siti ecommerce con la maggiore e più veloce crescita e diffusione al mondo. I siti sviluppati con Magento sono al momento oltre 150.000.

 

Creare un sito di e-commerce vuol dire conseguire obiettivi di marketing altrimenti impensabili, come raggiungere vaste audience e vendere i propri prodotti oltreoceano.

Fare una buona prima impressione è di vitale importanza, bisogna far vivere un’esperienza positiva al cliente costruendo una web reputation e una brand image di successo.

La comunicazione non va in quarantena

Chi lo avrebbe mai lontanamente immaginato che un nemico invisibile, il coronavirus, avrebbe messo in ginocchio l’intero paese, e non solo. Stiamo attraversando un periodo difficile poiché l’attuale situazione di pandemia minaccia la nostra salute e quella dei nostri famigliari. Sicuramente il più critico dai tempi del dopoguerra.

Il coronavirus sta mettendo a dura prova anche le nostre imprese. Ma è necessario reagire per sopravvivere a tutto questo.
Molte aziende ora sono in smart working e molte (tante) piccole aziende chiuse.

Ci sono, di conseguenza, aziende per le quali è giusto sospendere determinate attività di web marketing e altre, per le quali, sarebbe opportuno non farlo. Occorre quindi capire come gestire la comunicazione in un momento tanto delicato quanto quello del coronavirus.

Sembra dunque ancora estremamente attuale la massima di Charles Darwin:

Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento

Questo periodo “di ferma” deve rivelarsi prezioso per riflettere e pianificare le attività di comunicazione che ripartiranno (perché ripartiranno!) quando tutto questo sarà finito.
Oggi la migliore comunicazione è quella di continuare a comunicare il proprio valore e ricordare a tutti quello che possiamo fare oggi e soprattutto domani.

Approfittiamo di questo momento per migliorare alcuni aspetti:

1. Ottimizzazione

Non fermarti – non perdere di vista gli obiettivi dell’azienda ma verifica le attività o i settori in cui puoi migliorare.

Ottimizzazione

2. Formazione

Chi si ferma non si forma – segui corsi di formazione e resta aggiornato sul mercato.

Formazione

3. Revisione dei piani editoriali

Adegua i contenuti alla luce della crisi attuale.

Piano editoriale

4. Customer Care

Fornisci servizi e consulenze gratuite ai clienti in difficoltà.

customer care

 

Prova a riflettere su quali esigenze e problemi puoi risolvere con il tuo prodotto o servizio, per poter strutturare comunicazioni e contenuti in questa direzione, con delicatezza ed attenzione.
Continuare ad essere presenti è una strada non solo consigliabile ma fondamentale!

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